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Convegno su Maria di Magdala, icona di misericordia e speranza

L’iniziativa, promossa dall’Ufficio della Pastorale sociale e del lavoro,
si terrà domenica 7 aprile nella chiesa di santa Scolastica

 

Il 7 aprile, alle 18.30, presso la Parrocchia Santa Scolastica in Atina Inferiore, si terrà il convegno dal titolo “Maria di Magdala, Apostola della Misericordia e della Speranza. Icona e simbolo ambivalente di emancipazione femminile”. L’evento, promosso dall’Ufficio Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi e sostenuto dalla Via Benedicti, dall’ArcheoClub d’Italia, da AMA (A Mani Aperte) e dall’Unione Christiana Imprenditori Dirigenti, sarà moderato dall’avv. Francesco Rabotti. I relatori saranno don Andrea Pantone, Parroco delle Parrocchie di Santa Scolastica in Atina e San Ciro in Settignano e Direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della Diocesi, e l’ing. Ferdinando Marfella, cultore di storia locale e vicepresidente della sede Val di Comino dell’Archeoclub d’Italia.

Le ricerche di Marfella sulla Maddalena partono nel 2015, in collaborazione con la dott.ssa Ester Tullio, studiando l’Iter in Narbonensem Galliam dell’umanista alvitano Mario Equicola: un raro opuscolo in latino commissionato da Isabella d’Este Gonzaga per celebrare il suo pellegrinaggio in Provenza presso l’eremo della Santa Maria Maddalena alla Sainte Baume, avvenuto in occasione della Pasqua del 1517. Le ricerche sono state presentate sia per l’Archeoclub Val di Comino, sia per l’Associazione Genesi di San Donato Val di Comino. Il relatore tratterà specificamente di come la figura di Maria di Magdala, la Maddalena, a partire dai Vangeli canonici, abbia influenzato le opere di scrittori, artisti e poeti, ma anche e soprattutto come la Santa abbia motivato le opere di scrittrici, artiste, poetesse e pie iniziative di nobildonne verso una maggiore consapevolezza ed emancipazione femminile nel segno della Misericordia e della Speranza.

L’iniziativa rappresenterà un’occasione per esplorare l’immagine di Maria di Magdala e il suo ruolo nella storia cristiana, nonché per riflettere sul suo significato nel contesto contemporaneo. Si tratta di una figura enigmatica e affascinante del Nuovo Testamento, nota come la donna che Gesù liberò dai sette demoni e peccatrice pentita che ne unse i piedi con l’olio. Le interpretazioni moderne stanno riscattando la sua figura, riconoscendola come una donna forte e coraggiosa, simbolo di fedeltà, servizio e testimone privilegiata della resurrezione. Se da un lato, la Maddalena è stata da sempre oggetto di giudizio e condanna, vittima di stereotipi e preconcetti legati al suo presunto passato di adultera, dall’altro, la sua storia di conversione e radicale cambiamento di vita dopo l’incontro con il Signore, l’hanno posta al centro della narrazione evangelica, conferendole una significativa importanza teologica e spirituale. L’evento offrirà anche un momento di sintesi, con l’obiettivo di unire i diversi punti di vista, perché Maria di Magdala possa essere oggetto di una rinnovata visione. Una visione che la consegna al pubblico, credente e non, quale icona di speranza e libertà per tutte le donne che lottano per la propria dignità e autodeterminazione. Gli interventi aiuteranno i presenti a leggere con occhi nuovi la storia della Maddalena, comprendendo le motivazioni per le quali può godere del titolo di apostola della misericordia e della speranza. Teologia, storia, cultura e implicazioni sociali troveranno spazio in questo momento di confronto, attualizzando il profilo di Maria di Magdala, valutandone le ricadute sulla fede cristiana oggi e sulla sfida alla lotta contro la violenza di genere.

Ivana Notarangelo

Il manifesto del convegno