Non le tradizionali solenni Processioni, ma infiorate interne e grande fede nell’Eucarestia
La solennità del Corpus Domini, fondamentale per i cristiani, ricorda e celebra la presenza reale di Cristo nell’Eucarestia. Istituita nel XIII secolo a Liegi, in Belgio, confermata dal miracolo di Bolsena ed estesa a tutta la Chiesa cattolica da Papa Urbano IV nel 1264, in più di sette secoli e mezzo, la festività è talmente entrata nel cuore ed anche nell’immaginario collettivo del popolo cristiano, che potremmo definire la Processione del SS.mo la “madre” di tutte le processioni, proprio perché non è un simulacro ad essere esposto alla devozione dei fedeli, ma Gesù stesso vivo e vero, “in corpo, sangue, anima e divinità”. I fedeli a milioni hanno adorato e pregato il SS.mo Sacramento che passava in mezzo alle loro case e per questo hanno sempre cercato di rendere bello il passaggio, adornandolo con drappi pregiati e con fiori. Proprio là dove Gesù Cristo doveva passare bisognava preparare qualcosa di speciale, perciò è sorta ed è cresciuta un po’ ovunque la tradizione dell’infiorata: stendere tappeti di fiori, divenuti sempre più belli e atti a raffigurare, come quadri, il mistero dell’Eucarestia, i suoi simboli, parole e frasi rappresentative, preghiere.
Quest’anno, come l’anno scorso, non è stato possibile svolgere la Processione tradizionale, per rispettare le regole sanitarie anti-covid, ma in ogni chiesa e parrocchia si è cercato di fare qualcosa di bello. Quasi tutte le comunità parrocchiali, e in particolare i giovani, con il loro entusiasmo e la loro creatività, hanno scelto di creare infiorate all’interno della chiesa, e già il lavoro per realizzarle è stato motivo di comunione, collaborazione, gioioso scambio. Dopo la Messa, la processione formata dagli addetti all’altare, ha attraversato quel tappeto multicolore per recarsi all’esterno in modo che da lì, dal portone della chiesa, il Sacerdote impartisse la Benedizione solenne alla parrocchia, al paese, alla città. Ridotte l’estensione, la distesa dei fiori, la folla, ma sempre viva la fede e palpitante il cuore.
Le foto che seguono rappresentano le parrocchie di Cassino: nell’ordine, la Concattedrale, S. Giovanni Battista in S. Angelo in Theodice, S. Antonio di Padova, S. Giovanni Battista in Cassino, S. Pietro Apostolo e Sacra Famiglia (con il nuovo ostensorio donato alla chiesa).
Adriana Letta