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Don Carlo Di Sotto è Sacerdote

Ha ricevuto l’Ordinazione Presbiterale per le mani del Vescovo Gerardo il 30 novembre nella chiesa Concattedrale di Cassino

Una celebrazione solenne, partecipata, indimenticabile quella dell’Ordinazione Presbiterale di Don Carlo Di Sotto, attorniato dai familiari, dai seminaristi accorsi numerosi, da molti Sacerdoti delle varie Zone pastorali della diocesi, dalle autorità civili e da moltissimi fedeli di Cassino e della zona di Pontecorvo, da cui il neo-sacerdote, appartenente alla Parrocchia della SS.ma Annunziata e S. Biagio Vescovo e Martire in Potecorvo, proviene. A presiedere la concelebrazione è stato il Vescovo Gerardo Antonazzo e ad animare la liturgia il Coro diretto dal M° Sonia Miele. Mentre questo eseguiva il canto di ingresso, una lunghissima processione, aperta dai ministranti con la Croce e resa numerosa dai Sacerdoti presenti in massa, uscita dal portone della Curia vescovile, attraversava la piazza ed entrava in chiesa. Si percepiva un senso di grande emozione e di festa, gli sguardi di tutti erano rivolti al giovane Don Carlo, entrato per l’ultima volta da diacono e fermatosi nel banco dei familiari, accanto a loro. È così che si rende più espressivo l’atto importante e solenne che si sta compiendo: un figlio lascia la sua famiglia per salire all’altare, avendo scelto di servire Dio per tutta la vita. Infatti solo dopo la liturgia della Parola, è stato chiamato davanti all’altare e presentato al Vescovo come aspirante al Sacerdozio. Il Sacerdote incaricato della presentazione ha dato la garanzia con la frase rituale: “Dalle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e secondo il giudizio di coloro che ne hanno curato la formazione, posso attestare che ne è degno”. Nell’omelia ( Testo completo dell’omelia ) il Vescovo ha paragonato la storia vocazionale di Don Carlo a quella di S. Andrea Apostolo, di cui si celebrava la festa in quel giorno e di cui parlava il Vangelo, una vocazione che implica il camminare, l’andare avanti senza fermarsi mai.

Come sempre emozionanti tutti i momenti dell’Ordinazione: gli impegni dell’eletto, quando alle domande che gli rivolge il Vescovo per vagliare la sua volontà di accedere al sacerdozio, di volerlo esercitare per tutta la vita, accettando il ministero della parola, la celebrazione dei misteri, la cura del popolo che gli sarà affidato, la preghiera, l’obbedienza al Vescovo e ai suoi successori, egli risponde pubblicamente “Sì, lo voglio”. Durante il lungo canto delle litanie per implorare l’aiuto dei Santi, il candidato al sacerdozio si prostra a terra. Poi, invocato lo Spirito Santo, il Vescovo impone le mani sul capo dell’ordinando e dopo di lui tutti gli altri sacerdoti compiono lo stesso gesto. La preghiera consacratoria dell’Ordinazione, pronunciata solennemente dal Vescovo, è il momento più sacro. I seguenti riti esplicativi sono quelli che visivamente mostrano la trasformazione di vita del giovane: aiutato da Don Nello Crescenzi e Don Cristian Di Silvio, Don Carlo è stato rivestito degli abiti sacerdotali e solo allora il Vescovo con il sacro crisma ha unto le sue mani (che la sua mamma ha baciato per prima) e poi gli ha consegnato il pane e il vino per il sacrificio eucaristico. A questo punto, terminato il rito, è stato il momento dell’abbraccio di pace, lungo, affettuoso, beneaugurante e molto emozionante. Un caloroso prolungato applauso ha segnato la conclusione del rito dell’Ordinazione e il neo-sacerdote è salito sull’altare per concelebrare anche lui nella liturgia eucaristica che è seguita, con i riti di comunione e, a conclusione della Messa, la benedizione finale, diretta a Don Carlo, in piedi davanti al Vescovo, e poi a tutti i presenti. E allora l’emozione si è sciolta nei saluti, negli auguri, negli abbracci, perché tutti sentivano grande emozione e gioia di fronte alla scelta forte e coraggiosa di un giovane deciso a donare la sua vita a Cristo. La comunità diocesana continuerà a pregare per Don Carlo e per tutti i Sacerdoti con cuore grato e sincero.

Adriana Letta