Celebrazione nella chiesa di S. Antonio da Padova per ricordare che “Gli ultimi saranno i primi”
on grande gioia, venerdì 28 giugno alle 10.30, la comunità di S. Antonio ha accolto Padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano al Parco Verde, che ha presieduto una celebrazione Eucaristica sul tema “Gli ultimi saranno i primi. Per i nostri fratelli diversamente abili e quanti vivono fragilità fisica o spirituale”. Così diceva la locandina diffusa sui social, annunciando anche l’intervento del Cav. Palmina Giannini sulla “lotta alle malattie rare”. E dunque, non solo una buona rappresentanza dell’Amministrazione comunale tra cui l’assessore alle politiche sociali, ma anche persone che singolarmente o in gruppo si occupano di queste tematiche si sono passate la voce e sono intervenute numerose, per dimostrare affetto e vicinanza a tutte le associazioni che si prendono cura dei disabili del territorio cassinate.
Maurizio Patriciello, dopo una conversione tardiva, diventato parroco nel degradato Parco Verde di Caivano, è molto conosciuto, un prete-coraggio, anti-camorra, che si è battuto e si batte per la salvaguardia del territorio, per cui anni fa cominciò a denunciare pubblicamente con articoli forti su Avvenire, lo scempio che si stava facendo nella cosiddetta “terra dei fuochi”, dove in discariche industriali inquinanti e radioattive venivano bruciate sostanze altamente nocive con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini. Da anni questo prete coraggioso, difensore dei deboli, considerato “scomodo” dalle associazioni a delinquere, è costretto a vivere sotto scorta. Recentemente ha fatto parlare di sé invitando la Presidente del Consiglio Meloni a Caivano, periferia lasciata al degrado più assoluto, e la Meloni è andata ed ha avviato un immediato processo di recupero e riequilibrio dell’intero quartiere, affinché ai giovani venga data opportunità di crescere in modo sano: quello che Don Patriciello chiedeva con forza.
Commovente è stato innanzitutto il suo atteggiamento di apertura, sorriso per tutti, il suo porsi in mezzo ai fedeli come un fratello e un padre. E commovente la sua omelia, in cui ha testimoniato che la responsabilità verso i nostri fratelli più fragili sarà il banco di prova per il giudizio di Dio su di noi e che la qualità di una società e della sua amministrazione si misura in base alla capacità di progettare e attuare le misure necessarie affinché l’inclusione dei più deboli sia la priorità di ogni azione sociale e politica. Ha poi condiviso tutta la sua esperienza pastorale con i disabili ancor prima di diventare sacerdote, elencando anche tutte le iniziative che la sua comunità parrocchiale ha in progetto per il presente e per il futuro.
Al termine della celebrazione ha preso la parola il cav. Palmina Giannini di Isernia, che è stata la mediatrice tra la comunità parrocchiale di Sant’Antonio e Padre Maurizio Patriciello, poiché è legata da parentela a Don Benedetto e da affetto riconoscente al parroco di Caivano che le è stato molto vicino nei tredici anni in cui ha assistito il marito malato di Sla. Nominata Cavaliere, è conosciuta come la mamma-coraggio per le sue innumerevoli iniziative di aiuto a chi ne ha bisogno portate avanti con coraggio e determinazione senza mai chiedere aiuti né interventi politici. Partendo dalla sua storia personale di impegno e cura, è ora completamente dedicata al servizio degli altri, soprattutto nella lotta alle malattie rare. Ha detto di considerarsi come la pianta che cresce sulla roccia: più il vento la sbatte, più affonda le sue radici, ed è proprio così.
Una mattinata davvero speciale e straordinaria, conclusa con un grande applauso che ha sancito il termine di una celebrazione che ha scaldato il cuore dei tanti partecipanti e ha comunicato un nuovo respiro di speranza per quanti faticano nel cammino della vita. Grazie a persone generose e impegnate: Don Benedetto, Padre Maurizio Patriciello e Palmina Giannini.
Adriana Letta