Viva e attenta la partecipazione, ieri, 10 novembre, alla presentazione del libro di don Luigi Casatelli sui legami plurisecolari tra Montecassino, Aquino, Sora e Pontecorvo
Una “Sala degli abati” gremita, quella che ha accolto ieri, 10 novembre, nella curia vescovile di Cassino, la presentazione ai fedeli e ai cittadini della Diocesi del volumetto Montecassino Aquino Sora e Pontecorvo. Quindici secoli di storia di mons. Luigi Casatelli. Alla manifestazione, moderata da don Nello Crescezi e affidata al professore Gaetano De Angelis-Curtis, sono intervenuti il vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Gerardo Antonazzo, e l’abate di Montecassino, dom Donato Ogliari.
Il testo, dedicato ai due alti prelati che per primi si sono ritrovati alla guida delle due Diocesi unite dal 23 ottobre 2014, fornisce una sintetica ma completa digressione storica sui fattori di coesione tra l’Abbazia di Montecassino e le Chiese locali di Aquino, Sora e Pontecorvo. I primi quattro capitoli espongono per cenni le vicende delle origini di ciascuna delle quattro sedi ecclesiali, a cominciare dall’Abbazia di Montecassino, nel cui territorio, anticamente compreso nel gastaldato di Sora e appartenente al distretto di Aquino devastato dai Goti e privo dell’ufficio dei vescovi, san Benedetto ricostruì l’acropoli con l’autorizzazione, secondo il diritto civile ed ecclesiastico dell’epoca, del vescovo più vicino, a quei tempi Costanzo di Aquino, divenuto poi santo. Questi, ricorda Casatelli citando il benedettino Ildefonso Schuster, munito di un rescritto di Teodorico e di un preceptum del Papa salì con il suo clero a Montecassino per celebrare la dedicazione dell’oratorio di san Martino. Dall’incontro tra questi due uomini di Dio ebbe inizio il cammino millenario dell’Abbazia di Montecassino, centro di spiritualità, di civiltà e cultura per il territorio e le Chiese locali limitrofe, prima di tutto per l’antica diocesi di Aquino – urbs foederata, con Casinum e Sora, del Latium adiectum, il Basso Frusinate – che, spiega Casatelli, «da quando il vescovo Costanzo sostò con san Benedetto si è sempre sentita unita all’Abbazia». Nella diocesi di Sora, rammenta il terzo capitolo del testo, i benedettini cassinesi risiedevano nella prepositura di San Germano, di fronte all’attuale Cattedrale, e alcuni di loro furono vescovi di Aquino e di Sora. Il capitolo IV illustra i legami giurisdizionali e canonici esistiti tra l’Abbazia cassinese e le sedi di Pontecorvo e Aquino. L’ultimo capitolo del testo fa riferimento alla contesa, nel XVII secolo, fra il vescovo di Aquino Filonardi e l’abate Rastellini circa le Ordinazioni sacerdotali, spettanti per effetto di un Breve pontificio al pastore aquinate. Il volumetto non dimentica l’apporto sostanziale dato dalla cultura e dalla spiritualità benedettina alla fioritura del figlio più illustre dell’antica diocesi di Aquino, il Dottor Angelicus san Tommaso, avviato fanciullo alla vita monastica. Al contributo dei monaci benedettini di San Vincenzo al Volturno si deve inoltre la diffusione dal 1288 nei territori di Aquino, Sora, Pontecorvo e Montecassino della devozione alla Madonna di Canneto.
La religiosità e la civiltà delle Chiese di Aquino, Sora e Pontecorvo affondano le proprie radici nella spiritualità benedettina penetrata lungo i secoli nel territorio, da Pescocanale, in provincia de l’Aquila, a San Pietro in Fine e a Rocca d’Evandro, in provincia di Caserta.
Gli speciali vincoli di carità e soggezione canonica che unirono un tempo i due uomini di Dio Costanzo e Benedetto costituiscono oggi un comune patrimonio di fede, che ognuno ha la responsabilità di riconoscere. «La fraterna amicizia tra san Costanzo vescovo di Aquino e san Benedetto – ha affermato Antonazzo – sia custodita per sempre nel segno dell’amicizia ecclesiale tra la preziosa eredità benedettina e l’azione pastorale della Chiesa diocesana».
In poche pagine e con uno sforzo documentaristico serio, Casatelli ha reso noti e accessibili a tutti i legami instauratisi in quindici secoli di storia tra l’Abbazia territoriale di Montecassino e le diocesi di Aquino, Sora e Pontecorvo, con l’auspicio che le fonti, la memoria storica e la perdurante tradizione di fede dovuta alla osmosi religiosa e spirituale delle Chiese particolari faccia appropriare più consapevolmente delle radici comuni.
Andrea Pantone
Foto: Alberto Ceccon