Lo scorso 7 agosto si è svolta la giornata di fraternità “Passeggiata in famiglia”, conclusiva del percorso articolato in quattro tappe sull’Amoris Laetitia, organizzata dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della famiglia, occasione di condivisione e di cammino concreto rivolto a tutte le famiglie, le coppie e i fidanzati della Diocesi.
Consistente la partecipazione numerica delle famiglie, ritrovatesi dinanzi al Santuario di Canneto, accolte dall’Equipe e dal direttore dell’Ufficio Famiglia don Giovanni De Ciantis il quale, all’inizio del cammino verso le famose “Cascatelle”, meta molto cara a san Giovanni Paolo II, ha inaugurato la giornata nel raccoglimento e nella preghiera sotto la protezione della Vergine Bruna e di San Giuseppe.
Dopo aver raggiunto le “Cascatelle”, don Giovanni ha tenuto una catechesi incentrata sul tema “Dalla riscoperta del proprio battesimo a viverne gli impegni secondo la vocazione ricevuta da Dio” prendendo le mosse dall’Esortazione apostolica Familiaris Consortio di papa Giovanni Paolo II che definisce la famiglia “piccola Chiesa domestica” nata dal sacramento del matrimonio, luogo fondamentale per la consapevolezza e la crescita dell’identità battesimale e scuola d’amore verso Dio e il prossimo, sull’insegnamento di Gesù. Una catechesi particolarmente incisiva che ha voluto far comprendere come il sacramento del battesimo si intrecci trasversalmente con quello del matrimonio. La prima tappa del battesimo risiede infatti nell’ “accoglienza” del bambino unitamente ai suoi genitori nella comunità, così come il primo gesto dei coniugi è l’accoglienza reciproca nella vita di coppia. Da questo legame – il termine “accoglienza” si rinviene, non a caso, anche nella formula del sacramento del matrimonio “io accolgo te” – discendono importanti interrogativi relativi all’accoglienza dei figli da parte dei genitori e di questi da parte dei figli. Nella misura in cui l’accoglienza costituisce il riferimento costante nei rapporti genitoriali-filiali, la famiglia resta fertile nell’amore perché attualizza la memoria del battesimo nel matrimonio. La catechesi è continuata con la proclamazione delle “beatitudini della famiglia” ed è terminata con un gesto suggestivo e pregno di significato: don Giovanni ha invitato le famiglie ad avvicinarsi al ruscello e ha chiesto ai coniugi di benedirsi reciprocamente con l’acqua per poi benedire i propri figli.
Al termine ci si è incamminati nuovamente verso il Santuario per un momento di convivialità e agape fraterna, opportunità di dialogo e di nuovi legami di amicizia.
La giornata di spiritualità e fraternità è proseguita con l’affidamento alla Vergine Bruna e si è conclusa con la partecipazione alla santa Messa.
Ancora una volta l’Ufficio diocesano per la Pastorale della famiglia ha permesso la realizzazione di una esperienza bellissima e arricchente, nutrimento e linfa per le famiglie e i giovani sposi.
“Beata la famiglia che prega insieme per lodare il Signore, per affidargli preoccupazioni e speranze”.
Testo: Stefano Tomaselli e Rita Pirri