Cassino, la Parrocchia di S. Antonio da Padova festeggia alla grande il suo Patrono, con la partecipazione del Vescovo Gerardo
Quest’anno la tanto sentita festa di Sant’Antonio a Cassino è finalmente tornata alla pienezza della tradizione senza alcun evento che ne impedisse il completo e corretto svolgimento: infatti la pandemia la sospese per due anni, poi il cantiere dei lavori del centro urbano impedì l’uscita della processione dalla chiesa, per cui la Messa fu celebrata in piazza Labriola, e l’anno scorso fu la pioggia a chiudere le bancarelle della festa e ad impedire lo svolgimento della processione. Stavolta le avversità hanno finalmente rinunciato a rovinare la festa, visto che in ogni caso in qualche modo la parrocchia riusciva sempre a farla…
Per prepararsi degnamente alla festa, bisognava farlo spiritualmente, con la preghiera, la carità e la solidarietà, rafforzando lo spirito di comunità. Si è iniziato con la Tredicina, solennemente celebrata in una chiesa sempre gremita, dal 31 maggio alla vigilia della festa, con la recita del Rosario alle 18.15, la Messa alle ore 19.00, con il Canto del Si Quaeris e le preghiere antoniane. Ma già prima gli operatori Caritas della Parrocchia di S. Antonio si erano recati in Vaticano il 29 maggio, assistendo all’udienza generale di papa Francesco, al quale hanno consegnato un contributo, per il quale hanno subito ricevuto in regalo una pregiata Corona del Rosario da far girare nelle famiglie, e poi anche una lettera di ringraziamento dal Papa. (Vedi qui)
Non si è tralasciata la tradizionale Cena di S. Antonio, in cui tutta la comunità si dà da fare a preparare, invitando le persone in difficoltà, per trascorrere in piazza una bella serata comunitaria. Nei due giorni precedenti la festa, sono state organizzate nella piazza Diamare, antistante la chiesa, due serate di piacevoli spettacoli.
Il 13 giugno, giorno della festa, in una chiesa addobbata con grande cura scenografica, ad ognuna delle cinque Messe celebrate al mattino c’è stata la distribuzione del “Pane benedetto di S. Antonio”. Poi, alle 19.00 la solenne Eucarestia è stata presieduta dal Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, alla presenza delle autorità cittadine, tra cui il Sindaco Salera appena rieletto, e provinciali, oltre che di una nutrita rappresentanza di Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Prima che avesse inizio la Celebrazione, la Banda Don Bosco Città di Cassino, diretta dal M° Marcello Bruni, è entrata in chiesa suonando in omaggio al Santo. In una chiesa estremamente gremita, accompagnati dal canto del Coro parrocchiale diretto da Daniela Martone, i presenti hanno seguito lo svolgersi della liturgia eucaristica e ascoltato l’omelia del vescovo, che ha ripreso la prima lettura del giorno tratta dal 1° Libro dei Re che parlava del profeta Elia. Ebbene, ha detto, Elia era insigne predicatore e patrono dei poveri e dei sofferenti, ed ha paragonato la figura dell’antico profeta a quella di S. Antonio, sebbene lontanissimi nel tempo: ambedue grandi conoscitori della Bibbia e predicatori al popolo, coraggiosi nel denunciare le ingiustizie, fossero anche re e potenti coloro che commettevano tali ingiustizie e prepotenze; entrambi attenti ai poveri, pronti ad aiutarli nel bisogno anche compiendo miracoli. Non hanno avuto vita facile, ma di fronte alle ingiustizie non potevano tacere, anche se rischiavano la vita. Quello che predicavano lo testimoniavano anche con i fatti. Dunque, Antonio prende Elia come Maestro e i due si assomigliano, predicatori coraggiosi e insigni, vicini al popolo e ai poveri.
Bellissimo il momento dell’Offertorio, quando a portare all’altare i doni sono stati dei graziosissimi bambini vestiti con il saio di S. Antonio che, accompagnati dalle mamme, hanno consegnato al Vescovo Gerardo le offerte. Al termine della celebrazione, è stata portata giù la statua del Santo, che era esposta con grande onore al di sopra dell’altare: sembrava una manovra alquanto difficile e pericolosa, ma uomini forti l’hanno tranquillamente effettuata e si è formata la solenne processione che è uscita dalla chiesa portando, oltre alla statua di S. Antonio, anche una sua preziosa Reliquia, che durante la Messa era sull’altare. Lungo, lunghissimo è stato il corteo, aperto e accompagnato dalla Banda Don Bosco, poi dalle autorità e costituito di persone, gruppi parrocchiali e associazioni ma anche singole persone e famiglie. Tutti hanno seguito il percorso tra le strade della Parrocchia, con canti e preghiere intervallate da musiche suonate dalla Banda, mentre il Parroco Don Benedetto Minchella ha saputo attirare l’attenzione sulla figura e l’opera del Santo Patrono della Parrocchia.
Quando la Processione è tornata davanti alla chiesa, non poteva mancare un bello spettacolo pirotecnico di chiusura: “Incendio dal campanile”. Dopo il rientro della statua e della reliquia in chiesa, la piazza ha ascoltato il bel concerto dei bravissimi musicisti della Banda Don Bosco.
Tanto il lavoro di preparazione e di realizzazione, ma la festa questa volta ha ritrovato tutta la sua pienezza, anzi ha segnato un netto allargamento della partecipazione e della condivisione. Grazie a S. Antonio, ma anche molto ai sacerdoti e a tutta la Parrocchia, in tutte le sue declinazioni.
Adriana Letta