Per ricostruire un mondo di Pace
Alla prima GMB della storia voluta da Papa Francesco, hanno partecipato bambini della Parrocchia di S. Pietro Apostolo di Cassino, “ambasciatori di Fraternità”
Quando saranno grandi, i bambini di oggi diranno: “Io c’ero alla prima GMB, Giornata Mondiale dei Bambini, della storia!” e magari racconteranno ai loro figli l’esperienza bellissima di essere stati “ambasciatori di Fraternità” nel maggio 2024. Più di 50mila bambini da 101 paesi del mondo sono giunti a Roma il 25 e 26 maggio, accompagnati dai loro catechisti, genitori e nonni per questo straordinario raduno, come una bellissima e indimenticabile festa.
Eravamo abituati a parlare delle GMG, Giornate Mondiali della Gioventù, geniale invenzione di S. Giovanni Paolo II, al quale milioni di giovani sono riconoscenti per questi incontri tra coetanei, ricchi di contenuti veri, di domande e di risposte che li hanno poi guidati nelle scelte di vita. Ed ora Papa Francesco, su questa scia, vedendo una situazione mondiale estremamente preoccupante e drammatica per le guerre in atto, le disparità, le ingiustizie, le violenze, il male dilagante, ha inventato una cosa ancora più originale: la Giornata Mondiale dei Bambini, perché sono loro la speranza del mondo, loro che hanno un cuore pulito, “sentono” ciò che è bene o male, sono loro che potranno far rinsavire gli adulti… per un mondo di pace e di cura per i più piccoli. E così ha scritto ai bambini un invito a partecipare: «Lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché “sei prezioso” agli occhi di Dio (Is 43,4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato», così spiega Papa Francesco nel suo messaggio di invito a tutti i bambini per questa storica prima GMB 2024, con un pensiero speciale a tutti quei piccoli «a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male».
I bambini sono al centro del cristianesimo, perché «il dono più grande siamo noi stessi, gli uni per gli altri: siamo noi il “regalo di Dio”. L’amicizia è bellissima e cresce solo così, nella condivisione e nel perdono, con pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi. È Cristo a chiamarci protagonisti di questa particolare Giornata Mondiale dei Bambini… per continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi».
Tra quelle migliaia di bambini festanti intorno a Papa Francesco, c’erano anche i nostri, un gruppo di 25 bambini della Parrocchia di S. Pietro Apostolo in Cassino, partiti per Roma, emozionati e felici, salutati dal Parroco Don Nello e accompagnati dalle catechiste, che nelle settimane precedenti li avevano ben preparati. Hanno partecipato alle attività del primo giorno, sabato 25 allo Stadio Olimpico. Li vediamo nella prima foto, pronti a partire, con i loro berretti gialli.
L’accoglienza era dalle ore 12.30 alle 14.30 circa. Alle 15.00 il programma prevedeva l’incontro sulla Croce della Gioia di Mimmo Paladino, l’opera realizzata alta circa 4 metri con simboli, colori e rimandi incastonati sulla croce monumentale inaugurata proprio per l’occasione della GMB. Poi il canto dell’inno ufficiale della Giornata eseguito dal Coro dello Zecchino d’Oro, dopo di che un ricco programma: uno show condotto da Carlo Conti con molti personaggi: Renato Zero, Lino Banfi, Orietta Berti, Al Bano, Catherine Russel, Carolina Benvenga, The Voice Kids, Ninna e Matti. Bellissima la sfilata delle 101 delegazioni in abiti tradizionali dalle varie Chiese di tutto il mondo. Al suo arrivo, Papa Francesco ha rivolto il suo saluto ai bambini: «Cari bambini, ci siamo! Ci siamo radunati qui, allo stadio Olimpico, per dare un calcio d’inizio a un movimento per costruire un mondo di pace, in voi tutto parla di vita e di futuro, e la Chiesa, che è madre, vi accompagna con tenerezza e speranza. Lo scorso 7 novembre ho avuto la gioia di accogliere in Vaticano alcune migliaia di bambini da varie parti del mondo; avete portato un’ondata di gioia e mi avete manifestato le vostre domande sul futuro. Quell’incontro ha lasciato un’impronta nel mio cuore e ho capito che quella conversazione con voi doveva continuare e allargarsi a tanti altri bambini e ragazzi. È per questo che oggi siamo qui». E dunque, domande da parte dei bambini e risposte dal Papa. Un dialogo meraviglioso.
Una giornata indimenticabile, durata anche l’indomani mattina in Piazza S. Pietro. Aveva l’obiettivo di rimettere al centro l’infanzia per permettere all’umanità di ripartire dalla capacità dei bambini di sognare, dalla loro semplicità e voglia di futuro. E questo probabilmente è avvenuto o almeno qualcosa si è messo in moto. Lo Stadio pieno di vita, di colori, di allegria, di speranza e di amicizia era davvero uno spettacolo! I bambini, dunque, hanno fatto – e molto bene! – la loro parte. Si vede dai loro visi felici e gioiosi, dal loro stare insieme contenti. Ora tocca agli adulti ascoltare la voce dei piccoli e ripartire con maggior saggezza, con la volontà di migliorare la situazione di questo mondo affannato e disastrato, partendo ognuno dalla propria anche piccola realtà, spargendo intorno a sé comprensione, collaborazione, solidarietà e aiuto reciproco. Il sorriso tornerà.
Adriana Letta