Monastero S. Scolastica: le Consacrate rinnovano i loro voti
Giovedì 2 febbraio, nella festa liturgica della Presentazione del Signore, si è celebrata, come da tradizione, la Giornata della Vita consacrata, la XXVII. A livello diocesano si è celebrata a Cassino, presso il monastero benedettino di Santa Scolastica, con la partecipazione di monache e suore di diverse congregazioni, provenienti dalle varie zone pastorali della Diocesi. A presiedere la celebrazione eucaristica è stato il Vescovo Gerardo Antonazzo, a riempire la piccola chiesa, preparata come sempre con cura amorosa, veli e divise di diversi colori, nero, bianco, azzurro, marrone… Unico però lo spirito delle “sorelle” presenti e unico lo sguardo, emozionato, consapevole dell’importanza del momento e soprattutto trasparente e gioioso, e in quanto tale, “disarmante” e commovente.
Significativo il rito introduttivo della luce, per cui ogni suora aveva in mano una piccola candela, accesa al Cero pasquale, per specificare che tutti attingono alla luce di Cristo, vera luce. Nell’omelia il Vescovo ha fatto notare che la celebrazione è fondata su due elementi: la luce e la gloria. La luce è ben evidente nella liturgia del giorno, la gloria (come Mosè chiedeva al Signore: “Mostrami la tua gloria” e come dice il Salmo 62 “Nel santuario ho cercato la tua gloria”), è la rivelazione luminosa, evidente, preponderante di Dio. La gloria di Dio si manifesta nel santuario ma risplende anche nell’uomo vivente. La vita religiosa, consacrata al Signore, si basa in maniera speciale su tre pilastri, che sono i consigli evangelici: castità, povertà e obbedienza. Allora è come la fiaccola olimpica che dà luce e viene messa su un tripode per farla ben vedere. Il tripode rappresenta i tre pilastri, non è la luce, ma la contiene e la offre alla vista di tutti, la fa brillare: noi siamo qui per migliorare il tripode che il Signore ci ha consegnato. Con la nostra vita dobbiamo portare la luce del Signore a tutti.
Molto toccante il momento in cui le consacrate, donne diverse per età e provenienza, con alle spalle storie differenti, tutte insieme hanno pronunciato pubblicamente il rinnovo delle promesse fatte il giorno della propria consacrazione, secondo la propria congregazione. Lo hanno fatto con voce ferma ma fresca, commossa ma decisa, vibrante e sorridente. Davvero facevano luce!
Al termine, dopo la benedizione finale, Suor Antonella, a nome di tutte, ha ringraziato il Vescovo per la sua presenza ed ha invitato tutti nella sala per un momento di fraternità: infatti non solo le monache benedettine, ma anche le sorelle ospiti avevano preparato un buon rinfresco per fare festa tutte insieme nella semplicità e nella gioia più schietta e autentica.
Adriana Letta