La sera del 1° giugno Messa solenne e Processione con il SS.mo
Nella solennità del Corpus Domini la comunità della Zona Pastorale di Cassino si è unita per poter celebrare tutta insieme e con il suo Vescovo la festa del Corpo e del Sangue di Cristo, celebrando nella Messa vigiliare prefestiva. Le comunità parrocchiali hanno dedicato i giorni precedenti e soprattutto il giorno 1° giugno all’allestimento delle infiorate, alcune ponendole all’interno delle chiese, altre all’aperto, lungo il tragitto della processione. Tutto è iniziato dalla chiesa di S. Antonio, nel cuore della città, nella centralissima piazza Diamare, dove tutti hanno visto la bella infiorata preparata dalla Parrocchia, che rappresentava l’immagine del Risorto. Lì è giunto anche il Vescovo Gerardo Antonazzo che ha presieduto l’Eucaristia, contornato dai sacerdoti della Zona. Affollatissima la chiesa, la liturgia animata dal coro parrocchiale diretto da Daniela Martone, presente il Sindaco Salera con una rappresentanza di assessori e consiglieri; presenti gli Scout, pronti a curare il servizio d’ordine; presenti anche i Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che hanno scortato l’ingresso dei celebranti. Nell’omelia il Vescovo, parlando del Corpo Eucaristico, si è soffermato sull’elemento del pane, altamente simbolico. Il chicco di grano, infatti, viene messo sotto terra affinché muoia e al tempo stesso germogli, a segnare il simbolo della morte e della vita nuova che ne scaturisce, simbolo della Resurrezione. Il chicco con la sua morte genera la nuova pianta con le spighe, queste danno la farina con cui si fa il pane: una catena di trasformazioni, fino ad arrivare al pane che diventa il Corpo di Gesù. Siamo abituati, ha osservato, ad usare molto spesso e in vari contesti la parola “corpo”, ma quasi mai nel senso di Corpo mistico. E pensare che in ogni Messa il Sacerdote innalza a Dio la preghiera affinché la partecipazione del popolo di Dio all’Eucarestia faccia diventare tutti “un solo corpo”, che è il Corpo mistico, che unisce tutti i cristiani, vivi e morti, in unità. Così diventano Anima mundi, un’anima che vivifica il corpo sociale, con una vita spirituale intensa, riconsegnando a tutti le proposte di unità, fraternità, pace.
Al termine della Messa, il SS.mo è stato posto nell’ostensorio ed ha preso il via la più solenne delle processioni fatte dal popolo cristiano, che non porta una statua, un’immagine, un’opera umana, ma proprio l’Ostia consacrata, Cristo stesso, vivo e vero. Per tutto il tragitto è stato il Vescovo a portare l’ostensorio, contornato da ministranti e con gli scout che sostenevano il baldacchino; i vari parroci animavano la preghiera e il canto lungo le strade, un po’ per ciascuno, secondo le zone attraversate. Seguendo il Corso della Repubblica, animazione a cura di Don Benedetto Minchella, si è arrivati alla prima tappa, presso la Casa di cura Villa serena, dove era stato preparato un piccolo altare con fiori, mentre diversi malati e personale sanitario erano affacciati al balcone per poter in qualche modo partecipare. Dopo la benedizione eucaristica, si è ripreso il cammino risalendo per Via De Nicola fino ad arrivare all’altezza del Comune, presso il Monumento ai Caduti. Lì altra sosta, con infiorata e altarino allestiti molto bene dalla Parrocchia di S. Bartolomeo, con Padre Aurelio Elmer che animava la preghiera. Poi di nuovo in cammino, fino ad arrivare alle sorgenti del Gari, adiacenti alla Concattedrale, dove, vicino alla Casa di riposo per anziani, si è fatta un’altra sosta, con l’infiorata e l’altarino realizzati e curati dalla Parrocchia di S. Pietro Apostolo, con animazione curata da Don Nello Crescenzi. Dopodiché si è fatto ingresso nella chiesa Concattedrale, i cui parrocchiani avevano realizzato all’interno, nel corridoio centrale tra i banchi, quattro bellissimi tappeti floreali che conducevano fino all’altare. Il Vescovo ha posto sull’altare il SS.mo guidando la preghiera e infine impartendo la conclusiva Benedizione Eucaristica, poi il parroco Don Emanuele Secondi ha ringraziato tutti gli intervenuti e la celebrazione si è conclusa. Una celebrazione solenne e partecipata, che ha attraversato i punti più centrali della città, che ha richiamato molte persone che si sono prodigate per l’organizzazione di tutto, la realizzazione di quadri di fiori, canti e quant’altro: tutto per amore e ringraziamento a Colui che ha sconfitto la morte e ha ridato a noi la vita. Come quel chicco di grano…
Adriana Letta