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Il culto dell’Assunta a Cassino

Sensus fidei e approfonditi studi biblici e teologici all’origine del Dogma di fede dell’Assunzione di Maria

La Beata Vergine Maria, che – come narrano i Vangeli – diede alla luce Gesù Cristo, il Redentore, è venerata con speciale culto in tutte le parti del mondo e con numerosi titoli, riguardanti la sua vita, le sue qualità o i vari luoghi in cui ha compiuto prodigi, che il popolo ama celebrare in chiese e santuari eretti in suo onore. Tutti coloro che la amano ricordano che Gesù, sulla croce, la affidò all’apostolo Giovanni e che nello stesso tempo affidò Giovanni, e con lui tutta l’umanità di sempre, a lei, come Madre di tutti gli uomini esistiti, esistenti e futuri.

A Cassino è particolarmente sentito il culto della “Madonna dell’Assunta”, come si dice in termini familiari e, come le immagini fotografiche ed i racconti dimostrano da secoli, si tratta di un sentimento di devozione popolare fortissimo e incancellabile, grazie al quale la città sarà prossimamente dichiarata Civitas Mariae.

Sul calendario liturgico, come sui calendari civili, alla data del 15 agosto è scritto: Assunzione della Beata Vergine Maria, festa di precetto. La B. V. Maria è stata Assunta: che significa? Non si tratta di semplice credenza della devozione popolare, perché l’Assunzione di Maria al cielo è un dogma di fede della Chiesa Cattolica, secondo il quale Maria, madre di Gesù, al termine della sua vita terrena, andò in paradiso in anima e corpo.

Il culto dell’Assunta si è sviluppato a partire dal V sec. d.C. diffondendosi nei secoli e radicandosi nella devozione popolare. Solo il 1º novembre dell’Anno Santo 1950 Papa Pio XII, avvalendosi dell’infallibilità papale, proclamò il dogma con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus: «La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Questo dogma di fede è parte integrante della fede della Chiesa Cattolica, delle Chiese ortodosse, anche di quelle ortodosse orientali, e solo di una piccola parte degli anglicani.

Per arrivare a definire e proclamare il dogma dell’Assunzione di Maria in cielo con anima e corpo, richiesta avanzata da tempo al Papa attraverso numerosissime petizioni, Pio XII volle consultare tutti i vescovi cattolici, sottoponendo alla loro attenzione l’enciclica Deiparae Virginis Mariae, che raccoglieva tutti i passi della Scrittura, gli studi e le affermazioni di teologi e padri della Chiesa al riguardo, ma al tempo stesso faceva presente quanto la fede viva e costante del popolo di Dio da secoli avesse capito e fatto proprio questo concetto: Maria, che per privilegio del tutto singolare ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata (il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria era stato proclamato un secolo prima, l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX), non poteva essere soggetta alla corruzione del sepolcro, né all’attesa della redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.  Fu la prima volta che il “sensus fidelium“, l’istinto di fede dei credenti, venne preso in seria considerazione dal magistero della Chiesa e fu decisivo per la formulazione di un dogma. La risposta positiva dei vescovi fu pressoché universale.

Immaginiamo, in quel 1° novembre 1950, giorno della proclamazione dell’Assunzione di Maria, quale fu la gioia del popolo di Cassino, da poco uscito dalla guerra: aveva recuperato tra le macerie la statua dell’Assunta tanto amata, l’aveva fatta restaurare e solo da due anni l’aveva posta nella chiesa di S. Antonio, la prima ad essere riaperta al culto. Ci fu Messa solenne e un Te Deum di ringraziamento, con grande partecipazione di popolo. Fu certamente un giorno indimenticabile, una conferma alla fede popolare così forte, radicata e diffusa.

Adriana Letta