Intitolato all’indimenticato Parroco della chiesa di S. Pietro Apostolo a Cassino
Sabato 9 settembre la comunità parrocchiale di S. Pietro Apostolo in Cassino si è riunita per celebrare una Messa in suffragio di un suo Parroco del passato, l’indimenticato e indimenticabile Don Antonio Bigante, che seppe dare, anche negli anni difficili della contestazione e del terrorismo, una spinta innovativa, una sensibilità nuova, una motivazione importante ai giovani per vivere una vita attiva, proiettata verso mete positive, alla luce di Dio. La Celebrazione, presieduta dal Parroco Don Nello Crescenzi, è stata animata da un gruppo musicale composto dagli attuali giovani insieme a quelli di allora, che proprio da Don Antonio impararono la musica, la bellezza, l’arte, l’impegno nelle attività varie, su temi sia spirituali che culturali, civili, artistici. E, se ora hanno qualche capello bianco, conservano lo stesso entusiasmo di allora. Perché lui era un uomo di grande sensibilità e capacità relazionali, era un bravissimo artista (lo testimoniano tuttora non solo le numerose sue opere ma in particolare il bellissimo rosone collocato sul portone di ingresso della chiesa); era docente nelle scuole (e gli alunni di allora non l’hanno più dimenticato), era creativo e con i giovani organizzava una quantità di attività, dal carnevale con l’allestimento dei carri allegorici, alla musica, al teatro, ai campi scuola, ai cineforum, ai concerti, all’organizzazione della festa patronale di S. Pietro, divenuta famosa. I giovani si trovavano bene con lui, si entusiasmavano alle sue proposte e volentieri entravano numerosi nel “Gruppo di animazione cristiana S. Pietro Apostolo Cassino” da lui fondato. Di lui Don Nello ha detto, nell’omelia, di ammirare sia la sua coerenza tra parole e vita, sia il senso della comunità che alimentava sempre, sia nei momenti felici che in quelli più difficili, di solitudine.
A concelebrare era intervenuto, e non poteva essere altrimenti, Don Giovanni Coppola, che era stato compagno di seminario di Don Antonio, legatissimo a lui, come ha voluto testimoniare con parole commosse. Era presente il Sindaco di Cassino Enzo Salera insieme al consigliere Edilio Terranova, che ha seguito i lavori di sistemazione del piazzale di fronte alla chiesa da quando, il 20 luglio 2021, a 20 anni dalla sua morte, fu dato l’annuncio che il Comune di Cassino avrebbe intitolato a Don Antonio Bigante il Largo di fronte a quella che fu per anni la sua chiesa parrocchiale. Le cose poi sono andate per le lunghe, ma finalmente il giorno tanto atteso è arrivato. Il momento di raccoglimento e di preghiera ha preceduto e preparato la cerimonia di intitolazione del Largo alla memoria di Don Antonio Bigante. Per questo era presente anche una delegazione del Comune di Pescocostanzo, dove era nato, ed anche i suoi familiari, la sorella M. Luisa con figli e nipoti e tanti tanti amici che si ritrovavano in quella chiesa tutti insieme come cinquanta anni fa.
Dunque, dopo la benedizione conclusiva, attraversando la strada, ci si è portati nel Largo, finalmente sistemato e rifinito, fresco di vernice e la folla ha fatto corona attorno al luogo dove era posta la targa, rigorosamente coperta da un telo con lo stemma del Comune. Era presente anche l’Abate di Montecassino Dom Luca Fallica, gentilmente invitato alla manifestazione, considerato che Don Antonio era entrato in seminario nell’abbazia di Montecassino. Don Nello ha porto ai presenti il saluto del vescovo Gerardo Antonazzo, impossibilitato a partecipare perché impegnato per le Cresime. Il Sindaco e l’Abate hanno disvelato la targa e tutti, con un lungo applauso, hanno letto: “Largo Don Antonio Bigante – 17.01.1944 – 20.07.2001”. Don Nello ha benedetto la targa e guidato un breve momento di preghiera. Il Consigliere Terranova ha dato conto del lungo iter dell’intitolazione e dei lavori effettuati. Il Sindaco Salera, memore lui stesso dei tempi e dell’opera di Don Antonio, lo ha ricordato con commozione e poi ha voluto leggere e rendere note le motivazioni che portarono i cittadini che raccogliendo firme avevano chiesto al Comune di provvedere a questa intitolazione, perché erano una testimonianza viva della stima, dell’affetto e della riconoscenza che in molti avevano per il Sacerdote. Anzi, ha aggiunto, queste motivazioni espresse nella richiesta dei mille cittadini firmatari, tirate fuori dagli archivi, saranno consegnate alla Parrocchia, a perenne memoria. Anche da parte del delegato di Pescocostanzo sono venute parole di commozione e soddisfazione perché un loro concittadino si è fatto tanto apprezzare e amare in Cassino. Infine l’Abate di Montecassino, invitato ad esprimersi, ha sottolineato che anche chi non ha conosciuto in vita Don Antonio, ha modo di conoscerlo dalle tracce che ha lasciato, perché è bello conoscere una persona anche da dietro, non di persona, perché importanti davvero sono le tracce che lasciamo e che continuano a parlare di noi e ad aiutare altre persone.
La soddisfazione di vedere ben sistemata quella piccola piazza e intitolata a chi proprio lì ha dato tutto sé stesso, era sul volto di tutti, come una gioia attesa ed ora arrivata.
Adriana Letta