Nella cerimonia, che si è svolta domenica scorsa, 19 marzo, a Roccasecca è stato proclamato, tra i vincitori, il seminarista diocesano Piergiorgio Aversano
Si è svolta a Roccasecca Centro la quarta edizione del Premio Angelo Molle, riservato a studenti meritevoli dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni, con il patrocinio della Parrocchia di S. Margherita, dove il dedicatario fu economo, organista e animatore del coro liturgico che oggi reca il suo nome.
Come ogni anno, la manifestazione è stata preceduta da una solenne liturgia in suffragio del prof. Angelo Molle, per ricordare il settimo anniversario del suo ritorno alla casa del Padre. La S. Messa è stata presieduta nella circostanza da don Nello Crescenzi (Direttore dell’Ufficio Scuola Diocesano) e concelebrata da don Antonio Molle (fratello di Angelo), don Xavier Razanadahy (Parroco di S. Margherita), don Pasquale Bua (Direttore dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni), mons. Luigi Casatelli (Vicario generale emerito e storico locale). Nella toccante omelia, commentando il Vangelo della Domenica (Gv 9,1-41), terza di Quaresima, tra i ricchi spunti offerti alla meditazione dell’uditorio, il Presidente dell’assemblea liturgica, don Nello Crescenzi, ha sottolineato come il termine terra in latino si dica humus, rimandando così alla stessa radice di humilitas, che significa umiltà. Cristo ridona la vista al cieco nato che invoca la sua attenzione, spalmandogli la terra sugli occhi. La terra è, dunque, il segno della grazia, con cui il Signore, se lo preghiamo con cuore sincero, ci monda dalla cecità della superbia, schiudendo il nostro sguardo luminoso sul mondo con la medicina dell’umiltà, quella stessa umiltà con cui il prof. Angelo Molle seppe vedere il prossimo come icona di Cristo.
In appendice alla liturgia, c’è stata, come sempre, la commemorazione del docente prematuramente scomparso, l’8 marzo 2016. Questo secondo momento in agenda è stato condotto dal tradizionale Moderatore, prof. Filippo Carcione (Direttore emerito dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni), il quale ha esordito evidenziando che le figure dei cinque concelebranti, convenuti per l’occasione, cuciono simbolicamente, come tessere d’un mosaico non studiato ma puramente provvidenziale, i cinque ambiti che caratterizzarono la vita cristiana e l’impegno ecclesiale del prof. Molle: la famiglia d’appartenenza (rappresentata da don Antonio Molle); la parrocchia della sua città (rappresentata da don Xavier Razanadahy); l’insegnamento di Religione Cattolica (rappresentato da don Nello Crescenzi); l’attività accademica (rappresentata da don Pasquale Bua); la promozione culturale del territorio (rappresentata da mons. Luigi Casatelli). Quindi, dopo il saluto istituzionale affidato al Parroco di S. Margherita, il Moderatore ha introdotto l’ospite di turno che, avendo avuto stretti rapporti con il prof. Molle, ogni anno è chiamato a darne il proprio ricordo particolare, per far conoscere e apprezzare sempre meglio questo straordinario uomo di fede, su cui il Vescovo, mons. Gerardo Antonazzo ebbe ad esprimersi nell’intervento di coda ai suoi funerali, usando le seguenti parole d’alto significato: “Da oggi invocheremo Angelo come nostro intercessore dal cielo, ci sentiremo da lui incoraggiati e raccomandati nel chiedere al Signore ciò di cui abbiamo bisogno”.
Ospite di turno è stato quest’anno il prof. Francesco Cipollini (Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di San Cesareo). L’oratore ha ricostruito il percorso biografico comune con Angelo, al quale fu legato, sin dagli Anni Settanta, da un’amicizia profonda nata sui banchi di scuola al Pontifico Collegio Leoniano di Anagni. Dopo aver raccontato alcune simpatiche “birichinate” commesse in aula al cospetto di austeri docenti gesuiti, il prof. Cipollini ha continuato narrando il proseguimento degli studi, fianco a fianco, alla Pontificia Università Gregoriana, dove conseguirono nelle stesse sessioni prima il Baccellierato in Teologia e poi la Licenza in Storia Ecclesiastica, che Angelo, nello specifico, ottenne discutendo una tesi sul Vescovo, mons. Flaminio Filonardi, infaticabile attivista per l’applicazione del Concilio Tridentino nell’allora Diocesi di Aquino attraverso un sinodo locale tenutosi a Pontecorvo nel 1581. Di seguito, il prof. Cipollini ha sottolineato che, di pari passo con Angelo, continuò più tardi gli studi civili alla LUMSA di Roma, laureandosi ambedue in Lettere Classiche anche qui durante la stessa sessione. Nell’occasione Angelo discusse brillantemente una tesi su Facondo di Ermiane, teologo africano del VI secolo, impegnato nelle controversie cristologiche post-calcedonesi. Intanto, la sorte comune tra lui, segnino, e Angelo, roccaseccano, si traduceva nell’Insegnamento di Religione nelle proprie Diocesi di appartenenza, favorendo così il mantenimento di solidi contatti, in cui l’amicizia giovanile s’allargava man mano alle strette relazioni familiari dopo i rispettivi matrimoni. Il prof. Cipollini sarà poi il padrino di battesimo di Tommaso Molle, il secondogenito di Angelo. Con la maturità resterà sempre l’obiettivo condiviso di promuovere la formazione e la cultura cristiana: diversi saranno i Corsi di aggiornamento, che terranno insieme per l’Ufficio Suola Diocesano di Sora-Aquino-Pontecorvo, su mandato del Direttore pro-tempore, don Mario Zeverini, di cui Angelo fu il Vice per ben due decenni; di converso, sempre insieme organizzeranno per la Diocesi di Segni-Velletri, durante l’episcopato di mons. Andrea Maria Erba, alcuni Convegni, tra cui spiccano quelli attestati dalla pubblicazione di Atti nella Collana di storia e cultura religiosa medievale “San Germano”, di cui Angelo fu Vice-Direttore per i tipi di EVA. L’ultima parte del discorso, che riguardava la malattia di Angelo e il suo eroico comportamento fino al trapasso, il prof. Cipollini non è riuscito a concluderla per la forte emozione, affidando alcuni fogli recati per promemoria alla lettura del Moderatore. Dal testo letto, è emersa in Angelo morente la capacità eccezionale di sorridere nonostante tutto, la forza strenua di affrontare un Calvario rassicurando chi gli stava intorno, l’amore incessante per la Chiesa, la fede profonda di chi fino all’estremo si affida completamente al disegno di Dio.
L’ultima parte della manifestazione è stata dedicata alla premiazione degli studenti meritevoli, che sono stati per il 2023 i seguenti seminaristi: Andrea Cecconi (Diocesi di Palestrina); Lorenzo Sabellico (Diocesi di Anagni-Alatri), Piergiorgio Aversano (Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo). Dopo l’intervento di don Antonio Molle, che s’è complimentato con i vincitori e ha testimoniato loro l’affetto profondo sempre avuto da lui e suo fratello Angelo nei confronti del Leoniano, la parola è passata a don Pasquale Bua, il quale, a sua volta, ha ricordato il periodo d’insegnamento del prof. Molle come incaricato di Storia della Chiesa Moderna all’Istituto Teologico Leoniano di Anagni, come pure il contributo notevole che egli diede alla fondazione e al decollo di “Theologica Leoniana”, rivista annuale del corpo accademico, oggi giunta al suo undicesimo numero. Quindi, lo stesso don Pasquale, in qualità di Direttore dell’Istituto, ha proclamato ufficialmente i tre destinatari del Premio, mentre la sig.ra Maria Marciano, vedova del prof. Molle, provvedeva alla consegna del medesimo.
La manifestazione s’è conclusa con l’intervento di mons. Luigi Casatelli, che, dopo aver descritto il primo incontro con il prof. Molle avvenuto in virtù della comune passione per la musica sacra, ha ripercorso rapidamente i tanti anni, in cui costui, insieme al prof. Carcione e al compianto prof. Luigi Di Cioccio, fu suo stretto collaboratore nella realizzazione di tante iniziative per favorire la conoscenza storica della Chiesa locale, la purificazione della memoria religiosa dalle incrostazioni folkloristiche di certe devozioni popolari, la crescita spirituale e culturale del territorio. In ultimo, il Vicario generale emerito ha dato la notizia, che sta per essere prodotta una pubblicazione, che riguarda il sinodo diocesano di Aquino tenutosi a Roccasecca nel 1744, al tempo del Vescovo, mons. Francesco Antonio Spadea. Si tratta di un progetto, che parte da lontano e che ebbe tra gli estensori della prima ora anche il compianto prof. Molle.
Nel corso dell’evento, a seguito dell’annuncio fatto dal Moderatore, l’assemblea ha salutato con un caloroso applauso la dott. Rita Molle, primogenita di Angelo, per aver vinto il Dottorato di ricerca nazionale in Intelligenza Artificiale, coordinato dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.