Per il Prelato «è sempre viva l’eredità del Patrono d’Europa»
Rinnovo dei voti religiosi di suor Myriam
«Custodire il cuore come chiostro interiore di ciascuno di noi; vivere la virtù della prudenza come capacità di ben governare la propria vita; investire sul tesoro del Vangelo, senza temere di lasciare ciò che non è essenziale nella vita a confronto con l’amore di Cristo a cui il cristiano nulla deve anteporre e nel quale tutto trova la giusta collocazione e il giusto valore»: sono questi, in estrema sintesi, i tratti salienti della viva eredità di San Benedetto da Norcia che viene ancora oggi consegnata alla Chiesa e al mondo. Ad indicarli è stato l’11 luglio il vescovo diocesano monsignor Gerardo Antonazzo nell’omelia della concelebrazione che ha presieduto nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo ad Arpino, nel giorno della festa liturgica del Santo Abate patrono d’Europa. Nel corso della celebrazione suor Myriam Ioja, della comunità monastica benedettina che vive nell’archicenobio di Sant’Andrea, ha rinnovato la sua professione religiosa nella via monastica claustrale, secondo la Regola di San Benedetto. Dopo la Messa, nell’adiacente monastero, vescovo, sacerdoti, fedeli e autorità presenti hanno vissuto un momento di convivialità assieme alla comunità religiosa guidata dall’abadessa Madre Maria Cristina Pirro.
Augusto Cinelli
Foto di Luciano Rea