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Il Vescovo Antonazzo nel Monastero Benedettino di Arpino

Antonazzo ricorda san Benedetto
nel monastero delle benedettine di Arpino

Nel giorno di San Benedetto da Norcia (11 Luglio), il vescovo Gerardo Antonazzo ha celebrato la Santa Messa nella Chiesa di Sant’Andrea, nel Monastero Benedettino di clausura alla presenza delle Monache e della Madre Badessa Maria Cristina Pirro e tanti fedeli.

Durante l’omelia il vescovo ha ricordato un pò della storia del santo e l’importanza che ha anche in ambito europeo grazie al suo progetto di vita spirituale, culturale e sociale, grazie al quale è stato portato ad esempio per un’Europa cristiana: «Sicuramente la sua ispirazione viene da Dio, perché è Lui che sceglie alcune particolari persone predilette per un’opera di particolare incidenza per la vita della Chiesa e della società. Il nostro territorio è davvero ricco di questi segni di Dio, da San Benedetto a San Tommaso ad altre testimonianze di vita che illuminano la nostra vita. Soprattutto San Benedetto è stato ispirato dalla letteratura sapienziale della Bibbia, in quanto i suoi scritti (la Regola), hanno quasi una continuità con essa sia sotto il profilo letterario che sotto quello contenutistico, spazia in un orizzonte molto ampio, dalla vita di ogni giorno alla sapienza della ricerca di Dio, accompagna l’uomo all’apprendimento di tutto ciò che migliora la sua vita, in fondo la sapienza nella Bibbia significa questo, apprendere dalla parola di Dio, dalla storia, da tutto ciò che può essere illuminante per la nostra vita e da tutto ciò che ci migliora e che ci fa crescere saggiamente».

Ha poi ricordato che dobbiamo farci illuminare dalla grazia di Dio per migliorare la nostra vita e che anche l’Europa è cresciuta e si è migliorata grazie a questo.

Ha proseguito spiegando che: «La cura del mistero di Dio è il fondamento della vera sapienza e dobbiamo progredire in questo senso sotto tutti gli aspetti della vita», e proseguendo: «Sia la Bibbia che la Regola di San Benedetto mettono al centro l’uomo in rapporto a Dio. Tutto si può racchiudere nei due pilastri dell’ascolto di Dio e dell’obbedienza delle sue regole senza eccezioni. Non si vive a caso, tutta la Regola è un progetto e ci fa compiere un percorso per una educazione per la vera sapienza per indurci nel percorso della vita più giusto. Prendiamo a cuore questo enorme patrimonio di sapienza dalla Bibbia e dalla tradizione monastica perché c’è in noi la necessità di ricordare alcuni principi fondamentali per poter seguire i principi di Dio e per non allontanarci mai da Lui, soprattutto in questo particolare momento storico. Siamo fiduciosi che l’opera di Dio che è stata seminata con queste persone eccezionali ancora oggi potranno essere germi di una rinascita e di una ricostruzione di una condizione di vita umana e sociale».

Nel concludere la sua omelia, il Don Gerardo ha auspicato di tornare ogni anno in questa occasione. Naturalmente a fine celebrazione la Madre Badessa ha preso la parola per ringraziare il vescovo e tutti i partecipanti alla celebrazione, ricordando con i presenti del suo arrivo e dell’accoglienza in Monastero da ragazza, in quella occasione particolare la Madonna di Loreto (che è custodita nel Monastero), gli venne incontro, in quanto c’era la processione e l’auto che accompagnava la giovane Madre si dovette accostare per far passare la statua. Era l’anno 1969 e ne lei ne Arpino dimenticheranno mai quel giorno, per lei è iniziata una nuova vita in Monastero e Arpino ha accolto una delle menti più intelligenti e creative, possa la Madonna di Loreto preservarla sempre.

Si racconta che questo Monastero fu creato dallo stesso San Benedetto passando da qui nel suo percorso da Norcia per arrivare a Montecassino, ancora oggi il ”cammino di San Benedetto” passa qui e in ogni stagione tanti pellegrini visitano il paese, si narra che la stessa Santa Chiara soggiornò nel Monastero per molto tempo.

In questa Chiesa, e precisamente dietro l’altare maggiore, si trova una delle tante opere che l’artista arpinate, il Cavalier D’Arpino, ha creato ad Arpino, ritrae proprio San Benedetto in ginocchio davanti a Dio e con la colomba che raffigura lo Spirito Santo.

Con il Vescovo hanno celebrato il Parroco di Santa Maria di Civita Don Antonio di Lorenzo, il Parroco di San Michele Arcangelo Padre Juan Lujian ed il Vice Parroco Padre Regis Francis, era presente anche il Diacono Don Maurizio Marchione (assistente del vescovo), il Priore della Confraternita di Sant’Antonio di Padova Alessandro Caringi, il Sindaco di Arpino Renato Rea ed il Maresciallo Capo Tiziano Sbardella.

Il Coro che ha animato la celebrazione era della Chiesa di Sant’Antonio di Padova in Arpino.

Articolo e Foto: Gianna Reale Ph.