Questa mattina, alle ore 11, la comunità di San Giovanni Incarico ha accolto con gioia il vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, concelebrata dai parroci don Antonio e don Aurelio Ricci. La liturgia, curata da Vincenzo Nicolella e Franco Gravina, ha visto la partecipazione della corale parrocchiale diretta da Marco Farina.
Nella sua omelia, il Vescovo ha offerto una riflessione profonda sul significato del Battesimo di Gesù, celebrato in questa domenica. Monsignor Antonazzo ha sottolineato come il Battesimo rappresenti una gioia per la Chiesa, in quanto segno di rinascita e inizio della vita cristiana. La grazia battesimale, ha spiegato, è un dono immenso che ci introduce in un cammino di fede e conversione, purtroppo spesso dimenticato o sottovalutato nella vita quotidiana.
Riprendendo il brano della Lettera di San Paolo a Tito, letto durante la liturgia, il vescovo ha evidenziato: “È apparsa la grazia di Dio che porta salvezza a tutti gli uomini e insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani per vivere con sobrietà, giustizia e pietà” (Tito 2,11-12). Questa dichiarazione, ha affermato, descrive il cuore della vita cristiana, che non si limita alla ricezione del Battesimo, ma richiede un impegno costante nel vivere secondo il Vangelo.
Riflettendo sull’episodio del Battesimo di Gesù nel fiume Giordano, il vescovo ha spiegato che Cristo, pur non avendo peccati, ha voluto immergersi nelle acque cariche delle colpe umane per purificarle e trasformarle in fonte di salvezza. “Gesù prende su di sé i peccati dell’umanità e, attraverso il Battesimo, li purifica per donarci la possibilità di una vita rinnovata”.
Monignor Antonazzo ha poi invitato i presenti a non disperdere il dono della grazia divina. “Il peccato contro lo Spirito Santo – ha ricordato – consiste nel rifiutare la grazia di Dio e nel vivere come se essa fosse inutile”. Infine, ha esortato la comunità a testimoniare la fede, partendo dai bambini e dalle famiglie, per costruire una Chiesa viva, capace di custodire e trasmettere la speranza cristiana.
La celebrazione si è conclusa con un caloroso invito a vivere la grazia battesimale non come un ricordo, ma come una chiamata quotidiana a rinnovarsi e a camminare verso il Signore.
Gaetano Battaglini