«È necessario imparare a vivere una vita guidata dallo Spirito Santo, consapevoli che se non è guidata da Lui, la vita sarà comunque orientata da altre forze e magari da cattivi maestri: c’è vita e vita e c’è guida e guida!». È il richiamo che il vescovo diocesano monsignor Gerardo Antonazzo ha rivolto domenica scorsa 8 agosto ai 26 adolescenti cui ha conferito il sacramento della Confermazione, nel corso della celebrazione da lui presieduta nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Arpino. Nella sua omelia Antonazzo ha spiegato ai cresimati, ma anche ai loro genitori, padrini e madrine, che «farsi guidare dallo Spirito significa lasciarsi da lui ammaestrare riguardo al mistero della vita e dell’insegnamento di Gesù, per diventare suoi discepoli nella vita quotidiana». Un impegno, questo, per il quale il sacramento della Cresima assume un’importanza fondamentale perché «senza l’azione dello Spirito non è possibile comprendere la verità e la significatività del Signore Gesù per la nostra vita». A tal fine, il vescovo ha indicato a tutti i presenti la necessità di ascoltare la voce dello Spirito «nell’intimità della coscienza», riscoprendo «quella vita interiore spesso rinsecchita e seppellita da una pura esteriorità e da un’estetica banale e spesso ridicola, che rende la vita umana una vita senz’anima!». Da qui il pressante invito di monsignor Antonazzo ai ragazzi, ma anche agli adulti loro educatori, a «frequentare quella palestra interiore nella quale esercitarsi a riconoscere lo Spirito, per essere liberati da tante realtà che inquinano dentro anche tanti giovanissimi». Richiamando infine il messaggio del vangelo della XIX Domenica del Tempo ordinario, il vescovo ha chiesto ai cresimandi di «esercitare quel diritto di vita e di morte che ciascuno ha su di sé, scommettendo la propria vita su Gesù Cristo, unica possibilità di vivere una vita eterna, cioè piena, felice, sensata e non bruciata e fallita: una vita che neanche la morte può distruggere».
I neo-cresimati erano delle parrocchie arpinati di San Michele Arcangelo, Santa Maria di Civita, Sant’Andrea-San Vito e Santa Maria del Carmine; due di loro provenivano da Fontana Liri, uno da Casalvieri. Con il vescovo ha concelebrato il parroco di San Michele padre Juan Lujàn; all’altare hanno assistito i diaconi Don Florin D’Amata e padre Bruno Marinelli. La liturgia è stata animata dai canti del coro parrocchiale di San Michele; i cresimati sono stati accompagnati nella celebrazione dal gruppo delle catechiste di Arpino, che ne hanno curato il percorso di formazione verso il sacramento.
Testo: Augusto Cinelli
Foto: Gianna Reale