L’Università di Cassino continua il suo percorso di crescita e conferisce la Laurea h. c. a Fabio Panetta, del Comitato Esecutivo della Bce
L’Anno accademico 2021-2022 per l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, 43° dalla sua fondazione, è ufficialmente aperto. La cerimonia è avvenuta la mattina del 6 aprile, a Cassino nell’Aula Magna del campus Folcara finalmente tornata affollata di autorità politiche e amministrative regionali e locali, religiose (il Vescovo diocesano Antonazzo e l’Abate di Montecassino Ogliari), di docenti, ospiti, amministrativi e studenti. Atmosfera delle grandi occasioni, arricchita dal conferimento della Laurea honoris causa in Giurisprudenza all’ospite d’onore, Fabio Panetta, membro del Comitato Esecutivo della Bce. “Abbiamo ritenuto conferire a Panetta il più alto riconoscimento universitario perché – ha dichiarato il Rettore Dell’Isola- si incastona perfettamente nel ruolo di centralità dell’Europa che abbiamo visto diventare più che mai strategica in questi ultimi due anni e che vediamo a maggior ragione anche in queste settimane di crisi geopolitica”.
Dopo l’esecuzione del Canto degli Italiani, ascoltato in piedi con grande commozione, sono iniziati gli interventi. Il Magnifico Rettore Marco Dell’Isola, in carica da pochi mesi, ha tracciato il lungo e positivo percorso dell’Ateneo, reso particolarmente difficile negli ultimi due anni. “La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova tutto il sistema universitario. L’Università di Cassino ha reagito in modo rapido ed efficace alla crisi sanitaria, da un lato proponendo un modello didattico di interazione da remoto che, seppur basato sulle tecnologie telematiche, è stato reinterpretato in modo mirabile, dall’altro con lo smart working e il telelavoro”. E ancora: “I docenti hanno cercato di supplire alla separazione fisica con gli studenti creando e confermando un rapporto virtuale fondamentalmente interattivo, confermando che il rapporto vocazionale e naturale della formazione universitaria non può che essere quello del confronto dialettico e continuo. Il personale tecnico amministrativo ha organizzato, quando possibile, il proprio lavoro anche fuori dai propri uffici, oppure, nelle attività non remotizzabili, dedicandosi con coraggio e dedizione al servizio degli studenti e della comunità accademica. La pandemia ha certamente lasciato un segno indelebile nella nostra vita, con tante vite spezzate, tra queste quella della nostra studentessa Altynay Rakhimova, scomparsa a soli 20 anni per portare aiuto ai suoi genitori, e alla quale la nostra Università ha voluto attribuire il titolo di Laurea post mortem”.
Altra grossa sfida è stata “un’emergenza che tutti noi credevamo lontana dall’Europa, quella della guerra in Ucraina. In una Università internazionale come la nostra è facile che siano iscritti studenti ucraini e russi. Così il conflitto e i temi che lo accendono sono entrati nella nostra Università dalla porta principale, quella della relazione umana, e non da quella secondaria dei mezzi di comunicazione. La nostra comunità accademica, in primis quella degli studenti, ha reagito nel modo più pregevole possibile, quello della solidarietà e dell’accoglienza, e non sono mancate occasioni di riflessione storica, economica, geopolitica, nonché momenti di raccoglimento religioso. Siamo certi di aver contribuito a far comprendere le ragioni della pace e della fratellanza, senza retorica, e con la testimonianza degli studenti ucraini appena giunti da Kharkiv. A tutto ciò si sono aggiunti anche atti concreti di solidarietà, come l’offerta di borse di studio, la raccolta di fondi, l’offerta gratuita di corsi a distanza (con il progetto Unicas for Ukrainian students) per supportare gli studenti che non hanno potuto raggiungere la nostra Università”.
Fabio Panetta, già Direttore Generale della Banca d’Italia e Presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni e dal 2010 membro del Comitato Esecutivo della BCE, nella sua lectio magistralis, ha spiegato la situazione internazionale, sottolineando di trovarsi in una Città martire, cosa che crea un particolare legame con l’Ucraina. Sul piano economico ha detto: “I rincari si stanno ripercuotendo sui consumatori, le famiglie dovranno tagliare i consumi e ne risentiranno soprattutto quelle a basso reddito. Un processo già in atto: le aspettative delle imprese sono peggiorate, potrebbero esserci conseguenze durature per le famiglie. Bisogna spiegare cosa può fare in concreto la politica monetaria. Ricordo ai giovani studenti che intorno a noi, qui 78 anni fa c’era la guerra. Gli ucraini lottano per aderire all’Unione europea che ci ha consentito pace e prosperità. Dobbiamo chiederci anche cosa possiamo fare noi per l’Europa: dobbiamo partecipare attivamente”.
Hanno preso la parola anche rappresentanti dei docenti, del settore amministrativo e degli studenti. Questi ultimi, con la voce di Michela Giannandrea, hanno avanzato la proposta di intitolare le aule del Campus a Falcone e Borsellino. Forte sostegno e apprezzamento è giunto dai consiglieri della Regione Lazio, Mauro Buschini, che ha detto “abbiamo sostenuto e continueremo a farlo l’Università nelle sue attività e nella sua crescita, anche a partire dall’organizzazione dei campionati studenteschi. Sono stati anni difficili per tutto il sistema della formazione, ma questa Università ha avuto la forza di non fermarsi mai”, e Sara Battisti che, dopo aver apprezzato “l’enorme mole di attività svolta dall’Ateneo”, ha aggiunto: “Abbiamo davanti l’enorme sfida legata alle risorse del PNRR: innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico al centro delle politiche regionali che vedranno l’Università di Cassino al centro di questa visione prospettica e di sviluppo del nostro territorio”. E dunque, con i migliori auspici si è aperto un anno accademico certamente impegnativo e pieno di sfide ma anche di speranze.
Adriana Letta