Festeggiamenti in onore a S.Antonino
Si sono conclusi il 2 Settembre i festeggiamenti in onore di Sant’Antonino protettore del comune di Viticuso. Il ricco programma sia religioso che civile è iniziato il 31 Agosto con una veglia di preghiera molto sentita presso la cappella a lui dedicata, e si è protratto sino a giovedì 2 Settembre con la celebrazione eucaristica presieduta in piazza da S.E. Mons. Gerardo Antonazzo il quale nel saluto dell’omelia al popolo, ha voluto sottolineare la “delicata” e bellissima accoglienza avuta presso la casa degli anziani dai parroci e dalla popolazione in occasione della visita pastorale.
Ma soprattutto il Vescovo ha voluto stigmatizzare “l’odio” nei confronti dei cristiani diffuso in special modo sui social. Gesù aveva già preparato i suoi Apostoli dicendo loro che se il mondo li odiava, prima di essi ha odiato Lui. Il martirio di S.Antonino è il risultato dell’odio del mondo verso la parola di Cristo. Verso Cristo che è la parola di Dio fatta carne. “Chi agisce nella notte, odia la luce del giorno, perché le sue opere restino nascoste”, ha detto il Vescovo: il mondo odia Cristo e il Vangelo perché svelano il peccato che c’è nel cuore di ognuno di noi. Il cristianesimo pone delle radici che non stanno bene all’uomo che vuole seguire i propri interessi, i propri peccati, perché il Vangelo è denuncia, non è un compromesso con le nostre fragilità, ma è salvezza. Gesù denuncia il peccato, ma salva l’uomo: non ci può essere salvezza senza denuncia.
Quindi dobbiamo seguire l’esempio di S.Antonino che non è solo il protettore della comunità di Viticuso, ma è soprattutto il custode della sua fede. Ma occorre una fede che impegna, radicale. Bisogna sempre mettere al centro della nostra vita l’esempio dei martiri: “….chi non è martire non è cristiano”. Non basta la semplice devozione al santo martire, ma bisogna imitarlo in tutto e per tutto.
Al termine della Santa Messa S.E. ha benedetto con la preziosa reliquia del Santo, tutta la popolazione riunita nella piazza principale del paese.
Maurizio Facchini e Simona Fiorillo