La Magica Notte della Pasquetta Epifania 2020
Anche quest’anno è tornata la Pasquetta Epifania, una delle tradizioni più care e belle alla città di Cassino; l’antico canto cassinese della notte dell’Epifania ha annunciato a tutti l’arrivo della Befana, una delle poche tradizioni popolari sopravvissute alla strazio bellico ed oggi tenacemente difesa e diffusa dall’Associazione “Vecchia Cassino”. L’Inno della Pasquetta, ripristinato e concertato nel 1998 dal M° Pio Di Meo a cui quest’anno è stato, ricorrendo il decennale dalla sua scomparsa, particolarmente dedicato l’evento, insieme alla toccante canzone “Vecchia Cassino”, con le parole del testo in dialetto di Gino Salveti, ancora una volta hanno emozionato e riscaldato i cuori di molti; tanti ricordi ed emozioni e per i più giovani aria di tradizioni da rispettare ed accogliere.
Musici e cantori, guidati dal M° Marcello Bruni, direttore della Banda Don Bosco città di Cassino, che per l’occasione dirige, con passione e convinzione, fiati e coro, riconoscibili dalle singolari mantelle e cappelli (rossi per gli uni, neri per gli altri), sfidando come sempre il freddo gelido e pungente della notte, hanno percorso a piedi l’intera città partendo alle ore 15:00 dalla parrocchia di San Giovanni Battista, dove ad accoglierli molti parrocchiani ed il parroco Don Giovanni De Ciantis. Seconda e tradizionale tappa l’Abbazia di Montecassino, dove ad accogliere i cantori, nella casa di San Benedetto, c’era l’Abate Dom Donato Ogliari che, dopo l’esibizione nel suggestivo scenario del chiostro del bramante, al tramonto del sole, ha ringraziato tutti i partecipanti, ricordando l’importanza di certe tradizioni e il forte legame con l’Abbazia. Scesi dal Sacro Monte i cantori hanno iniziato la lunga sfilata per le vie e i quartieri della città, centinaia di persone ad aspettarli e altrettanti attratti dal loro passaggio. Dopo le 21 il tradizionale appuntamento del gruppo dei cantori nella parrocchia di Sant’Antonio dove ad accoglierli, oltre che a centinaia di persone ed il parroco don Benedetto Minchella, vi erano il Sindaco di Cassino Enzo Salera e il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, il quale prima della Benedizione, ha rivolto importanti parole ai cantori/musicisti. Ha sottolineato la grande importanza dell’evento , non soltanto dal punto di vista culturale, sociale e per il rispetto delle tradizioni, ma perché da decenni, con il loro canto offrono un vero e proprio servizio di consolazione alla città, rappresentano l’essenza della Chiesa in uscita, una vera e propria opera di evangelizzazione. Li ha spronati a non arrendersi, a non mollare, a rendere sempre più salda la tradizione e di non scoraggiarsi se nella loro sfilata notturna non verranno accolti da tutti, magari dietro una porta non aperta, un luce spenta, o un sorriso non ricambiato ci sono tani problemi e tante sofferenze che le dolce note dell’antico canto può alleviare. Dopo la benedizioni i Cantori si sono rimessi in viaggio sfilando tutta la notte, facendo sosta, per la prima volta da quest’anno, presso il platano di Largo Molise, pianta sopravvissuta ai bombardamenti che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, rasero al suolo la città di Cassino e che oggi è un simbolo di pace.
Il canto che mostra il dolore degli abitanti di Cassino per non avere più la loro città, totalmente distrutta dalla guerra, rappresenta anche la forza d’animo di gente che invita ad andare avanti nonostante tutto. E questo appello deve essere ancora più forte e radicale oggi.
La Pasquetta cassinate è organizzata dal Comitato promotore coordinato da Roberto Lillo, nell’ambito delle attività promosse dall’associazione culturale “Vecchia Cassino” presieduta da Antonio Marzocchella con al collaborazione del Comune di Cassino e della Banca Popolare del Cassinate a cui vanno i più sentiti ringraziamenti per l’ottima riuscita dell’evento.
Aurora Capuano
Foto Alberto Ceccon e Aurora Capuano