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“La più grande delle magie”

Dalla saga di Harry Potter un aiuto per realizzare chi siamo veramente

Dal 3 giugno in libreria il libro di Cristina Buonaugurio

La storia di Harry Potter è indubbiamente la saga per eccellenza del nuovo millennio, che ha divertito e commosso generazioni in tutto il mondo. Un successo planetario che non accenna a diminuire. A Harry Potter e i suoi amici e nemici si ispira La più grande delle magie, dalla saga di Harry Potter un aiuto per realizzare chi siamo veramente di Cristina Buonaugurio, da oggi 3 giugno in libreria. Psicologa, psicoterapeuta, la Buonaugurio offre, infatti, con questo libro una originale e stimolante rilettura in chiave psicologica delle vicende della storia del mago di Hogwarts.

Crescere è una questione di scelte, e sono “le scelte che facciamo che dimostrano chi siamo veramente, molto più delle nostre capacità”, dice Albus Silente a Harry. Partendo da questa consapevolezza, l’autrice sottolinea: Se l’importanza di scegliere è basilare in ogni momento della vita, lo è ancora di più quando si è giovani, solo che allo stesso tempo è anche più difficile, a causa della minore espe­rienza. Eppure crescere significa proprio decidere che dire­zione dare alla propria vita, definendo chi si vuole essere e assumendosi la responsabilità delle proprie scelte”. Il libro rilegge il modo in cui i più popolari e amati personaggi della saga scelgono di affrontare (o non affrontare) temi come l’amore, l’amicizia, i legami familiari, l’insicurezza, il dolore, attraverso esercizi pratici elaborati dall’autrice e domande che aiutano a riportare questi temi nel quotidiano di ognuno, per poter essere messi in pratica nel proprio percorso di crescita.

La più grande delle magie, dalla saga di Harry Potter un aiuto per realizzare chi siamo veramente offre dunque una mappa e una bussola – direttamente rivolti ad adolescenti e giovani adulti, che possono essere affiancati nel lavoro anche da genitori, educatori ed insegnanti – per imparare a saper stare con gli altri, costruire la propria identità, trovare il proprio posto nel mondo. Perché, come dice Cristina Buonaugurio: “la più grande delle magie è proprio questa: realizzare ciò che scegliamo di essere”.

ISBN 978-88-311-7560-9 – f.to 14×21 pp. 120 – brossura – prezzo: euro 15,00

L’AUTRICE

Cristina Buonaugurio è psicologa e psicoterapeuta analitico-transazionale. Impegnata nella ricerca e nell’ideazione di modi alternativi di accompagnare le persone verso il proprio benessere, è docente invitata presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Con l’editrice Città Nuova ha pubblicato come coautrice: Vita, che senso ha (2011).


L’intervista

Questa è la presentazione che del libro fa la Casa Editrice, Città Nuova, ma poiché l’Autrice proviene dalla nostra Diocesi, alla quale dichiara di sentirsi tuttora molto legata pur essendosi stabilita da anni a Roma per motivi di studio e di lavoro, abbiamo pensato di offrire ai nostri lettori qualche informazione in più. La sottoscritta ha visto crescere Cristina Buonaugurio, grazie all’amicizia e alla lunga collaborazione nella pastorale familiare con i suoi genitori, e sono molti anche i suoi coetanei, qui nella zona di Cassino, con i quali resta un forte legame di amicizia.

– Dunque, Cristina, sei ormai una psicologa e psicoterapeuta apprezzata. Che cosa ti ha portata a scegliere questi studi?

Ho scelto di iscrivermi alla Facoltà di Psicologia perché ho sempre avuto in cuore il desiderio di fare qualcosa che mi rendesse utile agli altri, che mi permettesse di aiutare chi ne ha bisogno. I miei studi mi danno la possibilità di essere accanto alle persone che scelgono di mettersi in cammino verso un maggiore benessere: io non posso farle stare bene per magia, ma ho il privilegio di essere loro compagna di viaggio, di fornire loro un sostegno nel percorso di crescita che compiono. Ed è davvero un privilegio vedere le persone fiorire e dare inizio ad una nuova vita!

– In una società così complessa, che rischia di confondere e sviare, quanto è importante oggi l’educazione e quanto la psicologia?

Avendo studiato in un’Università Salesiana ho la ferma convinzione che la psicologia e l’educazione debbano procedere di pari passo. Credo, infatti, che la psicologia possa fornire agli educatori le conoscenze di cui hanno bisogno per orientare le loro azioni verso il benessere globale delle persone, soprattutto dei più giovani. Dal canto loro gli educatori hanno la possibilità di arrivare a molte più persone rispetto agli psicologi, per cui una proficua collaborazione non può che portare ad un miglioramento della qualità della vita generale. Né l’una né l’altra figura può pensare di avere da sola la soluzione alla complessità sociale, ma insieme possiamo essere di grande aiuto.

– Nel tuo libro, che si rivolge agli adolescenti e ai giovani, chiamati a fare scelte di vita, parli appunto di scelte, e non lo fai in maniera solo teorica, ma sulla scia di Harry Potter, vero? Lui ed i suoi amici possono orientare le scelte oggi?

Nel secondo libro della saga della Rowling, il preside della scuola di magia, Silente, si rivolge ad Harry pronunciando una frase che reputo fortemente vera: “Sono le scelte che facciamo che dimostrano chi siamo veramente, molto più delle nostre capacità”. In effetti tutta la saga può essere letta come la chiara dimostrazione del potere che ogni scelta racchiude in sé. Proprio per questo motivo ho pensato che usare queste vicende – tanto amate dai giovani, ma non solo – potesse essere uno spunto efficace per parlare delle decisioni di cui è costellata la vita di ciascuno di noi. È attraverso scelte molto precise, infatti, che diamo forma alla nostra identità. E grazie alle scelte compiute (o magari non compiute) da Harry e dagli altri personaggi della saga è possibile riflettere su quelle che anche noi ogni giorno ci troviamo ad affrontare, ad esempio nel relazionarci con gli altri, oppure nel prendere posizione rispetto ai valori trasmessi dalla famiglia, o ancora nel decidere a cosa dedicare la nostra vita. I loro esempi, per quanto appartenenti al mondo della fantasia, possono tranquillamente essere riportati alla vita reale e aiutarci ad accendere i riflettori sul significato dei nostri atteggiamenti e a comprendere da che parte vogliamo stare.

– Stiamo uscendo da un periodo difficile che ha ostacolato le relazioni dal vivo, sconvolto le abitudini e le frequentazioni, cambiato la scuola e alterato incredibilmente i ritmi, sospeso la quotidianità di ognuno: ha influito sicuramente in modo pesante sui più giovani. Come aiutarli in famiglia, a scuola, nei gruppi? Forse vanno aiutati anche gli “aiutanti”?

Certamente anche chi aiuta ha bisogno di essere aiutato: questo vale sempre, ma oggi ancor di più, perché tutti, “aiutanti” compresi, ci siamo trovati ad attraversare la stessa tempesta, senza avere spesso adeguati strumenti per farlo. Ora abbiamo tutti bisogno di recuperare una normalità che ci è mancata, ma che forse dovremmo imparare a vivere in modo nuovo, senza perdere di vista quello che nella pandemia abbiamo toccato con mano.

Dal canto loro i giovani, a mio parere, hanno bisogno di sapere che sono importanti per il mondo degli adulti, hanno necessità di sentire che di loro ci fidiamo e che su di loro investiamo. Perché la sensazione che mi porto dietro è che in questo ultimo anno e mezzo abbiamo chiesto loro di mettere in stand-by le loro vite, privandoli di ciò di cui più avevano bisogno, la socialità. E non è di certo un bel messaggio! Quindi ora più che mai non vanno abbandonati a se stessi, vanno aiutati a non “abbuffarsi” della ritrovata libertà, a gestire le possibilità che si riaprono davanti ai loro occhi in modo consapevole, senza perdere di vista chi fa fatica a tornare in mezzo agli altri o chi in questo periodo per varie ragioni e in vari modi ha sofferto maggiormente. Soprattutto senza giudicare le debolezze e le fatiche, accogliendo e riconoscendo il tesoro prezioso che ciascuno di loro è.

– Grazie, Cristina, credo che il tuo libro possa davvero essere di grande aiuto a molte persone, giovani e meno giovani, per questo ti ringrazio e ti auguro di continuare a farlo con la tua eccellente professionalità.

Grazie!

Adriana Letta