Le religiose della Diocesi rinnovano i loro voti nella XXVI Giornata Mondiale della Vita Consacrata
Mercoledì 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, le religiose della Diocesi sono intervenute presso il monastero benedettino di S. Scolastica in Cassino per la solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, in occasione della XXVI Giornata Mondiale della Vita Consacrata. In questo giorno, infatti, nella festa della luce con la benedizione delle candele, religiosi e religiose, persone che hanno donato l’intera vita a Dio scegliendo di vivere in comunità in varie congregazioni religiose, compiono l’annuale rinnovo dei loro voti. E dunque, niente di meglio che convergere in un monastero di clausura, allargando in quella sera la propria comunità a tante altre, in uno spirito familiare e comunitario.
Un bellissimo effetto visivo si aveva all’inizio quando, mentre salivano all’altare il Vescovo Gerardo, Don Fortunato Tamburrini e Don Maurizio Marchionne, le suore e le monache, vestite di colori diversi e disposte alcune al di là e le altre al di qua della grata claustrale, ma spiritualmente unite, con in mano il cero acceso, hanno partecipato alla iniziale benedizione delle candele: esse stesse luminoso riflesso della Luce che è Gesù nella loro vita. Dopo le significative letture della liturgia del giorno, il Vescovo, nell’omelia, ha voluto fare alcune efficaci sottolineature. Ha fatto notare come nel brano del Vangelo (Lc 2,30.32) più e più volte si parla dello Spirito Santo: era su Simeone, “uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele” mosso dallo “Spirito”, e gli aveva preannunciato che prima di morire avrebbe visto il Cristo. Insomma protagonista del brano è proprio lo Spirito Santo, il Consolatore. Ed è così anche per noi e soprattutto per i consacrati e le consacrate: Gesù è colui che porta a noi la consolazione, lo Spirito ispira la persona e le fa capire che la vita vissuta alla sequela di Cristo, la fa appartenere a Lui in modo vero e duraturo. Così è anche il cammino sinodale, a cui anche i consacrati sono chiamati a partecipare attivamente, in gruppi sinodali come nelle parrocchie. Se c’è lamentela non c’è lo Spirito Santo, che invece fa scorgere il bene, la consolazione e l’edificazione reciproca. Così, il cammino sinodale non deve essere solo umano, ma sempre sotto l’azione dello Spirito, i cui doni non sono cosa diversa dalle doti umane, ma sono queste, potenziate e sviluppate al massimo. Allora il cammino sinodale sarà vero, sarà seguire Gesù.
Il momento culminante è stato quando in piedi, tutte insieme, a voce alta, le religiose hanno pubblicamente rinnovato i voti che avevano emesso all’inizio della loro vita donata al Signore e lo hanno fatto con l’umiltà di cominciare a chiedere allo Spirito Santo la luce, la forza e il sostegno per rimanere fedeli alle promesse battesimali e alla professione dei Consigli evangelici. Così, hanno rinnovato, “con entusiasmo e davanti a tutta la Chiesa”, i voti di Castità, Povertà e Obbedienza secondo le Costituzioni e Regole della propria Congregazione, “per vivere la pienezza dell’amore nella comunione fraterna e con il mondo intero”. Parole forti e importanti, totalizzanti, che le “sorelle” hanno pronunciato con semplicità gioiosa, la voce ferma, lo sguardo limpido e trasparente.
Al termine della celebrazione, Suor Maria, a nome di tutte le religiose, ha pronunciato parole di ringraziamento al vescovo per essere intervenuto in una giornata così speciale e importante, e a Don Fortunato che cura la formazione delle suore con gli esercizi spirituali mensili. È vero, le consacrate sono luce, cuore pulsante e orante a beneficio di tutta la società.
Adriana Letta