Insieme agli studenti per ricordare i drammi della storia ucraina
Non è a caso che l’incontro tra gli organizzatori del Premio Internazionale “Letterature dal fronte” e gli studenti delle Scuole partecipanti sia avvenuto il 26 gennaio, vigilia della Giornata della Memoria, anzi è stata proprio una scelta consapevole perché, analizzando quest’anno la letteratura ucraina, ha dato modo di parlare della Shoah dell’Ucraina, che ha visto coinvolti moltissimi ebrei ucraini. Fu nel 1941 che dei 60.000 ebrei della comunità ebraica di Kiev, tutti coloro che non erano riusciti a fuggire prima dell’arrivo dei nazisti, per lo più anziani, malati, bambini e donne, furono convocati con l’inganno e le minacce a radunarsi presso il cimitero, portando i propri documenti e le proprie cose. Erano convinti che sarebbero stati deportati, invece furono obbligati a spogliarsi, picchiati se resistevano, infine uccisi con armi da fuoco sull’orlo del burrone di Babij Jar: almeno 33.771 ebrei da Kiev e dintorni vennero trucidati fra il 29 e il 30 settembre 1941 (più ebrei in due giorni che in qualsiasi altro massacro tedesco). In totale, dal 29 settembre 1941 all’ottobre 1943, le autorità di occupazione naziste uccisero quasi 100.000 persone a Babij Jar e nelle vicinanze. Tutto questo ha spiegato la dott.ssa Clara Abatecola, Presidente dell’Associazione “Letterature dal fronte” promotrice del Premio: è stato il modo per commemorare le vittime della Shoah ucraina in questo incontro di approfondimento con gli studenti degli istituti superiori di Cassino, del liceo Petrarca di Trieste e della scuola italiana di Atene, la rete di scuole partecipanti. Ha aggiunto anche che il massacro di Babij Jar, a lungo taciuto e ignorato, ispirò il poeta russo Evgenij Evtušenko a scrivere un poema di denuncia sull’antisemitismo pubblicato solo nel 1961 e messo in musica l’anno seguente dal compositore sovietico Dmitrij Šostakovič nella Sinfonia n. 13. Anche il Memoriale del massacro si è iniziato molto tardi. La Abatecola ha anche accennato ad un altro massacro, l’Holodomor, la carestia provocata dal governo dell’URSS nel territorio dell’Ucraina dal 1932 al 1933, causando diversi milioni di morti.
Già da tempo gli studenti presenti avevano iniziato la lettura dei quattro libri sottoposti al loro giudizio: come da tradizione del Premio, gli studenti divengono i componenti di una Commissione di giurati che, dopo una lettura attenta e critica dei volumi, esprimeranno il proprio parere e le proprie preferenze decretando infine il vincitore. Questi i romanzi in concorso: “I dodici cerchi”, di Jurij Andruchovyc; “Una passeggiata nella zona”, di Markijan Kamyš, “Il convitto”, di Serhij Zadan; il saggio storico “Le porte dell’Europa”, di Serhij Plokhy.
L’incontro, svoltosi a Cassino il 26 gennaio mattina presso il Liceo Scientifico Pellecchia, era un momento di approfondimento del percorso intrapreso per conoscere la storia e la cultura ucraina, dando concretezza alla missione dell’associazione “Conoscere le crisi dell’Umanità per costruire la pace” concentrando opportunamente l’attenzione sulla letteratura ucraina, tuttora “dal fronte” a causa della feroce guerra in atto.
Introdotto dal saluto del Dirigente scolastico prof. Salvatore Salzillo, l’incontro è stato coordinato dalla Dirigente dell’IIS Classico e Artistico, scuola capofila della Rete, prof.ssa Licia Pietroluongo, accompagnato e allietato dalla musica di un violino suonato da Cristiano, uno studente del liceo ospitante e ha visto una sala piena di giovani attenti e partecipi.
La dott.ssa Abatecola ha ricordato che “la memoria è traccia degli eventi vissuti, riflette la nostra esperienza, perciò “la memoria è la sola cosa che ci consente di restare uomini”. Ha poi presentato il prof. Lorenzo Pompeo, di UniRoma, esperto di lingua e letteratura ucraina e non solo (è autore del primo vocabolario italiano-ucraino), scrittore, traduttore e interprete. Egli ha tracciato il lungo percorso storico in cui si è definita l’identità religiosa, politica e culturale dell’Ucraina, dalla Rus’, spazio storico-culturale comune russo-ucraino dal 988 al 1240, che era un’entità statuale feudale, con un ordinamento giuridico primitivo e classi sociali divise, alla distruzione di Kiev da parte dei Mongoli invasori, al Principato di Galizia Volinia, e via via fino ai tempi moderni attraverso molteplici vicissitudini. Il territorio ucraino è sempre stato conteso tra diversi popoli. Tutto ciò può far capire meglio l’identità dell’Ucraina e le radici dell’attuale conflitto russo-ucraino. Ampia e diffusa la relazione del prof. Pompeo, corredata da immagini che sfilavano sullo schermo, in collegamento anche con le scuole di Atene e Trieste. Ancora un brano musicale grazie al violino di Cristiano, dopodiché i ragazzi hanno dato vita a un dibattito ponendo domande e considerazioni sui libri che stanno leggendo, dimostrando intuito e senso critico. Il Prof. Pompeo, nel rispondere, ha raccontato anche come, durante il suo dottorato di ricerca in Polonia negli anni ‘90, si interessò al prosperare di traduzioni di nuovi libri ucraini, notando che c’era una nuova generazione di scrittori nati dopo la caduta del comunismo, nuovi e interessanti, e si appassionò a tradurli.
Una mattinata ricca di stimoli, dunque, che dimostra la validità del Premio Letterature dal fronte, che va avanti dal 2006 coinvolgendo giovani e aprendoli al mondo. Quest’anno ad arricchire i contenuti ci sarà anche un approfondimento sul linguaggio cinematografico. Il prossimo appuntamento è per il prossimo 17 febbraio online.
Adriana Letta