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“Lo Spirito e il Dio dell’impossibile” – Meditazione per la Veglia di Pentecoste (Basilica-Santuario di Canneto, 17 maggio 2024)

LO SPIRITO E IL DIO DELL’IMPOSSIBILE

Meditazione per la Veglia di Pentecoste
Basilica-Santuario di Canneto, 17 maggio 2024

 

Celebrare la Veglia di Pentecoste qui, nella Basilica-Santuario della Vergine Bruna di Canneto, sprigiona affetti e sentimenti intrisi di particolare letizia spirituale. Ci aiuta a condividere con emozione interiore il dono e la presenza dello Spirito nel nostro essere Chiesa del Risorto riunita in questo Cenacolo, in preghiera con Maria. Tale spessore ecclesiale della Veglia per invocare la rinnovata effusione dello Spirito è avvalorato anche dalla speciale relazione della nostra comunità diocesana con la Vergine di Canneto, in ragione della recente elezione e proclamazione a Patrona della Diocesi, custode della nostra fede in Gesù Cristo, suo Figlio.  L’invocazione e l’attesa dello Spirito del Signore risorto è accompagnato dall’evento dell’Annunciazione del Signore (Lc 1,26-38).

Il dialogo dell’angelo con Maria provoca e destabilizza gli stereotipi delle nostre abitudini e tradizioni religiose, spesso ripetitive e sclerotizzate, poco capaci di esprimere l’intensità intima e dialettica del nostro rapporto con il mistero di Dio. Questo mi viene suggerito dal passaggio forse più stringente della narrazione lucana: alla domanda di Maria Com’è possibile?”, la replica dell’angelo è ferma e decisa, Nulla è impossibile. C’è una straordinaria dialettica dialogica, un’emozione spirituale vibrante, un esito finale molto imponderabile, imprevedibile, quasi inafferrabile, finchè non è l’angelo a sciogliere la tensione. A Maria sembra non bastare sentirsi dire Non temere. Un po’, come quando diciamo anche a qualcuno in difficoltà: “Dai, su, coraggio, vedrai…”. Solo quando si sente dire Nulla è impossibile a Dio, Maria può dire il suo Ecco la serva del Signore. C’è bisogno dunque di ammettere: “Questa cosa per te non sarebbe mai possibile con le tue sole forze, senza Dio! Solo Lui può trasfigurare l’impossibile in realtà. E questa possibilità Dio la compie con la potenza dell’Altissimo, con l’ombra stesa su di te dalla presenza dello Spirito Santo”. Qualcosa di straordinario, è bellissimo!

Proviamo a immaginare tutto questo nella nostra vita ordinaria? Ciò che nella nostra esperienza umana sembra di per sé possibile, immaginiamo di sbrigarcela da soli; e così avviene. Diversamente, davanti alle situazioni complicate ci troviamo in seria difficoltà, nell’impossibilità di trovare una soluzione a quanto atteso e desiderato. E’ l’esperienza di Abramo, alla cui vicenda spirituale si lega immediatamente l’evento dell’Annunciazione di san Luca. Siamo nelle stesse condizioni di “impossibilità”. Così commenta l’apostolo Paolo: “Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza. Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara. Di fronte alla promessa di Dio non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento” (Rm 4,18-21).

Il Dio dell’impossibile si rivela nella potenza del suo santo Spirito. Pensiamo al dialogo tra Dio e il profeta Ezechiele: “Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?”. Io risposi: “Signore Dio, tu lo sai”. Egli mi replicò: “Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo Spirito e rivivrete (37,3-5). Scrive Papa Francesco: “È infatti lo Spirito Santo, con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa, a irradiare nei credenti la luce della speranza: Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita. La speranza cristiana, in effetti, non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? […] Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Bolla Spes non confundit, n. 3).

“Com’è possibile? … nulla è impossibile a Dio”. Il Dio dell’impossibile in Maria di Nazareth e in Elisabetta agisce con la pienezza dello Spirito, compiendo segni ed eventi umanamente imprevedibili. La speranza cristiana è virtù teologale, infusa nel cuore del battezzato e del crismato dalla presenza-potenza dello Spirito. Tale speranza, tuttavia, è indicata dalla spiritualità cristiana come “operosa”. Perciò, non è attesa che accada ciò che possiamo ottenere, ma fare in modo che possa accadere l’impossibile umano, esercitandoci nella fede di Abramo e fede di Maria nel Dio dell’impossibile. La potenza che agisce e favorisce questa operosità della fede è sempre azione dello Spirito Santo. Il contrario parla di rinuncia, passività, rassegnazione, negazione di sé e di Dio. Di sè, perché sconfitti; di Dio, perché non creduto quanto merita. Don Abbondio nell’opera letteraria “I promessi Sposi” del Manzoni, di fronte al cardinale Federico Borromeo dichiara: “Il coraggio, uno, se non ce l’hamica se lo può dare”. Non se lo può dare da solo, ma lo può ricevere dallo Spirito. Lo attestano abbondantemente gli Atti degli apostoli narrando la ‘parresìa’, la sfrontatezza nell’annunciare il Signore risorto senza paura, ma con chiarezza e senza paura.

L’azione dello Spirito dona coraggio al discepolo del Risorto: coraggio, cor-agere, cioè agire con il cuore. Le cose impossibili, Dio le rende possibili se diamo spazio nel cuore alla potenza dello Spirito. Allora davvero Nulla è impossibile a Dio. Con la potenza dello Spirito nel cuore:

Non è più impossibile fidarsi di Dio
Non è più impossibile amare i nemici
Non è più impossibile dare la vita per gli amici
Non è più impossibile fidarsi della volontà di Dio
Non è più impossibile liberarsi da ogni ricchezza e seguire il Maestro
Non è più impossibile il sì a diventare prete
Non è più impossibile consacrare la verginità femminile a Cristo Sposo
Non è più impossibile amare la Chiesa più di se stessi
Non è più impossibile fare della parrocchia una comunità domestica
Non è più impossibile amare mio marito, mia moglie, i miei figli
Non è più impossibile diventare madre, amare la vita che nasce
Non è più impossibile accogliere il forestiero, il diverso, il povero
Non è più impossibile sperare nel perdono e nella misericordia
Non è più impossibile che un politico sia onesto
Non è più impossibile sperare nella salvezza
Non è più impossibile desiderare la pienezza della vita eterna.

 

La parola del Santo Padre illumina la mente di fronte ad ogni decisione umanamente “impossibile”: “Un messaggio simile viene impresso nei cuori in tanti Santuari mariani sparsi nel mondo, mete di numerosi pellegrini, che affidano alla Madre di Dio preoccupazioni, dolori e attese. In questo Anno giubilare i Santuari siano luoghi santi di accoglienza e spazi privilegiati per generare speranza. Sono fiducioso che tutti, specialmente quanti soffrono e sono tribolati, potranno sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli, lei che per il santo Popolo di Dio è “segno di sicura speranza e di consolazione” (Bolla Spes non confundit, n. 24).

                                                                                                                           + Gerardo Antonazzo