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L’ultimo saluto a Suor Angela

Le Suore Stimmatine e la Parrocchia di S. Antonio accompagnano la religiosa tornata alla Casa del Padre

 

Venerdì 3 giugno Suor Angela La Norcia, della comunità delle Suore Stimmatine di Cassino, è tornata alla Casa del Padre, esempio di dedizione nel silenzio e nell’impegno quotidiano per gli altri. Sembra ieri che si erano festeggiati i suoi 90 anni e si era visto con quanto calore e quanta gratitudine tutto l’Istituto “S. Maria delle Grazie”, religiose, insegnanti, alunni ed ex alunni, parenti e amici, aveva voluto essere vicino a lei, Suor Angela, già provata dalla malattia, con riconoscenza, affetto e ammirazione per una vita dedicata interamente al Signore e ai fratelli, nel silenzio, senza clamori ma con la fedeltà che va avanti anche quando le forze vengono meno e la lucidità si appanna. In quella circostanza, era il novembre 2021, era stata utilizzata una significativa frase di Madre Teresa di Calcutta che dava il senso della giornata: “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore“. Una frase che riassume e dipinge la vita intera di questa Suora. E così è stato anche alle sue esequie, celebrate con grande commozione e partecipazione, nella chiesa di S. Antonio sabato 4 giugno. Il parroco Don Benedetto Minchella, nell’omelia, ha così tratteggiato la figura di questa Suora con la S maiuscola.

«Suor Angela è stata una donna semplice, umile, francescana nel vero senso della parola: da ultima a servizio degli ultimi.

Lei Conobbe il carisma delle Stimmatine grazie alla bella testimonianza di vita religiosa dell’indimenticabile Madre Amalia Fanelli, per tanti anni superiora della comunità religiosa di Cassino.

Una volta abbracciata la vita religiosa, la volontà di Dio la volle per tutta la vita come membro della comunità cassinate dove ha accolto per ben 70 anni generazioni e generazioni di bambini che hanno frequentato l’Istituto S. Maria delle Grazie.

Sempre sollecita per le necessità comunitarie e di quanti si rivolgevano a lei, suor Angela ha svolto nel silenzio e nella discrezione tutti quei servizi che si svolgono normalmente in una casa: l’accoglienza alla porta, la pulizia dell’androne, la chiusura di porte e cancelli in serata, l’amabilità di un sorriso che sapeva rassicurare i bambini più capricciosi.

Era capace di riconoscere immediatamente il volto di un genitore a quale bambino appartenesse, ricordava con meticolosità cosa dovessero mangiare i bambini o quale medicinale prendere. Alle 6.30 del mattino era già operativa in quanto doveva accogliere bambini lasciati lì presto per il lavoro dei genitori e la sera era l’ultima ad entrare in cappella per assicurarsi che l’ultimo bambino fosse stato consegnato ai genitori.

Se è vero che agli occhi del Signore, anche il più piccolo e anonimo gesto di carità ha un valore immenso, allora siamo certi che suor Angela in questo momento sta ricevendo la ricompensa che Dio Padre riserva agli operai fedeli del Vangelo.

Una donna che è stata madre senza essere madre, una consacrata illuminata dalla luce della regola francescana che nella sua umanità ha cercato di vivere e rispettare.

Un grazie particolare a suor Ester e a Suor Chiara che si sono letteralmente consacrate all’assistenza e al conforto dei suoi dolori fisici e morali, preoccupandosi di farle celebrare per ben due volte l’unzione degli infermi. Riposi ora eternamente tra le braccia di Cristo al quale ha donato tutta la sua vita».

Grazie da parte di tutti, Suor Angela, per le infinite piccole cose che hai fatto con grande amore. Riposa in pace, nella luce di Dio.

Adriana Letta