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Maria, Casa comune e modello antropologico

Il 25° Congresso mariologico internazionale in pieno svolgimento e la due-giorni diocesana dedicata al Creato

 

Mentre nell’incomparabile cornice della Pontificia Basilica minore di Canneto sta per aprirsi – sabato 11 e domenica 12 – il Convegno della due-giorni diocesana sulla Custodia del Creato, di cui abbiamo già dato ampiamente notizia, giunge come conferma allo sforzo dei diversi uffici diocesani che insieme ad altri enti hanno progettato e organizzato l’incontro in spirito di sinodalità e comunione, la notizia del 25° Congresso mariologico mariano internazionale sul tema “Maria tra teologie e culture oggi. Modelli, comunicazioni, prospettive”.

Organizzato dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis (Pami, che dal 2016 è legata da accordo di collaborazione con la nostra Diocesi), il Congresso si sta svolgendo online dall’8 all’11 settembre in modalità per la prima volta online, suddiviso in sessioni plenarie e in sette gruppi linguistici; ben 300 tra mariologi e studiosi si sono iscritti da tutto il mondo per partecipare. A presiedere il Congresso, a nome di Papa Francesco, è il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e Coordinatore di tutte le Accademie pontificie. E’ stato lui a dare lettura del Messaggio del Papa ai congressisti. In esso Francesco afferma che Maria “è la Madre di tutti, indipendentemente dall’etnia o dalla nazionalità”. È “un punto di riferimento per una cultura capace di superare le barriere che possono creare divisione” e “sul cammino di questa cultura di fraternità lo Spirito ci chiama ad accogliere nuovamente il segno di consolazione e di sicura speranza che ha il nome, il volto, il cuore di Maria, donna, discepola, madre e amica”.

Ancora, nel Messaggio, Francesco condivide la gioia dei partecipanti, ma osserva: “il nostro rallegrarci non dimentichi il grido silenzioso di tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di grande difficoltà, aggravate dalla pandemia”. “La vera gioia che viene dal Signore”, prosegue il Papa, “dà sempre spazio alle voci dei dimenticati, perché insieme a loro si possa costruire un futuro migliore”. “Maria”, sottolinea, “nella bellezza della sequela evangelica e nel servizio al bene comune dell’umanità e del pianeta, educa sempre all’ascolto di queste voci e Lei stessa si fa voce dei senza voce”.

Il Papa ricorda anche che la Pontificia Academia Mariana Internationalis dalla sua fondazione ha sempre offerto “spunti, intuizioni, idee e approfondimenti” in un’epoca di mutamenti e ribadisce: la mariologia è “una presenza necessaria di dialogo fra le culture, capace di alimentare la fraternità e la pace”. Questi che viviamo sono i “tempi di Maria”, e la Pontificia Academia, “perseverando nel suo impegno di rinnovamento, cerca di leggere i segni di questi tempi, a beneficio della Chiesa e di ogni donna e uomo di buona volontà”. E ricorda, sulla scia di Papa Benedetto XVI, che “il mistero che la persona di Maria racchiude in sé è il mistero stesso della Parola di Dio incarnata”. Una Parola che nutre la “pietà popolare”, che proprio alla Madonna “attinge con naturalezza”.

Padre Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, ben noto alla nostra Diocesi per essere intervenuto più volte e sarà presente anche domenica 12 a Canneto, ritiene il Congresso “un’occasione importante per riflettere sul cammino della teologia mariana anche alla luce del dialogo che ci interpella tra fede e cultureˮ. Durante il Congresso – prosegue – cercheremo di rispondere alla domanda: perché Maria di Nazaret, la madre di Gesù, è divenuta un paradigma antropologico di madre per eccellenza, il simbolo culturale più potente e popolare degli ultimi duemila anni, la donna più potente del mondo (2015, National Geographic), che segna la vita di molti popoli e che “è fondamentale per il pensare cristiano” (san Giovanni Paolo II), oggi viene proposta come il simbolo stesso della Casa comune e modello per una nuova antropologia transdisciplinare?”.

Dunque, la Giornata diocesana per la Custodia del Creato si accosta e si inserisce perfettamente nel quadro delle iniziative dell’Academia Mariana Internationalis e questo ci fa sentire nel vivo della Chiesa universale e non solo ci dà grande gioia, ma ci offre una splendida opportunità di conoscere, approfondire, riflettere e… agire, finalmente in un nuovo stile di vita, in armonia tra noi, con la Chiesa, con l’umanità intera, con il Creato e il Creatore. Alla luce di Maria, icona di bellezza.

Adriana Letta