Si sono conclusi a Cassino i festeggiamenti in onore dell’Assunta, additata come l’atleta salita sul podio più alto, allenata nella palestra delle migliori virtù a Nazaret
Una celebrazione eucaristica all’aperto in piazza Corte, particolarmente densa, suggestiva e partecipata, nella solennità dell’Assunzione in cielo della Vergine Maria, domenica 15 agosto. La piazza, ben allestita con sedie distanziate, ha accolto davvero molte persone, anche al di là dei posti a sedere. Presente il Sindaco Enzo Salera con una rappresentanza dell’Amministrazione. La statua dell’Assunta, con accanto quella di Gesù Salvatore, era stata predisposta davanti al portone della concattedrale ed anche l’altare, lo spazio per i concelebranti, per il coro, per l’ambone. Tutto ben organizzato. Emozionante il momento in cui, dopo la musica della Banda musicale Città di S. Giorgio, le campane a festa hanno annunciato l’inizio e i ministranti e celebranti, introdotti dalla Croce, attraversando la piazza, sono giunti dalla Curia all’altare dove i riti introduttivi hanno visto farsi attento e silenzioso il numeroso pubblico di fedeli intervenuti.
Dopo la liturgia della Parola, il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, che ha presieduto la celebrazione contornato da tutti i Sacerdoti della Zona pastorale di Cassino, ha tenuto l’omelia, con una riflessione molto profonda, attraente e “attualizzata” su Maria Vergine Assunta in cielo, che ha definito “un’atleta coronata di stelle”. “Domenica scorsa – ha iniziato – in Giappone si è chiuso il sipario dei giochi olimpici. Oggi si apre il sipario del cielo con la Vergine Maria che lo attraversa gloriosa, proclamata da Dio un’atleta superiore ad ogni altra creatura“. Il mondo dello sport e di tutte le sue discipline conosce al suo interno non solo sogni, ma anche contraddizioni, conflitti, interessi, solitudini, rivalità e discordie, anche vittorie gratificanti. Il vescovo ha osservato che quest’anno il CIO ha sottolineato il valore di solidarietà che nello sport deve sempre prevalere e, ispirato all’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco, ha aggiunto al motto: Più veloce, più in alto, più forte, l’avverbio insieme. Ogni gara richiede allenamento continuo, sacrifici, fatica, fallimenti, coraggio, un allenamento sistematico, ordinato, disciplinato per arrivare a salire sul podio, come dimostrato anche dai campioni italiani. Proprio questo, ha continuato, ci aiuta a meglio comprendere la vita della Vergine Assunta e a fare festa per il suo trionfo nel cielo. Quell’allenamento è necessario per tutto, dal lavoro allo studio, dall’amore alla vita spirituale. Maria si è rivelata un’atleta impareggiabile, essendosi allenata da sempre nella palestra delle migliori virtù, nella casa di Nazareth. E qui il prelato ha portato vari esempi: nel Sì dell’Annunciazione, Maria è stata campione di salto in alto; quando corre da Elisabetta per aiutarla, si dimostra un’atleta capace di correre con i piedi per terra, perché precorre la domanda di aiuto, con la sollecitudine della carità. Nell’accogliere con gioia Maria, Elisabetta la indica ufficialmente vincitrice e come per una vittoria olimpica, c’è l’Inno che lei stessa canta, il Magnificat, per riconoscere in Dio il suo grande allenatore e mental coach. Maria è testimone e maestra di ogni virtù che la qualifica e la pone in una posizione privilegiata come vera donna, vera madre, vera discepola del Signore. Maria è salita in cielo, sul podio più alto, le dodici stelle sul suo capo sono molto più preziose e luccicanti di dodici medaglie d’oro. Infine ha concluso: Oggi esultiamo e insieme cantiamo le nostre lodi per Colei che ci ha preceduti nella gloria finale ed ha aperto anche per noi il traguardo del Cielo. È una gioia per i credenti contemplare nella Vergine glorificata non solo la speranza nel traguardo futuro, ma la presenza continua e materna di Colei che resta guida sicura per noi tutti.
La celebrazione è proseguita ed ha visto alcuni momenti particolarmente toccanti: la Supplica alla Madonna Assunta, a cui il popolo di Cassino è saldamente devota, e l’offerta di un cuore d’oro a Lei e al suo Figlio, due cuori d’oro portati su un cuscino da alcuni bambini vestiti da angioletti che l’hanno consegnato al Vescovo, il quale poi li ha messi al collo di Gesù Bambino e della Vergine Maria, a simboleggiare la volontà di ogni cassinate di avere sempre nel cuore Maria e di essere sempre nel suo cuore. Un grande applauso ha sottolineato questo momento.
Dopo la celebrazione, non potendo svolgere la tradizionale processione di popolo, i portatori, sempre pronti e disponibili, hanno compiuto con le due statue un breve percorso sulla piazza senza seguito di devoti, tanto che sembrava “quasi” una vera festa patronale. Al di sopra del tetto della chiesa, c’è stato un festoso spettacolo di fuochi pirotecnici e infine, riportate dentro le statue e impartita dal Vescovo Gerardo la benedizione conclusiva, si è completato il programma religioso dei festeggiamenti con i ringraziamenti del parroco Don Emanuele a tutti. La piazza, con un po’ di animazione, era pronta ad accogliere gente.
Adriana Letta