VEGLIA PER LA PACE
Cassino-Parrocchia san Giovanni, 27 febbraio 2022
MEDITAZIONE DEL VESCOVO
Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
Non trascinarmi via con malvagi e malfattori,
che parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore (cf Sal 28).
Parlare di pace con la malizia nel cuore: è accaduto nei giorni scorsi. E’ proprio questo che ha fatto naufragare ogni tentativo di dialogo e ogni mediazione affidata ai numerosi sforzi diplomatici per evitare lo scontro Russia-Ucraina. E’ dissacrante parlare di pace, con la malizia nel cuore. Figlia perversa della malizia è la menzogna: la metafora dell’albero proposta da Gesù nel vangelo di questa domenica! La malizia è la radice di un albero che può portare solo frutti di menzogna che avvelenano la verità. L’astuzia della menzogna arriva a mistificare la verità, e quindi a giustificare la violenza.
Così scrisse Nikolaj Berdjaev, all’alba della Seconda guerra mondiale:
«Esistono tipi diversi di menzogna, e il più interessante è quello che non viene inteso come peccato e come vizio, ma come dovere. …Nel mondo attuale la menzogna, riconosciuta come socialmente utile, ha raggiunto dimensioni così inaudite e ha deformato a tal punto la coscienza, che si pone il problema…della scomparsa del criterio stesso di verità…La menzogna è il fondamento primo dei cosiddetti Stati totalitari, che senza la menzogna organizzata non potrebbero mai essere edificati. La menzogna viene inculcata come un sacro dovere, un dovere nei confronti della razza eletta, della potenza dello Stato, della classe eletta. E non la si riconosce neppure come menzogna… La menzogna può anzi sembrare l’unica verità».
Cassino e il suo territorio ha pagato un prezzo altissimo nel dramma della Seconda guerra mondiale: conosce le atrocità e le sofferenze del conflitto bellico. Vogliamo elevare il grido della preghiera a Dio, ma anche l’urlo della pace ad ogni costo, soprattutto contro ogni “discredito del diritto internazionale” (Papa Francesco), contro ogni prevaricazione e contro gli interessi di parte, di cui anche oggi ha parlato Papa Francesco: “Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza. Perché chi ama la pace, come recita la Costituzione Italiana, «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» (Art. 11).
L’urlo della pace è stato lanciato nei giorni scorsi dal presidente Mattarella proprio da Norcia, all’accensione della fiaccola della pace nel ricordo di san Benedetto. Cassino “Città della pace” ha un ruolo, una responsabilità, e una missione speciale alla quale non può e non vuole sottrarsi.
Agli amici ucraini che vivono nelle nostre comunità assicuriamo ogni sforzo per restare loro vicini in questo momento di paura e di confusione, di lontananza dagli affetti familiari feriti dalla guerra, tempo durissimo di incertezza e di paura sul loro futuro, sul destino del loro Paese. Ascoltiamo volentieri le parole di don Igor che danno voce all’intera comunità ucraina. Accogliamo il pressante invito del Papa: “Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente”.