Tradizionale incontro del Vescovo con docenti e studenti presso la sede della Folcara
Il Signore per primo ci viene incontro per farci volare alto come le aquile
La mattina di mercoledì 11 dicembre, presso la sede della Folcara dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, appuntamento di preparazione al Natale. Anche quest’anno è stato il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo a presiedere la celebrazione della Messa nella cappella universitaria. Lo accompagnavano il cappellano Don Benedetto Minchella e il diacono Gianni Urbini. Presente il Rettore Marco Dell’Isola, il già Rettore Giovanni Betta, e numerosi docenti, amministrativi e studenti. È stato come un ritrovarsi annuale, un fermarsi insieme per una riflessione comune e personale. In un periodo storico, politico e sociale tanto difficile in tutto il mondo, oggi si sente fortemente il bisogno di capire, di individuare punti di riferimento, smarriti o non conosciuti, che aiutino a ritrovare sé stessi e il senso della vita.
Per questo il Vescovo si è soffermato sulle letture del giorno, la prima delle quali, del profeta Isaìa (Is 40,25-31), comincia con una domanda davvero spiazzante, rivolta da Dio a ciascuno di noi: «A chi potreste paragonarmi, quasi che io gli sia pari?». E aggiunge: “Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato tali cose?”, ricordando che Lui, il Signore, è il Creatore, dall’intelligenza inscrutabile, che non si affatica né si stanca; anzi dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Infatti, mentre anche i giovani faticano e si stancano e gli adulti inciampano e cadono, quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi. Ecco, ha fatto notare il Vescovo, spesso pensiamo che dobbiamo noi andare dal Signore, quasi un dovere o un obbligo, ma in realtà è Dio “che era, è e sarà”, che ci viene incontro, sempre e da sempre: Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo: beati coloro che sono preparati all’incontro. La pagina del Vangelo invita: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro… e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Ecco, è proprio questo che oggi un po’ tutti sentiamo, il bisogno di essere consolati e rassicurati, perché sentiamo il peso del dolore, della preoccupazione per il futuro, per lo sconquasso che ovunque scuote le popolazioni… Non dimentichiamo queste parole del Signore, che per primo ci viene incontro e vuole farci volare alto come le aquile. E dunque, prepariamoci all’incontro con Gesù che viene nel Natale.
Viene in mente, a chi è entrato nell’atrio dell’Università, di aver notato vicino alla porta di ingresso un grande albero di Natale, vivacemente decorato solo da numerosissimi biglietti rossi: ognuno di essi porta scritto – a mano – un desiderio o una richiesta di aiuto (far passare l’ansia, essere aiutati per il tale esame…) degli studenti. Pare la visualizzazione concreta di un bisogno generale di tutti, di essere aiutati, sollevati, portati in alto, di superare gli ostacoli e le paure che attanagliano molti cuori. Allora, vale bene la pena prepararsi all’incontro con Gesù che viene nel Natale!
Dopo la celebrazione, per la quale il Vescovo ha caldamente ringraziato il Rettore, questi ha invitato i presenti a recarsi in una vicina aula, per un momento amichevole di scambio di auguri con spumante e panettone.
Adriana Letta