Sora l’accolse nella storica visita del 2006 a Pontrinio e Valleradice
Dalla scorsa notte suor Elvira Petrozzi è nell’abbraccio del Padre. La religiosa, fondatrice della Comunità “Cenacolo” di Saluzzo (Cuneo), è morta circondata dall’affetto e della preghiera di questa sua “creatura”, spegnendosi dopo una lunga malattia.
Suor Elvira, al secolo Petrozzi Rita Agnese, nacque a Sora nel 1937, e da qui ha incominciato a sentire la sua vocazione al recupero dalla tossicodipendenza e dall’alcol in particolare per quanto riguarda i giovani. Ai molti ragazzi e ragazze salvati dalle problematiche legate alle dipendenze e all’emarginazione ha proposto un cammino di rinascita basato sulla scoperta del lavoro, del sacrificio, della fede, della preghiera in un clima di amicizia autentica. Le 83 case fondate in tutto il mondo (in Europa, Africa, Stati Uniti, Brasile, Repubblica Domenicana e Messico) hanno spalancato negli anni le porte a persone totalmente dedite ai fratelli accolti nelle fraternità – amici, sacerdoti, famiglie di laici -, che condividono, nella gratuità e a tempo pieno, una vita di preghiera, ascolto della parola di Dio e servizio verso i poveri.
La sua terra di origine, Sora, la ricorda specialmente per la storica visita che contribuì a far conoscere e stimare, anche nella città che le diede i natali, la religiosa la cui opera missionaria ha raggiunto tutti gli angoli della terra. L’occasione per abbracciarla e conoscerla più a fondo fu data alla cittadinanza il 23 e 24 settembre 2006, rispettivamente e Valleradice e Pontrinio, comunità parrocchiali che poterono toccare con mano la grandezza spirituale di questa donna che da sempre si è affidata nelle mani di Dio per diventarne suo strumento.
Andrea Pantone
