S. Ecc. Mons. Gerardo Antonazzo ha presieduto la liturgia per la tappa annuale fondamentale nel cammino di crescita dell’Associazione
Il 24 aprile, nella domenica della Divina Misericordia, il Vescovo Gerardo ha accolto il rinnovato impegno dei membri dell’Oasi Mariana Betania, durante una celebrazione eucaristica nella splendida chiesa di San Simeone Profeta ad Alvito. L’evento annuale unisce all’impegno di camminare insieme in fraternità – per portare a compimento la consacrazione battesimale di ciascun appartenente all’Associazione – per i membri effettivi anche il rinnovo delle speciali promesse e voti di povertà, castità, obbedienza, diocesanità, con una speciale attenzione alle indicazioni del vescovo.
L’assemblea, composta da un centinaio di membri effettivi e membri in formazione, ha vissuto un momento di intensa spiritualità e profonda, gioiosa immersione nel mistero pasquale. Grande infatti è stata la gioia di ritrovarsi insieme – in questo tempo nel quale gli incontri in presenza stanno riprendendo quota – ma soprattutto di rinnovare insieme il sì a Dio, alla presenza del Pastore della Chiesa diocesana.
Don Alberto, presidente e fondatore dell’Associazione, nel saluto iniziale, ha sottolineato la felice coincidenza della festa della Divina Misericordia con la “festa dei passaggi” nel quale ciascun membro rinnova il proprio impegno nell’Associazione, mentre chi è in formazione, prosegue il cammino passando da una tappa alla successiva (da qui il termine “festa dei passaggi”).
Il Vescovo nella sua omelia, dopo aver messo in risalto la ricchezza della liturgia, che ci fa pregare, chiedendo di custodire in noi «l’inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha salvati», ha spiegato: «Voi siete un’esperienza laicale all’interno dell’esperienza della Chiesa, quindi quello che vale per ogni comunità cristiana vale per un’aggregazione legale, nella quale ci si associa per essere incoraggiati, aiutati a portare a compimento la vita battesimale, nella piena maturità di Cristo»
Il Vangelo proclamato nella celebrazione è nel clima del Cenacolo, che per la vita dell’Oasi ha la stessa valenza che ha avuto nella Chiesa delle origini, dove – sottolinea il Vescovo Gerardo – «Cenacolo significa stare insieme, essere comunità, e si sta insieme tenendo Gesù in mezzo! «Gesù stette in mezzo». L’essere chiesa è possibile data la centralità del Cristo; se non sta in mezzo il Signore, il risorto e quindi di conseguenza noi intorno a lui – non al suo posto – evidentemente stiamo facendo altro, ci stiamo dedicando ad altro, con qualcosa che nulla a che fare con il Cenacolo. Gesù viene per edificare il gruppo dei suoi: lui sta in mezzo, perché ognuno possa essere messo nelle condizioni di poterlo incontrare. L’esperienza della Chiesa è vedere il Signore, incontrare, fare esperienza del Signore. E la presenza del Signore è segnalata dalle sue piaghe. Era necessario che ci fossero le piaghe come manifestazione del Signore, perché senza quel segno poteva trattarsi di un fantasma, di un raggiro, di un imbroglio per ingannare gli apostoli Sono le piaghe che Gesù mostra a rendere credibile la sua presenza in mezzo a loro. Come ricorda l’apostolo Pietro: “Dalle sue piaghe siamo stati guariti”».