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Omelia del cardinale Angelo Comastri nella Celebrazione Pontificale in onore della della Patrona “Beata Vergine Maria Regina, di Canneto” (Canneto, 22 agosto 2024)

Basilica-Santuario Santa Maria di Canneto
Festa diocesana della Patrona “Beata Vergine Maria Regina, di Canneto”

22 agosto 2024

Celebrazione Pontificale di S. Eminenza Card. Angelo Comastri

Omelia

 

Nel mese di dicembre dell’anno 1979 accadde un fatto molto singolare: il Premio Nobel per la Pace venne assegnato ad una donna, anzi ad una suora, una suora cattolica: Madre Teresa di Calcutta.

Il Premio Nobel è un premio luterano, quindi non cattolico. Tutti si premurarono di dire a Madre Teresa: “Madre, non si presenti a prendere il Nobel con la corona del Rosario in mano!”.

Madre Teresa rimase in silenzio… E poi si presentò al Nobel con la corona del Rosario più grande che aveva! E disse: “Non è una provocazione, è semplicemente coerenza. La Madonna appartiene al patrimonio irrinunciabile della fede cattolica e io sono una suora cattolica e non nascondo la mia fede. Non nascondo che io sono devota di Maria”. Nessuno ebbe mai modo di ascoltare qualcosa di simile! Madre Teresa diede una grande lezione di coerenza.

1982. Madre Teresa va in Olanda, per visitare le sue suore e i poveri assistiti dalle suore. Ebbene, in quell’occasione si presenta un giovane luterano. Vuole assolutamente parlare con Madre Teresa. La Madre lo accoglie, come faceva sempre, con tanta gentilezza. Il giovane le disse: “Madre, io ho tanta ammirazione per la carità che lei sta facendo, ma ho da fare un rimprovero a lei e a tutti i cattolici: voi date troppa importanza alla Madonna! Al centro del cristianesimo c’è Gesù, non la Madonna”. Madre Teresa, dopo averlo ascoltato, gli disse: “Hai ragione! Anche per noi cattolici al centro c’è Gesù, ma senza la Madonna non abbiamo Gesù. Dio ha scelto questa strada per venere in mezzo a noi.” Il giovane rimase meravigliato e salutò Madre Teresa. Dopo tre mesi, tornata a Calcutta, le arrivò una cartolina; dietro c’era scritto, in inglese: “Senza la Madonna non abbiamo Gesù!”. Madre Teresa sorrise e commentò: “Aveva capito anche lui. Meno male!

1991. Ero Vescovo della Diocesi di Massa Marittima-Piombino in quel tempo. Invitai il teologo calvinista Max Thurian a tenere una conferenza sul significato e sull’importanza della devozione alla Madonna. Quando parlò, meravigliò tutti, dicendo: “Quando ero protestante – successivamente divenne cattolico e venne ordinato sacerdote dal Cardinale Ursi di Napoli – leggevo il Vangelo con un cuore prevenuto e non vedevo che la devozione alla Madonna è proprio nel Vangelo. Anzi, è già nel Vecchio Testamento. Dopo il peccato dell’uomo, Dio dice al demonio: «Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua discendenza e la discendenza della donna, che è Gesù. E questa discendenza ti schiaccerà il capo». Già in queste parole viene annunciata la presenza di Maria accanto a Gesù”.

Continuando la riflessione, noi possiamo tranquillamente dire che il primo devoto della Madonna è l’Angelo Gabriele. Lui ha pronunciato parole stupende: “Gioisci, esulta, piena di Grazia”, che vuol dire Dio stravede per te e ha pensato per te una meravigliosa missione.

La prima devota della Madonna è Elisabetta: appena sente il saluto di Maria, Elisabetta dice: “Il bambino ha fatto un salto di gioia nel mio grembo”. Madre Teresa commentava: “Pensate, Dio ha voluto che un bambino non ancora nato salutasse il Figlio di Dio ancora nel grembo della madre”. È un messaggio per tutti: ogni bambino concepito già fa parte della storia!

La prima famiglia devota alla Madonna è la famiglia di Cana. Dopo le nozze di Cana, quando gli sposi vennero a sapere che cosa era accaduto, sicuramente dissero alla Madonna: “Grazie per quello che hai fatto! Continua a pregare per noi”. Anche questa è devozione alla Madonna. E oggi, noi sappiamo che l’ultimo regalo di Gesù è la sua Mamma: dalla croce Gesù, indicando Giovanni con lo sguardo, disse alla Madonna: “Donna – donna vuol dire Tu sei il vertice della femminilità – ecco tuo figlio”. Che cosa vuol dire? Significa: Fagli da mamma! La Madonna, immaginate, quanto abbia preso sul serio queste parole. Potremmo raccontare fatti meravigliosi. Eccone uno.

Luglio 1903. Parte un treno di pellegrini ammalati e sani per Lourdes. Parte da Lione, ma all’ultimo momento manca il medico, e per gli ammalati il medico è fondamentale. Non sapendo a chi rivolgersi, ebbero un’idea: c’era lì un medico famoso, il dott. Alexis Carrel, che successivamente venne insignito del Nobel per la medicina nel 1912. Però era ateo. Tutti si chiesero: Cosa dirà?. Il medico accettò, ma solo con l’intenzione di andare a Lourdes per dimostrare che i miracoli erano frutto di suggestione. Salito sul treno, notò una donna ammalata di peritonite tubercolare all’ultimo stadio, con i genitori già morti di tubercolosi. La donna era in condizioni pietose. Il medico disse: “Questa donna non tornerà viva a casa, siete pazzi a portarla a Lourdes!. La donna rispose: “L’ho voluto io, dottore. Arrivati a Lourdes, il medico consigliò di non condurla alla Grotta: “Questa donna non ce la farà”. Lei rispose: Caro dottore, sono venuta per questo: io voglio andare alla Grotta a pregare. Arrivati alla Grotta, il medico la seguì da lontano, per controllare la situazione. Improvvisamente, notò che le coperte si stavano abbassando. Da ateo pensò: “Hanno suggestionato anche me. Poi, si avvicinò, toccò le coperte: non c’era il gonfiore del ventre. La donna disse: “Dottore, la Vergine mi ha guarita. Ma lui non era soddisfatto. Diceva che i miracoli non potevano esistere, perché Dio non esisteva… ma il miracolo c’era! E allora? L’ha raccontato lui stesso: la sera è andato nella Chiesa della Madonna del Rosario, la prima costruita a Lourdes. Era piena di contadini bretoni, che stavano pregando. Il medico pensò: “Ma guarda questi contadini vedono quel che io non vedo. Ad un certo punto – raccontò lui stesso – cadde in ginocchio ed esclamò: Vergine Benedetta, hai vinto: hai mandato in frantumi l’orgoglio che mi impediva di vedere. Ora voglio essere un devoto tuo, un devoto della Madonna. Si è convertito e ha scritto cose meravigliose, tra cui un libro sulla preghiera. Pensate cosa ha affermato questo medico, ateo e poi convertito: L’uomo ha bisogno di Dio più che dell’acqua, più che dell’aria. Senza Dio l’uomo non può vivere; se si allontana da Dio l’uomo impazzisce. È quello che sta accadendo oggi. Cerchiamo anche noi, allora, di essere una parte sana dell’umanità. Cerchiamo di essere una parte buona dell’umanità.

Un ultimo ricordo. Quando nel mese di dicembre del 1979 Madre Teresa tornò a Roma dal Nobel per la Pace, si fermò alla casa delle sue suore, che è a San Gregorio al Celio. Pensate, la casa regionale delle suore di Madre Teresa è un ex pollaio del convento dei Camaldolesi!

La Madre accolse i giornalisti, nonostante le consigliarono: “Madre, non si esponga. I giornalisti sono pericolosi. Lei rispose: “Ma son qui, devono portare a casa qualcosa, altrimenti non li pagano!”. E concesse tranquillamente di parlare con un giornalista. Io ero presente. Il giornalista disse a Madre Teresa: Madre, lei ormai ha settant’anni, è tanto che fatica. Ma cosa è cambiato nel mondo? Si riposi, Madre. Non vale la pena far tanta fatica. Io ricordo che ascoltai queste parole e dentro di me ero anche un po’ sdegnato per queste parole. Madre Teresa, tranquilla e serena, rispose: Io non ho mai avuto la pretesa di cambiare il mondo. Il mondo verrà cambiato, non finirà così, perché la storia è in mano a Dio. L’ultima parola la dirà Dio, non gliela toglierà nessuno. Nel frattempo, io cerco di essere una goccia di acqua pulita nella quale si possa riflettere il volto bello di Dio. E visto che il giornalista non rispondeva, gli domandò: È sposato?”. “Sì sono sposato. Si impegni anche con sua moglie! Saremo in tre. Ha dei figli?”. “Sì, tre figli. Si impegni anche con i suoi figli. Saremo in sei. Ogni goccia di acqua pulita rende più pulito il mare. Ogni goccia di bontà rende più buono il mondo. La Madonna oggi ci dice: non manchi la goccia della tua bontà. Lo ripeto anche io: non manchi la goccia della tua bontà. Sia lodato Gesù Cristo.

Angelo Card. Comastri

Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano

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