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Per il settimo centenario

La diocesi si prepara all’anniversario della canonizzazione di san Tommaso
Venerdì prossimo inizierà l’anno giubilare. Concessa l’indulgenza alla chiese di Aquino e Roccasecca

 

Il 18 luglio ricorrerà il settimo centenario della canonizzazione di san Tommaso d’Aquino. I settecento anni della canonizzazione del Dottore Angelico segnano il primo importante evento che caratterizzerà il corso del triennio tomistico, durante il quale si farà memoria, nel 2024, dei sette secoli e mezzo della morte e, nel 2025, degli ottocento anni della nascita del santo. Papa Francesco ha lanciato i tre anni di celebrazioni in onore di san Tommaso con una lettera, inviata il 29 giugno scorso in risposta a quella in cui il 29 marzo i vescovi Gerardo Antonazzo, Mariano Crociata e Ambrogio Spreafico chiedevano al Santo Padre Francesco il segno della sua vicinanza in questa ricorrenza tanto eccezionale, in nome dei fedeli delle tre diocesi custodi della memoria dell’Aquinate, Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Latina-Terracina-Sezze-Priverno e Frosinone-Veroli-Ferentino (la prima è quella in cui Tommaso nacque e visse i primi passi; la seconda accoglie l’Abbazia di Fossanova, che fu luogo della sua morte; nell’ultima, a Monte San Giovanni Campano, Tommaso fu “prigioniero” nel castello di famiglia, che tentava di distoglierlo dalla vita religiosa).

Il 14 luglio, a Roccasecca, presso la chiesetta medievale di San Tommaso, il primo edificio di culto al mondo eretto e dedicato al Dottore Angelico, il vescovo Antonazzo inaugurerà l’anno giubilare dedicato a San Tommaso d’Aquino ed ha ricevuto l’autorizzazione di conferire la benedizione papale a tutti i presenti. A comunicarlo è stato il Vescovo stesso, attraverso l’importante Notificazione del 28 giugno con la quale dava notizia dell’evento, cui sono invitati – data l’eccezionalità dell’anniversario che gli conferisce un ampio rilievo a livello diocesano – tutti i presbiteri, i diaconi, le persone consacrate, i rappresentanti delle pubbliche Istituzioni e fedeli laici. La celebrazione si colloca alla vigilia del pellegrinaggio per Tolosa, dove il 18 luglio Antonazzo con alcune centinaia di pellegrini celebrerà la Messa sull’altare che custodisce le spoglie di San Tommaso: «Ai piedi del castello dei Conti d’Aquino, la comunità diocesana – scrive il Vescovo – saluterà i pellegrini in partenza con me per Tolosa, in Francia, dove il 18 luglio potremo celebrare la santa Messa sull’altare che custodisce le spoglie di San Tommaso dal 28 gennaio 1369».

Papa Francesco, accogliendo la richiesta inoltrata dal Pastore diocesano il 21 giugno alla Penitenzieria apostolica, ha concesso, per la diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, l’Indulgenza plenaria dal 14 luglio 2023 al 18 luglio 2024, non solo alla suddetta chiesa di Roccasecca ma anche alla concattedrale di Aquino, il cui Patrono principale è dal 25 aprile 1973 san Tommaso. Questa chiesa – che il 17 gennaio 1974, nell’anno sette volte centenario della morte dell’Aquinate, fu elevata alla dignità e al grado di Basilica Pontificia Minore, ebbe in dono dall’Arcivescovo di Tolosa la reliquia della costola del Santo, custodendola ancora oggi, e il successivo 14 settembre ricevette la visita san Paolo VI – si appresta a ricordare eventi importantissimi nella sua storia: il 19 ottobre 2023 ricorrerà il 60° anniversario della consacrazione della Concattedrale e 17 gennaio 2024 il 50° della sua elevazione a Basilica Minore.

Il Doctor Communis sarà commemorato come «una “risorsa”, un bene per la Chiesa di oggi e del domani» – è quanto dichiara il Pontefice nel rescritto del 19 giugno ai tre prelati delle diocesi che definisce “aquinati” – ai quali è affidata «la missione di saper trovare i linguaggi e gli strumenti adeguati affinché il pensiero di San Tommaso possa raggiungere tutti». Il periodo dei tre anni permetterà, così, di farsi compagni di viaggio dell’Aquinate, di porsi alla scuola della sua santità, attraverso l’immane lascito spirituale e scientifico da lui affidato alla speculazione filosofica e alla ricerca teologia. Sarà un tempo per «concentrarsi sullo studio dell’Opera di san Tommaso» – scrive il Pontefice – «nel suo contesto storico e culturale e, al contempo, farne tesoro per rispondere alle odierne sfide culturali», attingendo alla sapienza e testimonianza di «un uomo appassionato della verità».

Andrea Pantone