Montecassino: quindici secoli di storia tra splendori, rovine e rinascite in un video
19 marzo 2024, Cassino: la mattina il Teatro Manzoni è gremito di un pubblico prevalentemente giovane, anzi giovanissimo: sono – accompagnati dai loro docenti – i ragazzi delle scuole del territorio che mostrano i loro lavori di quest’anno su Montecassino, per “I Giorni di San Benedetto”. Sul palco, iniziano a presentare l’iniziativa i due “storici” presentatori delle feste benedettine, Laura D’Onofrio e Michele Giannì, che prima di mandare il video, danno la parola all’Assessora M. Concetta Tamburrini che porta il saluto e il plauso del Sindaco, impossibilitato a partecipare personalmente, e subito entra in empatia con l’uditorio, e alla prof.ssa Antonietta De Luca, la “mente” del progetto che va ad essere presentato. I lavori, infatti, sono stati portati avanti secondo un preciso programma elaborato appunto dalla prof.ssa De Luca, con il sostegno della Fondazione S. Benedetto e dell’Associazione “Amici di San Benedetto”. I quasi 1500 anni di storia dell’abbazia, il cui motto è succisa virescit, sono stati esaminati sotto il punto di vista di splendori, rovine e rinascite, assegnando ad ogni scuola un segmento preciso da esaminare, studiare e interpretare in maniera autonoma, secondo la tipologia di scuola. Hanno partecipato sedici scuole superiori di primo e di secondo grado, non solo di Cassino, ma anche dei paesi limitrofi, anch’essi segnati dall’influenza culturale, sociale e spirituale benedettina. E i ragazzi non si sono risparmiati: guidati dai loro docenti e con l’approvazione dei vari Dirigenti scolastici, hanno studiato il periodo loro assegnato, i personaggi coinvolti ed hanno riprodotto in modi vari la situazione, l’ambiente, le vicende, i protagonisti, le attività e le tecniche dell’epoca.
Ogni scuola doveva poi condensare il frutto della propria ricerca in pochissimi minuti di filmato, cosa non facile. Prezioso è stato l’aiuto per la regia, l’animazione, le riprese e il montaggio del tecnico Onorio Vozza. Ed è stato appunto il video che raccoglieva tutti i lavori ad essere proiettato. Ed è stato sorprendente come hanno saputo declinare secondo la loro età e la loro indole le varie sfaccettature delle situazioni rappresentate. Si sono fatti disegnatori, costumisti, attori, ricercatori nelle biblioteche, amanuensi, ma anche monaci, re, scalpellini, costruttori… Da San Benedetto che fonda il monastero, con la “serena operosità” del quotidiano alla prima distruzione dei Longobardi nel 577 e poi alla prima rinascita con l’Abate Petronace nel 718; dall’arrivo dei Saraceni e dalla distruzione dell’883 alla rinascita con l’Abate Aligerno nel 949; dall’Età Desideriana, la più bella stagione del monastero cassinese, ai Normanni agli Svevi tra conflitti e accordi di pace; dalla terza distruzione, terremoto del 1349 ai conflitti dinastici; dalla “nuova epoca” tra ‘500 e ‘700 all’epoca napoleonica e ai cambiamenti giuridici, fino ad arrivare al ‘900, che vede una rinnovata vitalità e venti di guerra. Qui si staglia la figura del grande Abate Gregorio Diamare, tra la guerra, il salvataggio del patrimonio storico e artistico di Montecassino, l’estrema desolazione del bombardamento del 1944, fino alla ricostruzione “com’era e dov’era” e alla rinascita. Un percorso davvero impegnativo questo del “Succisa virescit”, che i ragazzi hanno affrontato con serietà e bravura, strappando molti applausi al pubblico in sala.
A conclusione, Michele Giannì ha svelato i ruoli e l’importanza di due tedeschi, Becker e Schlegel, che di fatto “salvarono” il patrimonio culturale e artistico di Montecassino, riuscendo ad evitare che il comando tedesco portasse via con sé quegli oggetti di incommensurabile valore. A loro, ha suggerito, sarebbe giusto e doveroso intitolare una strada di Cassino, in segno di gratitudine. Poi c’è stato il momento dei riconoscimenti. Quest’anno alle scuole è stata consegnata una targa-ricordo, affinché ogni scuola partecipante possa ricordare questo momento speciale. A consegnare le targhe sono saliti sul palco l’Abate Luca Fallica, Don Luigi M. Di Bussolo, presidente della Fondazione S. Benedetto, l’assessora M. Concetta Tamburrini e la prof.ssa Antonietta De Luca. Tutti si sono complimentati per il bel lavoro svolto. Grande la soddisfazione degli studenti come pure degli organizzatori.
Adriana Letta