Rievocata la Dieta di San Germano del 1225, 800 anni fa
Annoverata nelle manifestazioni de “I Giorni di San Benedetto”, si è svolta una interessante Rievocazione storica che, rinviata di qualche giorno per motivi meteorologici, si è realizzata sabato 5 aprile e replicata il giorno dopo, tra Piazza Corte e il Palagio Badiale.
Nel cortile di quest’ultimo è stata preparata la rappresentazione di scene di vita medievale, con numerosi figuranti del Corteo Storico “Terra Sancti Benedicti”, che l’anno scorso ha compiuto 30 anni. C’erano ambienti e personaggi del mondo dei nobili, nella loro agiata vita quotidiana e da un’altra parte le persone del popolo, dedite alle loro faccende quotidiane. E c’erano i militi, a protezione di tutti. Curata la scenografia, gli oggetti, le attività. Dunque, non si trattava solo di un vestirsi e atteggiarsi come accadeva tanti secoli fa, perché sappiamo che non solo i vestiti dei figuranti fin dall’inizio sono stati creati dopo una scrupolosa ricerca storica, ma ancor più continua oggi lo studio di quei secoli del Medio Evo nella “Terra Sancti Benedicti”.
Nel cortile vari cartelloni, ben realizzati e utili alla comprensione, davano notizie sulla vita di allora e in particolare, il primo cartellone illustrava storicamente quella che era allora San Germano, l’odierna città di Cassino. Riportava al centro una veduta di Paul Bril che comprendeva l’abbazia di Montecassino, la Rocca Janula e la città di San Germano, il cui originale è esposto nella Sala del Concistoro in Vaticano. E citava anche tutte le chiese, ben 26, le Porte, gli Hospitalia, i Casali, le strade, i quartieri, i ponti: informazioni tratte dal volume di Luigi Fabiani, “La terra di San Benedetto” vol I. Lo studio della storia ha guidato gli organizzatori, molto anche grazie alla responsabile del progetto culturale, la prof.ssa Antonietta De Luca, appassionata nella ricerca. Ecco perché nella locandina era scritto: “Viaggio nel tempo… quando Cassino si chiamava San Germano ed era una Capitale”. Davvero allora si sono svolti eventi importanti proprio a San Germano, sul territorio che oggi calpestiamo, nella chiesa che oggi è la Concattedrale di Cassino. E proprio un episodio storico avvenuto nel luglio 1225, 800 anni fa, è stato al centro dell’attenzione: la Dieta di San Germano, riguardante l’Imperatore Federico II ed il Papa Onorio III.
La scena della Dieta di San Germano è stata rievocata dai figuranti. Davanti alla chiesa erano stati sistemati tavolo, sedie e insegne degne di un incontro tanto importante. Uscendo dal portone della Curia, dirimpetto alla chiesa, prima i suonatori di tamburi e i militi, poi i grandi personaggi, seguiti da dame e cavalieri e popolo, sono usciti nella piazza. Dalla chiesa sono convenuti i figuranti che rappresentavano i due cardinali legati del Papa, il domenicano Gualone e il benedettino Pelagio vescovo di Albano, l’Abate di Montecassino ed il Rettore della Cura Maggiore. L’imperatore Federico II è giunto accompagnato da Rainaldo di Urslingen, duca di Spoleto e dal cavaliere teutonico Ermanno di Salza, fedelissimo a Federico II e molto stimato anche negli ambienti papali: il principale mediatore. Poiché era scaduto l’impegno preso due anni prima a Ferentino da Federico II, che aveva promesso di organizzare una crociata entro due anni e non aveva rispettato l’impegno, cosa che significava la scomunica da parte del Papa, occorreva rinnovare l’impegno a promuovere e guidare una crociata in Terrasanta entro il 15 agosto 1227. L’accordo del 1225 fu il frutto dell’opera di mediazione di Ermanno di Salza e accontentò tutti e due. La scomunica era ancora minacciata in caso di mancato rispetto dell’accordo (cosa che poi avvenne). L’impegno è stato siglato dal giuramento sul Vangelo ed è stata data lettura del verbale.
È stato rievocato questo momento storico, ma non in forma di teatro: i personaggi non parlavano, gestivano solamente, ma più avanti c’era un figurante nei panni dello storico Riccardo da San Germano, che nella sua Cronaca racconta questo e tanti altri episodi. Il figurante dunque leggeva le parole scritte da Riccardo da San Germano illustrando i gesti di coloro che attorno al tavolo stringevano l’accordo. Suggestivo ma anche segno di un grande rispetto della Storia.
Va detto, in finale, che la pace tornò tra l’Imperatore ed il nuovo Papa Gregorio IX, e fu siglata nel 1230, con il trattato di San Germano, avvenuto nella chiesa di San Germano. E proprio lì, vicino ai figuranti che rievocavano la storia, c’era la stele della “Memoria di Pietra” che la ricorda con una iscrizione la “Pace di San Germano”; per l’occasione l’avevano adornata con una fascia rossa che la evidenziava bene.
Quando Cassino si chiamava San Germano ed era una Capitale!…
Adriana Letta