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Ricco progetto culturale all’IIS Carducci di Cassino

Gli studenti del Liceo Classico ed Artistico rifanno una copia dell’Exultet di Montecassino e riscrivono una nuova “Regola dell’uomo di oggi”

Presentato il Progetto “Montecassino, patrimonio artistico e culla del pensiero occidentale”

 

Entrando nella Sala Restagno del Comune di Cassino, lunedì 28 maggio, si era sorpresi perché nello spazio centrale tra le file di poltrone si allungava una striscia divisa in riquadri in cui si alternavano immagini finemente decorate e righe scritte. Era l’Exultet, rotolo liturgico che una volta si usava durante la veglia pasquale. Proprio così, ma non era quello davvero usato in chiesa, era una copia, bellissima, eseguita dagli studenti dell’Artistico IIS Carducci di Cassino in un interessante progetto culturale realizzato in quest’anno scolastico, riguardante “Montecassino, patrimonio artistico e culla del pensiero occidentale”. Progetto che veniva presentato ufficialmente.

Progetto nato da un’idea del Prof. Luca Consales, docente di religione in ambedue gli indirizzi, che ha iniziato a presentarlo. L’idea iniziale era stata poi elaborata con entusiasmo e messa a punto con Don Nello Crescenzi, docente di Latino e Greco al Classico. Sono partiti dal riconoscimento di un triplice bisogno: avvicinare i ragazzi all’abbazia di Montecassino e all’enorme patrimonio culturale che custodisce; creare coesione tra i due indirizzi del Liceo, Classico e Artistico che, pur con differenze, hanno un patrimonio comune; creare dei laboratori dove i ragazzi potessero lavorare, ricercare ed esprimersi. Così, hanno messo su tre laboratori, in cui hanno lavorato i ragazzi delle classi quinte e di prima (ponte tra generazioni!). Con il consenso della Presidenza e dell’abbazia, hanno portato in visita i ragazzi a Montecassino, dove, sotto la guida di Dom Alessandro, hanno potuto visitare la Biblioteca, capire e vedere, stupiti e ammirati, meraviglie letterarie, artistiche, i pavimenti cosmateschi. È stato per loro un primo viaggio affascinante, con incontri molto significativi. Il Padre Abate Luca ha presentato loro la Regola di S. Benedetto, cuore dell’insegnamento benedettino. Alternando incontri in abbazia e momenti scolastici, hanno cominciato a lavorare in un laboratorio artistico, in uno scriptorium da loro riprodotto, per esercitarsi nelle tecniche di scrittura e poi realizzare la copia del prezioso Exultet. Si sono interrogati sulla Regola e hanno deciso di scrivere una nuova “Regola dell’uomo di oggi”, chiedendosi se si possono trovare e definire regole di vita per una vita felice.

Nel prendere la parola, la Dirigente Scolastica, prof.ssa Licia Pietroluongo, ha ringraziato i docenti per aver creato una consapevolezza nuova di comunità che apprende. Per l’80° anniversario della Battaglia di Cassino, quale iniziativa migliore? La memoria, valore che costruisce, in tal modo si attualizza. Gli studenti hanno anche realizzato un piccolo libro, che raccoglie e testimonia tutta l’attività svolta, una sorta di restituzione e autovalutazione che non può che far bene a tutti.

Nel suo intervento il Sindaco, Enzo Salera, ha detto di essere rimasto colpito fin dall’inizio, da un progetto così originale. Con la loro Regola, hanno messo insieme i due polmoni, classico e artistico, un capolavoro. Ha poi ricordato che per l’80° di Cassino la medaglia-ricordo è stata realizzata su progetto dei ragazzi dell’Artistico, bella risorsa della città, che hanno presentato molti bozzetti, i cui autori sono stati premiati, poi ne è stato scelto uno per la medaglia ufficiale.

Per completare l’illustrazione del lavoro svolto per il progetto, hanno parlato alcuni ragazzi. Serena ha parlato della Regola: non è solo limite ma nella sfera sociale è anche elemento di crescita e di equilibrio, anche a livello personale. Ha spiegato che, guardando la Regola benedettina, hanno individuato un obiettivo, la ricerca della felicità, che si raggiunge stabilendo anche come amministrare il proprio tempo, basandosi sul vissuto. Hanno preparato cinque domande che hanno sottoposto ai ragazzi di tutto l’istituto; sono arrivate più di 200 risposte che, pur contrastanti, rispecchiano dei macro-concetti espressi in un chiasmo: “Ama te stesso con rispetto; rispetta gli altri con amore”, in cui amare corrisponde al piacere e rispettare al dovere.

Altri aspetti del lavoro sono stati ancora illustrati da Vincenzo e Luca che hanno spiegato contenuto e aspetto letterario dell’Exultet e la sua funzione: come la Biblia pauperum, aiutava la gente semplice e analfabeta a capire i testi sacri dalle immagini. Rebecca e Pierangelo, dell’Artistico, hanno chiarito come hanno realizzato la copia dell’Exultet, cominciando dalla preparazione dei fogli, che hanno antichizzato, copiando la scrittura beneventana e infine le immagini. Altre due ragazze, della I B, hanno descritto il pavimento cosmatesco, di cui hanno realizzato una copia.

L’assessora Concetta Tamburrini ha ringraziato e si è congratulata per una iniziativa così ricca e bella, cogliendo un altro risultato importante: la frase di sintesi della vostra Regola parla di amore e rispetto, elementi principali e indispensabili, grazie ai quali ognuno ha scoperto sé stesso e ha messo in comunione i propri talenti. E ha chiesto ai ragazzi: Senza questo progetto, come stareste adesso? La conoscenza porta con sé la conoscenza e l’amore di sé stessi. E ai docenti: un programma così dimostra che la Scuola può funzionare e far diventare adulti. Non perdete mai la passione! Attività di questo tipo producono ricchezza sul territorio, questi ragazzi sono cittadine e cittadini che avranno amore e rispetto per la città.

Infine l’Abate Luca Fallica si è detto contento di questo ponte creato tra città e abbazia con risultati così alti. Il monastero è anche scuola, dice S. Benedetto, quindi c’è reciprocità. Ho colto, ha detto, che questo lavoro lo avete fatto con passione, quindi con gioia e piacere: è importante che l’apprendimento venga fatto con piacere. È bello che abbiate conosciuto il monastero e rifatto l’Exultet, rifare le cose è tipicamente monastico. Quello che avete realizzato rimarrà nel tempo. Un mio amico monaco camaldolese diceva che si può vivere la vita o da filologi (che studiano per cercare di capire) o da scrittori, con creatività. Voi avete lavorato da creativi. L’Exultet che l’abbazia vi ha prestato e che avete rifatto era una copia identica di uno antico, la vostra no, è meglio, c’è la vostra creatività e attualizzazione. Va bene così, non serve il ricordo nostalgico, consentite anche a noi di imparare qualcosa.

In chiusura di una mattinata straordinaria, il prof. Consales ha anticipato che ci sarà una seconda edizione! A suggellare la soddisfazione generale, una bella foto di gruppo.

Adriana Letta