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San Sebastiano, sabato 20 gennaio a Sora la Messa del Vescovo

Le forze di pubblica sicurezza si riuniranno, nella chiesa di Santa Restituta, per l’affidamento al patrono San Sebastiano

 

Sabato 20 gennaio, presso la Chiesa Santa Restituta in Sora, il vescovo Gerardo Antonazzo presiederà la solenne celebrazione in onore di San Sebastiano. Parteciperanno alla Messa anche i corpi della Polizia Locale e le Forze di Pubblica Sicurezza, di cui il Martire è il Santo Patrono. Stando alle narrazioni riportate in un testo agiografico del V secolo, Sebastiano viene definito un Miles Christi, un soldato di Cristo e difensore della fede. Egli era un cavaliere, che acquisì la carica di ufficiale della guardia pretoriana di Diocleziano e Massimiano. Potendo entrare in contatto con i perseguitati del tempo, iniziò a prestare soccorso e conforto ai cristiani prigionieri, condotti poi al patibolo. La sua fede si trasformò in un’opera di autentico apostolato per la conversione di molti soldati e reclusi. Denunciato all’imperatore per la sua missione in nome di Cristo, Sebastiano fu condannato da Diocleziano e colpito dalle frecce degli arcieri a Campo di Marte. Miracolosamente, il suo fisico resistette, curato dalla matrona Irene. E, così, l’Imperatore lo fece frustare a morte. Il suo corpo fu inumato nelle Catacombe presenti lungo la Via Appia dove, nella prima metà del IV secolo, fu edificata una basilica cimiteriale in suo onore. Concentrando la sua attenzione sulla figura di San Sebastiano, il vescovo Gerardo esorterà i presenti a seguire l’esempio, fulgido e coraggioso, del loro Patrono. In un’omelia, pronunciata qualche tempo fa nella medesima occasione, il pastore diocesano aveva condotto i presenti nella comprensione più profonda del Vangelo delle nozze di Cana, quando Gesù diede inizio ai suoi segni e trasformò l’acqua in vino. Partendo dal primo miracolo del Cristo, Antonazzo evidenziò quanto fosse importante che anche  i membri delle forze di pubblica sicrezza preservassero e conservassero lo stesso zelo iniziale nello svolgimento del loro servizio a favore della collettività. Solo in questo modo, concluse il vescovo, la responsabilità per la carica affidata avrebbe potuto mantenere un livello di massima attenzione, scansando la forte tentazione di fare l’indispensabile, oppure, lasciare e abbandonare il campo. La partecipazione alla celebrazione permetterà ai presenti di sperimentare ancora una volta la vicinanza ed il supporto del presule. Un sostegno che diventa forza e perseveranza soprattutto nei momenti di inevitabile difficoltà, ma anche un modo per rinnovare il proprio impegno e che verrà confermato, al termine della celebrazione, con la recita della preghiera di affidamento a San Sebastiano.

Ivana Notarangelo