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Sesta Lettera del Cammino Sinodale – “Ciò che riguarda tutti, da tutti deve essere trattato e approvato”

Lettere Cammino Sinodale / 6                                                                                    Sora, 17 aprile 2022
Pasqua di Risurrezione

 

“CIÒ CHE RIGUARDA TUTTI,
DA TUTTI DEVE ESSERE TRATTATO E APPROVATO”

Cari amici,
siamo stati rigenerati “mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva” (1Pt 1,3). La Pasqua di Cristo sempre rinnova la vita dei discepoli perché possiamo “risplendere come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita (Fil 2,15-16). La forza della risurrezione di Cristo rianima anche la gioia e la speranza anche nel cammino sinodale che stiamo percorrendo. La potenza del Signore Risorto che “ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef 5, 25) rende possibile ciò che in questo processo di ascolto tutti desideriamo: “Far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani”1.

Discepoli del reciproco ascolto
Se mi riferisco al discepolato è perché nell’ascolto reciproco “tutti hanno qualcosa da imparare”: l’uno in ascolto degli altri e tutti, popolo fedele, collegio episcopale, vescovo di Roma, in ascolto dello Spirito Santo per conoscere ciò che egli dice alle Chiese2. Papa Francesco ha ripreso con vigore di dottrina e costanza di predicazione il tema della sinodalità come fulcro decisivo della Chiesa del terzo millennio: “Il tema della sinodalità non è il capitolo di un trattato di ecclesiologia, e tanto meno una moda. No! La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione”3. Pertanto va ribadito con convinzione che dire “Chiesa sinodale” è rendere abitale un “luogo aperto, dove tutti si sentano a casa e possano partecipare”, nel quale impariamo a camminare insieme “non occasionalmente ma strutturalmente”4. Dunque, “occorre promuovere, a tutti i livelli della vita ecclesiale, la giusta sinodalità”5.

Comunione e partecipazione
Dobbiamo custodire e migliorare le condizioni perché nella vita della Chiesa tutti abbiano la possibilità di esprimere liberamente opinioni anche diverse senza ricorrere a sotterfugi ingannevoli, disdicevoli ipocrisie, muri di silenzi. Questo non significa favorire una forma id “parlamentarismo”, ma affermare la pari dignità di ogni battezzato. Tutti portano in ogni comunità e in ogni situazione la luce del Vangelo, l’abbraccio della Chiesa e la misericordia di Dio6. Di questo ho fatto esperienza durante la preziosa Visita pastorale: nell’ascolto delle coppie, nell’incontro con gli studenti, nell’incontro e nell’ascolto dei fedeli laici, nel confronto con rappresentanti di istituzioni civili, nelle sedi accademiche e nelle aggregazioni di volontariato. Dio parla veramente attraverso il sensus fidei dei credenti, ma anche di ogni persona animata dalla ricerca sincera della verità e dell’autentico bene comune. “La Chiesa è come una grande orchestra in cui c’è varietà. Non siamo tutti uguali e non dobbiamo essere tutti uguali. Tutti siamo diversi, differenti, ognuno con le proprie qualità. E questo è il bello della Chiesa: ognuno porta il suo, quello che Dio gli ha dato, per arricchire gli altri. E tra i componenti c’è questa diversità, ma è una diversità che non entra in conflitto, non si contrappone; è una varietà che si lascia fondere in armonia dallo Spirito Santo; è lui il vero Maestro, lui stesso è armonia”7.

Una finestra sul mondo
Il Sinodo non è una forma narcisistica di introspezione. Deve, piuttosto, spalancare la finestra “delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione. E anche in ascolto del mondo, delle sfide e dei cambiamenti che ci mette davanti. Non insonorizziamo il cuore e non blindiamoci dentro le nostre certezze”8. Nella sinodalità lo Spirito Santo rende tutti docili nell’apprendere, profeti nel parlare, uniti tutti nell’ascoltare. Il Concilio Vaticano II ha respinto la distorta rappresentazione di una gerarchia attiva e di un laicato passivo, ha insegnato che tutti i battezzati, lungi dall’essere “membri di secondo ordine” del popolo di Dio e “semplici esecutori di ordini dall’alto”9, partecipano secondo il proprio stato di vita alle tre funzioni di Cristo profeta, sacerdote e re. In particolare, “Cristo esercita la funzione profetica non soltanto per mezzo della gerarchia, ma anche attraverso il laicato”10, la cui missione è duplice: “Impegnarsi nella vita della parrocchia e della Chiesa particolare e permeare l’ordine sociale con la loro testimonianza cristiana”11. Per scongiurare il rischio di ogni forma di clericalismo, tanto nei preti che nei laici, è necessario “trasformare certe visioni verticiste, distorte e parziali sulla Chiesa, sul ministero presbiterale, sul ruolo dei laici, sulle responsabilità ecclesiali, sui ruoli di governo e così via”12.

Il cammino riguarda tutti
Secondo un principio caro alla Chiesa del primo millennio “ciò che riguarda tutti, da tutti deve essere trattato e approvato”13 perché un autentico e rispettoso cammino sinodale ha lo scopo di stimolare e promuovere “la maturazione degli organismi di partecipazione… e di altre forme di dialogo pastorale, con il desiderio di ascoltare tutti e non solo alcuni sempre pronti a fare complimenti”14. Se il protagonista del cammino sinodale è lo Spirito Santo quale respiro sempre nuovo di Dio, è solo lo Spirito “che libera da ogni chiusura, rianima ciò che è morto, scioglie le catene, diffonde la gioia. Lo Spirito Santo è Colui che ci guida dove Dio vuole e non dove ci porterebbero le nostre idee e i nostri gusti personali”15. Lo Spirito opera nel cuore di ogni battezzato, la cui parola umana visitata dallo Spirito merita di essere accolta e attentamente valorizzata. Di conseguenza, ho ripetutamente richiamato e sollecitato l’opportunità di favorire uno stile ecclesiale di partecipazione e di coinvolgimento a ogni livello, dal piccolo gruppo sinodale all’assemblea parrocchiale, zonale e diocesana. La sintesi dell’ascolto nei gruppi sinodali è necessario che sia formalmente accolta e approvata da un esplicito consenso di coloro che hanno partecipato agli incontri.

Convegno diocesano diffuso
Il miglioramento dell’emergenza sanitaria ci permette di riprendere le nostre convocazioni diocesane.
Pertanto, sono felice di presentare il progetto del CONVEGNO PASTORALE DIFFUSO nelle otto Zone pastorali, che culminerà nell’Assemblea sinodale diocesana guidata dal Card. Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, il 21 giugno 2022 alle ore 19.00, nella sala Giovenale in Aquino. In ogni Zona pastorale incontrerò presbiteri, diaconi, consacrati, e tutti i fedeli laici presenti nei gruppi sinodali di ciascuna parrocchia. Ci confronteremo sulla Relazione finale di ciascuna Zona perché sia condivisa e approvata dal consenso di tutti.
Il calendario degli incontri zonali è così articolato:
Zona Pastorale di Pontecorvo              10 maggio, ore 20.45 – Centro Pastorale S. Cuore, Pontecorvo
Zona Pastorale di Isola del Liri             12 maggio, ore 20.45 – Chiesa San Carlo, Isola del Liri
Zona Pastorale di Atina                         17 maggio, ore 20.45 – Palazzo Ducale, Atina
Zona Pastorale di Aquino                     18 maggio, ore 20.45 – Chiesa Roccasecca Scalo
Zona Pastorale di Cervaro                    19 maggio, ore 20.45 – Chiesa San Paolo, Cervaro
Zona Pastorale di Sora                          22 maggio, ore 16.00 – Chiesa Divino Amore, Sora (Pontrinio)
Zona Pastorale di Cassino                    27 maggio, ore 20.45 – Chiesa San Pietro, Cassino
Zona Pastorale di Balsorano                29 maggio, ore 17.00 – Chiesa SS. Trinità, Balsorano

La Chiesa sinodale invoca lo Spirito Santo
Vieni, Spirito Santo.
Tu che susciti lingue nuove e metti sulle labbra parole di vita,
preservaci dal diventare una Chiesa da museo,
bella ma muta, con tanto passato e poco avvenire.
Vieni tra noi, perché nell’esperienza sinodale
non ci lasciamo sopraffare dal disincanto,
non annacquiamo la profezia,
non finiamo per ridurre tutto a discussioni sterili.
Vieni, Spirito Santo d’amore, apri i nostri cuori all’ascolto.
Vieni, Spirito di santità, rinnova il santo Popolo fedele di Dio.
Vieni, Spirito creatore,
fai nuova la faccia della terra. Amen. (Papa Francesco)

Cari amici,
il tempo pasquale ravvivi la gioia della fede, il calore della carità e lo splendore della speranza cristiana. Il Signore è veramente risorto: nel suo Nome “che è al di sopra di ogni nome” (Fil 2,9) vi saluto con affetto di padre e fratello.

 

1 PAPA FRANCESCO, Discorso per il Sinodo dei giovani, 3 ottobre 2018, richiamato al paragrafo n. 32 del documento preparatorio della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi dedicato al tema Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione, pubblicato il 9 settembre 2021.
2 Discorso per commemorare il 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi, 17 ottobre 2015.
3 Discorso ai fedeli della diocesi di Roma, 18 settembre 2021.
4 Discorso per l’inizio del percorso sinodale, 9 ottobre 2021.
5 Discorso ai partecipanti della plenaria della Congregazione per la dottrina della fede, 29 gennaio 2016.
6 Cfr. Discorso a conclusione dei lavori della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, 24 ottobre 2015.
7Udienza generale, 9 ottobre 2013.
8Omelia in occasione della celebrazione eucaristica per l’apertura del sinodo sulla sinodalità, 10 ottobre 2021.
9Messaggio in occasione del 50° anniversario del decreto Apostolicam actuositatem, 22 ottobre 2015.
10 COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, Il sensus fidei nella vita della Chiesa, 2014 n. 4.
11 PAPA FRANCESCO, Discorso ai vescovi giapponesi in visita ad limina, 20 marzo 2015.
12 Momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale, 9 ottobre 2021.
13 Discorso per commemorare il 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi sulla famiglia, 17 ottobre 2015.
14 Evangelii gaudium n. 31.
15 Momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale, 9 ottobre 2021.

Gerardo Antonazzo

 

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