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Si conclude la Visita Pastorale

Nelle Parrocchie di S. Bartolomeo Apostolo e S. Antonino Martire in Cassino celebrazione della Messa

Breve ma intensa è stata la Visita Pastorale del vescovo Gerardo Antonazzo alle parrocchie di S. Bartolomeo Apostolo in Cassino e S. Antonino Martire, che ha visto una buona partecipazione dei fedeli, pur nel rispetto delle norme sanitarie anti-covid. Vari gli incontri, con i membri dei Consigli Pastorali e degli Affari economici parrocchiali, con i bambini e i ragazzi che percorrono l’itinerario catechistico e con i loro genitori, con gli operatori Caritas dell’intera Zona pastorale di Cassino di cui abbiamo dato notizia  (Vedi qui)

È presente una numerosa comunità rom, inserita bene nella parrocchia di S. Bartolomeo, soprattutto per i giovani. Non sono mancate le visite agli infermi. Numerose anche le celebrazioni, nell’una e nell’altra chiesa, e la liturgia penitenziale con i ragazzi che riceveranno la Santa Cresima. In ogni occasione il Pastore ha saputo dire la parola giusta, offrire spunti e stimoli di riflessione e di incoraggiamento, indicando cammini e mete.

Infine, domenica 10 gennaio, nella mattina, Messa solenne presso la chiesa di S. Bartolomeo Apostolo alle due comunità parrocchiali riunite per la Conclusione della Visita Pastorale. Questa è una conclusione, non una “chiusura”, ha detto il Vescovo ringraziando i fedeli e i due parroci, padre Aurelio Elmer e don Mario Colella, per la calda accoglienza e la partecipazione unitaria. Proprio questo è importante, ha osservato, l’essere insieme, in connessione, o meglio in comunione. Tutto è connesso, siamo “fratelli tutti”. E’ un po’ come nel vangelo odierno del Battesimo di Gesù (Mc 1, 7-11), in cui vediamo che Gesù, che per trenta anni circa ha vissuto a Nazaret di Galilea in famiglia, poi si mette in cammino fino al fiume Giordano dove Giovanni lo battezza e inizia la sua vita pubblica. Lo stare in famiglia è importante, ci dà alla vita e ci fa crescere fino a diventare adulti, cioè fino a quando siamo capaci di prendere le nostre responsabilità e di stare in comunità più ampie, per testimoniare e prendere tutti insieme la cura pastorale. Nel nome di Gesù Pastore anche noi dobbiamo progredire e crescere sempre. Questo vuol dire un continuo camminare, non preoccupandoci dei risultati, ma del cammino insieme.

Come “la pioggia e la neve, che scendono giù dal cielo e non vi ritornano senza averla irrigata, fecondata e fatta germogliare, per dare seme al seminatore e pane a chi mangia, così sarà della parola uscita dalla mia bocca” (Isaia 55, 10-11), così cerchiamo di seminare durante la Visita Pastorale e dopo, andando “dalla Galilea al Giordano”. Questa può essere indicata come la sintesi della Visita Pastorale: dalla Galilea al Giordano, è il cammino che dobbiamo compiere. Dopo la grazia ricevuta nel Battesimo da bambini, e dopo essere stati in famiglia per crescere anche come cristiani con la “catechesi di famiglia” che stiamo sperimentando in questo periodo di pandemia con una educazione cristiana dei genitori e dei figli insieme, dobbiamo uscire e, tutti insieme, nel dialogo e nella partecipazione, dobbiamo far crescere la nostra fede, perché non resti “bambina” col rischio che sparisca. Le parrocchie debbono collaborare, essere “famiglie di famiglie”, crescere come comunità che servono a diventare adulti per rispondere alle sfide culturali, sociali, morali dell’oggi, diverse da quelle del passato e da quelle future. Come per Gesù ci vollero 30 anni di preparazione in famiglia per i tre anni di evangelizzazione, così anche noi, ha concluso il Vescovo Gerardo, dobbiamo crescere sempre più per diventare adulti nelle scelte umane e cristiane di vita.

Al termine della celebrazione, ha preso la parola don Mario Colella per ringraziare il Vescovo per l’impegno, la costanza e la perseveranza con cui, nonostante le difficoltà del momento date dalla pandemia, ha proseguito nel compiere la Visita Pastorale, augurando frutti spirituali dal Signore. Infine il Vescovo ha consegnato, come consuetudine ormai, a due famiglie delle due parrocchie, l’icona del Buon Pastore, a ricordo della Visita Pastorale del gennaio 2021. La solenne Benedizione ha concluso la celebrazione.

Adriana Letta

foto di Generoso Struzziero