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Testimoni della verità

Riconfermati nella fede con la forza dello Spirito Santo

 

Oggi, domenica 21 novembre, per la parrocchia di San Pietro Apostolo in Cassino, è stata una domenica speciale; oltre alla Solennità di Cristo Re dell’universo, ben 25 ragazzi della comunità hanno ricevuto il sacramento della Cresima dal Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo.  Emozionati, i ragazzi sono stati presentati per nome dal parroco don Nello Crescenzi e la catechista Aurora Capuano ha confermato, con la lettura di una lettera, il cammino dei ragazzi e delle loro famiglie; percorso impegnativo e con non pochi ostacoli, hanno vissuto ogni tempo forte e ogni proposta con entusiasmo, hanno affrontato l’intero percorso con serietà.  Ragazzi aperti alla novità e alla sfida che non si sono arresi nemmeno di fronte ai duri colpi che la vita ha riservato, soprattutto ad alcuni di loro. Le restrizioni dovute al covid non hanno raffreddato i rapporti che resistono nel tempo anche con le famiglie.

Attraverso gli incontri di catechesi e l’esperienza di una comunità viva, è cresciuta in loro la consapevolezza di quanta importanza avrebbe assunto la loro vita futura grazie al Sacramento che stavano per ricevere.

In questo giorno speciale è importante sottolineare come tutta la storia è segnata dall’evento di Cristo; tutta la liturgia ruota attorno ai misteri dell’incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù, e pertanto è stato proclamato che Gesù è il Signore Re dell’Universo. La liturgia ci fa comprendere che il Signore, Re e Messia, non è solo il punto a cui converge tutto l’Anno liturgico, ma Cristo Re è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. Quando si parla di Re viene da pensare, ad un uomo ricco e possente, Cristo invece ha conquistato il suo trono regale umiliandosi fino alla morte e alla morte di croce, e la conquista del crocifisso è la nostra redenzione. La regalità di Cristo è una regalità di servizio e di dono, il suo è un regno non di potere, ma di verità, non di ipocrisia ma di bontà e di giustizia. Il Vescovo nell’omelia in primis ha sottolineato quanto sia fondamentale il percorso cristiano dell’intera famiglia, poi ha evidenziato l’importanza di porsi domande alla scoperta della verità, così come fece Pilato. In riferimento al Vangelo, certamente colpisce la determinazione, il coraggio, la suprema libertà di Gesù; è stato arrestato, viene portato nel pretorio, è interrogato da chi può condannarlo a morte. In una circostanza del genere, avrebbe potuto lasciar prevalere un naturale diritto a difendersi, e invece non nasconde la propria identità, non camuffa le sue intenzioni, non approfitta di uno spiraglio di salvezza che pure Pilato lasciava aperto. Con il coraggio della verità risponde: “Io sono re”, si prende la responsabilità della sua vita.

Tutti sono chiamati ad interrogarsi e a trovare il loro posto nella comunità, nella vita, nel mondo;   l’augurio dei  catechisti e dell’intera comunità ai ragazzi e alle famiglie è che quel seme piantato in questi anni, possa continuare a crescere e portare frutto, ma ovviamente ha bisogno di essere amato, coltivato e certamente lo Spirito Santo, come le luci poste sull’altare  per ogni  ragazzo, sarà guida ferma e sicura per la loro vita.

Aurora Capuano