La diocesi si prepara all’Assemblea pastorale di giovedì: l’Università di Cassino ospiterà l’evento a conclusione del secondo anno di Cammino sinodale
Un’Assemblea diocesana, in programma il 15 giugno prossimo dalle 18 alle 19.45, concluderà, presso l’Aula Magna dell’Università di Cassino, il secondo anno di Cammino sinodale. La scelta del luogo non è casuale e non lo è neppure il tema che verrà affrontato “Cultura cristiana e società laica. Quale dialogo possibile?”. Se, infatti, fra le finalità dell’esperienza di ascolto sinodale compare l’intenzione di mettere in dialogo le comunità, con le loro prospettive e aspettative, il mondo accademico, spazio di insegnamento, studio e ricerca, si configura come l’ambiente idoneo per propiziare l’incontro, in una rete di relazioni rinnovata e rafforzata, tra coloro che vivono l’appartenenza alla comunità ecclesiale e quanti ad essa non partecipano assiduamente.
L’annuncio dell’importante appuntamento viene dato dal vescovo Gerardo Antonazzo nella sua decima Lettera sinodale, diffusa il 29 maggio scorso, l’ultimo tassello dello specifico magistero da lui elaborato per guidare e proporre livelli di discernimento sul Sinodo che nel biennio 2021-2022 ha coinvolto le comunità ecclesiastiche e civili. Nello stesso testo il Vescovo illustra l’articolazione dell’assise, che sarà bipartita in due sessioni. La prima sessione dal titolo “Territorio e Chiesa, ascolto, immaginazione, creatività. I quattro ‘Cantieri di Betania’” sarà incentrata sulla presentazione della Relazione sinodale diocesana, nella quale sono confluite le consapevolezze registrate dalle sintesi zonali, che oggi, alla luce degli obiettivi dell’esperienza sinodale, risultano essere emblematiche e, in special modo, le più decisive rispetto a tutto ciò che ha segnato e potrebbe segnare il vissuto delle comunità. Durante il secondo anno del Cammino sinodale, le parrocchie, attraverso il lavoro dei gruppi sinodali, composti secondo i quattro “Cantieri” individuati (“dei villaggi”, il “della casa e dell’ospitalità”, “delle diaconie e della formazione spirituale”, il “della re-iniziazione cristiana della famiglia”), hanno allargato la comprensione di se stesse e della ricchezza dei mondi intorno e in mezzo ad esse, profondendo le loro migliori energie per “camminare insieme” con le molte realtà “satellitari” (istituzioni civili e militari, associazioni di volontariato e Terzo settore, mondo delle povertà, ambienti della fragilità e della cultura). Al di là delle differenze per zone pastorali, l’ascolto proposto e verificato dalle comunità ecclesiali ha interpellato gli interlocutori, ad un livello generale, sulle seguenti due domande: “Pensi che la Chiesa sia vicina o lontana dalla tua vita?” e “Pensi di vivere vicino o lontano dalla Chiesa?”, interrogativi appositamente mirati a distinguere attesa e pregiudizio rispetto alla relazione concreta che lega la persona alla Chiesa. Il “Cantiere dei villaggi”, che proponeva un’amplissima apertura al confronto con Enti civici, Istituzioni ed Associazioni. è quello che ha incontrato maggiori resistenze.
«La Chiesa è in cammino, la Chiesa è il suo cammino;» – ha dichiarato Antonazzo – «la capacità di camminare fa la Chiesa, perché “camminare insieme” e in ascolto del mondo nel quale la Chiesa vive e in servizio del quale la Chiesa si pone, è il necessario atteggiamento di prossimità alla vita reale della gente. Anche la Chiesa deve essere “inquieta”» – prosegue il Vescovo, alludendo alle parole affidate da papa Francesco ai Vescovi e ai Referenti diocesani nella 77ma Assemblea generale della Cei – «nelle inquietudini del mondo. Mettersi in discussione è un’operazione intelligente, non di subordinazione, ma di crescita per capire meglio se stessi grazie agli altri. Guardando, attraverso l’ascolto, come gli altri ci vedono, si capisce meglio come cambiare a servizio del mondo. È un’operazione molto importante, di cui oggi non si può e non si deve fare a meno».
La seconda sessione dell’Assemblea si avvarrà del prezioso apporto accademico dei docenti dell’Ateneo cassinate e aprirà un dialogo sul “dialogo possibile” al quale potranno ovviamente intervenire tutti gli altri presenti. Dalle origini il Vangelo passa per l’inculturazione: la Chiesa offre e tenta di realizzarla ancora oggi attraverso l’ascolto.