Il millenario culto alla Madonna di Canneto è “storia che unisce”
Con una Lettera pastorale (clicca qui) al clero, ai religiosi, alle autorità civili e a tutti i fedeli il vescovo Gerardo Antonazzo ha voluto fissare nel tempo la memoria dell’evento storico costituito dalla proclamazione della Madonna di Canneto a patrona diocesana.
Lo scritto, finora l’unico ad essere firmato dal Pastore diocesano presso la Basilica-Santuario, espone le ragioni della scelta della nuova patrona e passa in rassegna i «diversi elementi che testimoniano una corona di affetti spirituali offerti alla Beata Vergine Bruna di Canneto». Il testo, suddiviso in sette paragrafi, vibra di profonda commozione, lasciando trapelare il gaudio per il riconoscimento ottenuto da parte della Santa Sede, che ora suggella il successo dell’impegno del ministero episcopale di Antonazzo, il quale, fin dal suo ingresso in Diocesi, ha subito trovato nel santuario un importante riferimento di azione pastorale ed un imprescindibile spazio propulsivo di spiritualità.
Il primo paragrafo contiene considerazioni di carattere teologico, tratte dal magistero della Chiesa e del Concilio Vaticano II ed ispirate all’Esortazione apostolica post-sinodale di Benedetto XVI Verbum Domini. Le affermazioni riportate mettono in evidenza la “vera grandezza di Maria” ed il suo ruolo nella comunità dei credenti. Destinataria della Parola, «Maria è il modello e la forma permanente della Chiesa, discepola della Parola». In forza di tale “principio mariano” della Chiesa – afferma Antonazzo – «chi ha la grazia di salire alla Basilica-Santuario durante l’anno, potrà vivere un’intensa esperienza spirituale ed ecclesiale destinata a lasciare traccia indelebile e una forte volontà di tradurre nella pratica mariana ordinaria della vita cristiana quanto ricevuto ai piedi della Vergine Bruna».
Il piano teologico si declina in storia, nel secondo passaggio della Lettera, e in una “storia che unisce”. Così il vescovo ripercorre lo sviluppo del millenario culto alla Madonna di Canneto fino alla costituzione della nuova diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo il 23 ottobre 2014, definita da Antonazzo come «l’evento determinante che segna un nuovo capitolo anche della spiritualità mariana di Canneto».
Il decennio delle diocesi unite viene costruito “in cammino con Maria”. Nel terzo paragrafo del testo, il Pastore diocesano riporta, con tale prospettiva, gli eventi più incisivi verificatisi fra il 2014 ed il 2017: anzitutto, la “Peregrinatio Mariae”, promossa con l’intento di promuovere la pastorale vocazionale e la forma del pellegrinaggio, insieme con il rettore del Santuario, don Antonio Molle, presso tutte le comunità parrocchiali del territorio, comprese anche molte comunità di Molise, Campania ed Abruzzo; quindi, l’inaugurazione ufficiale del “Cammino di Canneto” e la nascita, il 28 ottobre 2017, della “Fondazione Cammino di Canneto”, teso ad ancor più consolidare e incentivare il valore culturale di un cammino spirituale millenario ricco.
Il centro fisico della Lettera corrisponde anche al centro concettuale del discorso: «sta particolarmente al mio cuore di Vescovo la valorizzazione pastorale del pellegrinaggio come forma privilegiata di evangelizzazione» verso un impegno sempre più responsabile nella formazione e nella testimonianza.
Andrea Pantone