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Una serata di preghiera, solidarietà e musica

Messa, Premio letterario e musica, grazie al Coro “Annibale Messore” e all’Associazione “Maria Grazia Messore” per il sociale

 

Sabato 11 marzo, nella chiesa parrocchiale di San Biagio Vescovo e Martire a S. Ambrogio sul Garigliano, la comunità ambrosiana ha vissuto un momento di preghiera, musica, amicizia, cultura, nel ricordo di Annibale Messore, nell’undicesimo anniversario della sua nascita al Cielo, e di sua figlia Maria Grazia. Il primo momento è stato dedicato soprattutto al ricordo e alla preghiera, con la Santa Messa in suffragio del fondatore e direttore del Coro oggi a lui intitolato.

Poi, sempre in chiesa, si è svolta la premiazione del Concorso Letterario “Annibale e Maria Grazia Messore” che, in questa seconda edizione, organizzata dal Coro assieme all’Associazione “Maria Grazia Messore” per il sociale, ha visto la partecipazione di dodici studenti del nostro territorio che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. Ragazzi e ragazze che hanno avuto il coraggio e la maturità di misurarsi in questa prova e affrontare il giudizio di una commissione.  Sono stati consegnati gli attestati di partecipazione a tutti i concorrenti e premiati i primi quattro classificati: Raffaele Pio Rossi, Vittoria Ciamarra, Emily Simeone e Nicola D’Arpino. La manifestazione si è conclusa con un breve intervento musicale del Coro “Annibale Messore” (accompagnato dal maestro Walter Di Zazzo) e dei Piccoli Cantori “Maria Grazia Messore” (con la partecipazione di Lorenzo Kenzo Simeone).

Come ha sottolineato il parroco don Lorenzo Vallone, questi sono i frutti scaturiti dai buoni semi piantati da Annibale e Maria Grazia: i semi della fede, del servizio gratuito, dell’amore per la musica, dell’attenzione all’educazione dei giovani. Certe assenze continuano a costituire una ferita dolente, non sempre facile da accettare nonostante il trascorrere degli anni.  Ma proprio le parole del Vangelo, col segno di quest’acqua viva, la sola capace di placare la sete d’infinito insita nella natura umana, hanno donato ristoro al nostro sconforto, alla fatica del camminare dovendo adattarci continuamente alle mancanze. “Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché Tu sei con me”. Un monito a non perdere mai la fiducia e la speranza.

Gemma Simona De Rosa