Riscoprire l’autenticità della prima comunità cristiana e rispondere pienamente alla propria vocazione. Con questi profondi spunti di riflessione si è aperto ieri l’incontro con le famiglie, nell’ambito della III giornata di missione popolare diocesana, presso la Parrocchia di San Giuseppe Artigiano a Sora.
Don Franco Proietto, parroco a Palestrina e padre spirituale dei seminaristi del Seminario di Anagni, dove per molti anni è stato docente di teologia e filosofia, è stato accolto dal Parroco Don Paolo Galante presso il Centro Ascolto, in via Parini.
Tante le domande che i presenti hanno rivolto a Don Franco, in particolare sulla sua esperienza di missionario in Africa. Un’esperienza che lo ha profondamente segnato, consentendogli di scoprire appieno il senso della vita e del servizio agli altri e donandogli quell’immediatezza e grande empatia che lo contraddistingue e che è stata apprezzata da tutti.
Al centro della discussione il versetto 42 del Capitolo II degli Atti degli Apostoli: “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere”.
“Oggi vogliamo adattare il cristianesimo a noi, identificandolo con un’azione cristiana come, ad esempio, il pellegrinaggio o le processioni. Il pericolo è identificare l’appartenenza ad una confraternita o ad un gruppo con la globalità del cristianesimo, trascurando aspetti, invece, fondamentali – ha spiegato Don Franco – Ciò è riduttivo ed ingannevole. L’invito che porgo a tutti voi è leggere e meditare le caratteristiche della prima comunità cristiana, descritte negli Atti degli Apostoli”.
Forte il riferimento al ruolo imprescindibile della catechesi, che dovrebbe accompagnare il credente anche dopo avere ricevuto il Sacramento della Cresima, dell’assiduità nella preghiera e della frazione del Pane. Don Paolo Galante, condividendo appieno le riflessioni scaturite nel corso dell’incontro, ha sottolineato l’importanza di sintetizzare tutte le indicazioni contenute negli Atti degli Apostoli nella realtà.
La trasmissione della nostra fede ai figli ed ai giovani è stato un altro importante spunto di discussione. “Nel 1976 le statistiche dell’UNESCO individuavano nella Scuola, nella Famiglia e nella Chiesa le tre istituzioni preposte alla formazione dei bambini e ragazzi. Nel 2006, invece, i mezzi di comunicazione di massa si sono sostituiti per l’80% alla guida di queste tre istituzioni. Si capisce bene l’importanza del ruolo che il genitore deve svolgere nella trasmissione della fede, con l’esempio di vita e la preghiera” ha detto Don Franco.
– Ilaria Paolisso
