Lo sappiamo tutti: le cose belle finiscono sempre troppo presto. E così, la sacra icona della Madonna di Canneto ha lasciato la Valle Roveto dopo un mese di peregrinatio. Un mese che è volato via in fretta e che, in realtà, è sembrato durare un giorno.
Tanti fedeli rovetani si sono ritrovati al bivio di Ridotti proprio dove avevano accolto la Vergine Bruna di Canneto. Il buio era più fitto, il freddo più pungente e diverso anche lo stato d’animo. Trepidazione e ansia un mese fa, un pizzico di malinconia, ma anche tanta gratitudine ieri sera.
Il passaggio della Madonna ha permesso ai tanti rovetani, che hanno saputo e voluto incontrare il suo sguardo, di rigenerare la propria fede, ritrovare un legame diretto con Gesù attraverso Sua Madre, riscoprire il dono prezioso dell’umiltà e l’importanza di rispondere “Eccomi” alla chiamata del Signore. La Sua permanenza nelle parrocchie della Valle ha fatto sì che tante donne e tanti uomini si riunissero ai suoi piedi per soddisfare, tra le sue braccia, quel bisogno d’amore che solo l’affetto di una Madre può saziare.
La peregrinatio della Madonna di Canneto tra le alberate strade della Valle Roveto ha anche permesso di creare un forte legame tra gli operatori pastorali delle varie parrocchie che tanto si sono adoperati per l’accoglienza della venerata immagine. Intorno a Lei è rinata una vera e propria comunità, desiderosa di continuare a camminare insieme come unica Chiesa.
La statua della Madonna di Canneto si è allontanata dalla Valle Roveto e sembra aver lasciato un vuoto, ma non è così. La potenza di Maria, la sua forza e il suo amore continueranno a riempire le giornate di chi si affida a Lei con la gioia di ripeterle, in ogni momento, totus tuus.
Maria Caterina De Blasis