Costruiamo la storia: la nuova diocesi

Chiamati a raccolti tutti i responsabili degli uffici curiali e pastorali presso il centro San Luca, il 6 novembre ore 10.

Giorno memorabile poiché non verrano mai più separate le due diocesi di Sora e Cassino, ma la storia detta il cambio di titolo e dell’anima di questa unione in Sora Cassino Aquino Pontecorvo. Si lavorerà uniti e nel nostro immaginario si stagliano i volti dei sacerdoti che accolgono e mettono insieme le proprie energie per servire la Chiesa che ha fatto fiorire una nuova famiglia. Il vescovo Gerardo Antonazzo, già martedì 4 novembre ha invitato tutti i suoi sacerdoti al primo incontro formale per la stesura generale delle linee guida della diocesi, aggiungendo poi un breve ma significativo momento di adorazione eucaristica.

Con questo nuovo incontro sono intervenuti tutti gli uffici diocesani con i loro direttori e le equipe, per fare conoscenza e mettere insieme le loro conoscenze per attuare una pastorale integrata: con serenità e totale disponibilità tutti si sono riuniti dopo l’intervento del Vescovo. I vari settori hanno in tal modo dato vita ad una risonanza in termini di condivisione di progetti, prospettive future e professionalità.

Si tratta di costruire e dare vita ad una nuova storia fatta di comunione ed esperienza. Forse per alcuni 15 secoli di paternità dell’Abbazia di Montecassino sul territorio non dovevano finire così, ma sul serio la forza portante di questa nuova diocesi può e deve realizzare progetti di salvezza e accantonare un campanilismo infruttuoso e generare un disegno di opere vere.

La grande occasione che la Santa Sede ha dato non è stata quella di ricalibrare i confini ecclesiastici per un assetto economico del territorio: non è stata una volontà dettata dal bisogno per la costante scarsità di sacerdoti o per uniformare il territorio alle esigenze sociali; bensì si getta lo sguardo ad un futuro fatto di concretezza pastorale.

Il duro lavoro del clero con, al vertice, il suo ordinario diocesano sarà creare un’identità che non camuffi le due Chiese secondo le esigenze delle diverse realtà umane, piuttosto camminare con lo stesso passo osservando questo mondo con gli stessi occhi.

Camminare, guardare ed agire: verbi dell’uomo che, accompagnati e sostenuti dallo Spirito Santo ci mostrano la via del nostro essere popolo fedele a Dio. Un popolo della missione, scelta e perenne, che non deve stancarsi di annunciare.

Ecco perché il presbiterio diocesano, deve essere capace di una fede adulta, per affidarsi totalmente a Dio con atteggiamento filiale, nutrito dalla preghiera, dalla meditazione della Parola di Dio e dallo studio delle verità della fede, che poi trasmetterà a tutti; queste le condizioni per poter promuovere un umanesimo nuovo.

Per ricordare le giornate trascorse nella Missione Popolare di settembre e sintetizzare il piano effettivo del vescovo Gerardo: «La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione» (Messaggio per la Giornata mondiale missionaria 2010, papa Benedetto XVI).

di Alessandro Rea

Foto: Giovanni Mancini

Incontro unitario (6.11.2014), FOTO 01

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