Messaggio del Vescovo
per la Giornata del Seminario diocesano
08 dicembre 2014
L’angelo della vocazione
Carissimi,
la nostra Chiesa di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo è chiamata dal Signore a guardare a Maria Immacolata, la vergine donna di Nazareth, nel giorno in cui celebriamo la bellezza della sua vita proclamata dall’angelo “piena di grazia” (Lc 1,28). La nostra attenzione è affascinata dalla singolare vicenda di questa giovane, amata immensamente da Dio e alla quale l’angelo Gabriele annuncia un progetto più grande di ogni attesa e di ogni speranza umanamente plausibile.
La vita di Maria di Nazareth si illumina grazie alla missione dell’angelo. La volontà è di Dio, ma le parole sono di Gabriele, e la casa nella quale tutto questo si concentra è quella di Maria, raggiunta nel cuore del suo villaggio, nella concretezza dei suoi affetti e dei sogni che animavano i progetti con Giuseppe, nella trama delle sue semplici e feriali occupazioni domestiche. Le parole dell’angelo gettano scompiglio, increspano la tranquillità di una giornata qualunque, movimentano i pensieri custoditi da decisioni già prese.
Gabriele è l’angelo della vocazione. Ogni vocazione ha il suo angelo, un “messaggero” inviato da Dio. Designato da Lui, porta con sé la novità del pensiero divino, è messaggero di una parola nuova, destinata ad essere accolta nel cuore umano. Maria non dubita dell’angelo, ma si turba all’ascolto delle sue parole. E’ certa che quell’annuncio viene da Dio, ma non è sicura di sé e del suo coraggio. L’angelo è sereno. Il suo volto raggiante, abbozza un felice sorriso che vuole sciogliere l’imbarazzo di Maria e incoraggiare la sua reazione favorevole a quanto le è stato appena annunciato. Anche per Giuseppe, compagno di Maria anche nei sogni, conosce l’angelo della sua vocazione: “Gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere…” (cfr. Mt 1,20). In parallelo con la vicenda di Maria, anche a Giuseppe Dio invia l’angelo della chiamata per coinvolgerlo in un progetto più grande di ogni aspirazione e sogno.
Carissimi giovani,
Dio vi cerca, e si fa trovare nel cuore dei vostri turbamenti! Dio non è contrario alla vostra felicità, ma la vuole compiere nella maniera più completa. Qual è il senso della vostra vita? A cosa siamo chiamati? La risposta può venire solo dalla parola di Dio: “Noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani” (Is 64,7). E Dio non ritarda nell’inviare anche a voi l’angelo della vocazione. Lo invia con le parole giuste, al momento opportuno, nella casa dei vostri pensieri, tra le pieghe dei vostri ideali e progetti.
E’ angelo della tua vocazione
la parola di Dio che incontri soprattutto nel vangelo. Leggilo con la semplicità degli occhi e la passione del cuore, e lasciati raggiungere dall’invito inconfondibile che risolve ogni tua indecisione: “Vieni e seguimi!”.
E’ angelo della tua vocazione
il tuo vescovo Gerardo. Se Gesù sceglie i collaboratori del vescovo “con occhio di predilezione” (cfr. Rituale per l’ordinazione presbiterale), il Vescovo non può che accompagnare i suoi sacerdoti e le vocazione al presbiterato con amore di preferenza e con privilegiata dedizione.
E’ angelo della tua vocazione
ogni bravo amico che ti invoglia all’ascolto della tua coscienza, all’ascolto della voce interiore con la quale Dio smuove la calma apparente e il ritmo ripetitivo delle tue giornate, facendo emergere la turbolenza nascosta e imbarazzante delle tue domande: che cosa vuole Dio dalla mia vita? cosa potrebbe rendermi davvero felice? a chi farò dono del mio amore? chi merita tutto il sì della mia vita?
E’ angelo della tua vocazione
papà e mamma, consapevoli di averti ricevuto come dono, e disponibili a fare di te un dono a Dio per la felicità degli altri. Ogni pretesa dei genitori dal sapore egoistico, ogni loro tentativo di ostacolare l’azione di Dio è un sopruso, è sopraffazione e nei confronti della vostra libertà di figli di Dio. Ogni genitore che voglia dirsi autentico educatore è angelo dell’annuncio della vita come dono e come risposta alla chiamata di Dio.
E’ angelo della tua vocazione
ogni seminarista che incontri sui passi del tuo cammino. Molti di voi hanno conosciuto i giovani del Seminario di Anagni nelle diverse iniziative di Missione popolare. Diversi di voi si sono chiesti: perché non come loro? Le loro parole, la loro storia, la loro esperienza vocazionale vi ha sorpresi e interessati. Ora sono io, il vescovo Gerardo, a chiederti: se Gesù, il Signore, ti chiama a seguirlo come apostolo, sei disponibile a rispondere come quei giovani seminaristi che tanto ti hanno stupito?
E’ angelo della tua vocazione
ogni prete di buon esempio nel servizio di Dio e nell’amore del prossimo. E ne conoscete tanti! A loro chiediamo molto, a volte troppo. Se fossero di più, i sacerdoti potrebbero fare molto di più per la nostra gente, per i più poveri soprattutto. Ci potresti essere anche tu! Lasciati dire dal loro esempio quanto è prezioso spendersi per gli altri, per non lasciarsi soffocare dal piacere ingannevole e infernale dell’egoismo.
Carissimi giovani,
molto spesso oggi si regalano agli amici raffigurazioni di “angeli”. Di solito li invochiamo come protettori. E lo sono. La loro protezione non è però complicità con i nostri calcoli umani. L’angelo Gabriele, ogni angelo della nostra vita, chiede piuttosto di uscire allo scoperto delle nostre intenzioni e lasciarci raggiungere nella nudità del cuore dalla luce di Dio, che illumina e riscalda la risposta alla sua chiamata. Sentitemi vicino nelle vostre scelte, ringrazio Dio perché ci siete sul mio cammino, e sappiate che sono pronto ad ascoltare e consigliare chiunque. Vi benedico nei vostri progetti, e invoco da Dio per voi la sua Parola di chiamata.
L’angelo di Dio vi custodisca sempre.
Sora, dalla Sede Vescovile, 30 novembre 2014
I domenica d’Avvento
+ Gerardo Antonazzo
Vescovo