Sabato 28 febbraio solenne concelebrazione per i festeggiamenti in onore di San Gabriele dell’Addolorata. Dopo la processione lungo le strade intorno al convento dei Padri Passionisti, alle 18.30 la Messa presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo, a cui hanno partecipato tantissimi fedeli e devoti del giovane Santo. Presenti alla celebrazione anche il sindaco di Sora, dott. Ernesto Tersigni, e il comandante della polizia municipale, maggiore Rocco De Cicchi. Nell’omelia, il vescovo ha parlato dei “luoghi” più significativi del Vangelo quaresimale, il deserto e la montagna: il primo luogo del silenzio e della purificazione, la seconda luogo privilegiato per la vicinanza a Dio. Ha poi illustrato il mistero racchiuso nella Trasfigurazione di Gesù, di quella Luce immensa e straordinaria proveniente da due fonti, ossia dalla voce di Dio che invita all’ascolto della Parola del Figlio suo, dell’Amato, e ancor più la Luce che scaturisce da Gesù stesso, dal suo immenso sacrificio d’amore rappresentato dalla Croce. Quella croce e quell’amore che hanno caratterizzato tutta la breve esistenza di San Gabriele, che alla giovanissima età di 24 anni è tornato nelle braccia del Padre, dopo aver vissuto intensamente nell’ardente desiderio di farsi servo di Dio, donando nella totalità la sua vita. Al termine della celebrazione, mons. Antonazzo ha invitato tutti, in particolare i tanti giovani presenti, ad assumere come modello di vita San Gabriele in particolare, insieme agli altri santi, che da secoli richiamano una devozione incessante, modelli veri, che non tramontano dopo un solo giorno, chiedendosi il perché di questo, e cercando la risposta proprio in quell’amore così grande, che si manifesta attraverso la volontà del Padre. Il vescovo ha infine ringraziato la comunità passionista per il servizio reso nel territorio e in particolare il prezioso contributo di padre Salvatore presso l’ospedale di Sora. Padre Salvatore, ringraziando il vescovo per le preziose indicazioni da vivere nel periodo quaresimale, a nome della comunità ha offerto in dono al presule e al sindaco due oggetti d’arte raffiguranti Sora antica e la figura di San Gabriele.
Carla Cristini