Il 21 aprile nel salone dell’Oratorio di Aquino si è tenuto un incontro tra i Dottori Commercialisti della zona sud della Diocesi con il Dott. Stefano Gasseri, dell’ufficio CEI sostegno economico alla Chiesa, alla presenza di Mons.Gerardo Antonazzo, del Parroco di Aquino Don Tommaso Del Sorbo e altri sacerdoti. Argomento in oggetto è stato l’8×1000, la quota di imposta sui redditi soggetti IRPEF che lo Stato italiano distribuisce, in base alle scelte effettuate nelle dichiarazione dei redditi, fra se stesso, la Chiesa Cattolica e le confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa, introdotta dall’art. 47 della legge n.222 il 20 maggio 1985. Il Dott.Gasseri, prendendo la parola dopo la visione di un breve filmato esplicativo sull’argomento posto in tema, ha definito l’8×1000 una “rete di carità” fondamentale nella vita delle nostre comunità. Questo incontro nasce infatti per incoraggiare alla promozione, affidata ai professionisti presenti verso i contribuenti, alla firma dell’8×1000. Una buona promozione, ha affermato il Dott.Gasseri, si basa sul sottolineare e spiegare con dettaglio il valore di questo semplice gesto. Non è scontato far presente ai molti che tale contributo non sussiste in una “tassa” aggiunta ma è una parte della tassazione di cui siamo soggetti che possiamo disporre di destinare alla Chiesa Cattolica. L’obiettivo principale è il bene comune a cui possono partecipare tutti. In altri termini, concretamente, tale firma è destinata alle esigenze di culto, alle opere di carità in Italia e nel Terzo Mondo e al sostentamento del clero. Rappresenta, continua Gasseri, una partecipazione viva dei fedeli alla vita della Chiesa e non solo. Questi fondi nei quali si tramuta la firma dell’8×1000, utilizzati in parte dalla CEI e in parte dalle Diocesi, danno risposte alle concrete esigenze della vita pastorale, di cui fanno parte anche i laici impegnati, non solo il clero. In altri termini, nello specifico, si parla della realizzazione di strutture come ad esempio gli Oratori, luoghi di aggregazioni sociale che hanno un ruolo troppo importante. Ed ancora riferendoci alle opere di carità si parla dell’integrazione culturale, del sostegno sanitario, delle emergenze nelle calamità naturali nei Paesi del Terzo Mondo. Quello che ci si auspica che le persone comprendano è che questo è “un dare per donare”, che parte dalla persona per tornare alla persona stessa. Ciò che si sceglie, in questa forma, di donare alla Chiesa, quest’ultima lo restituisce in servizi che sono sotto gli occhi di tutti. Mons. Gerardo Antonazzo infatti, concludendo l’incontro, ha affermato che non esiste alcuna Parrocchia in cui l’8×1000 non sia diventato mattone, rispondendo, quindi, alla domanda che spesso ci si sente fare, e cioè: “Come la Chiesa sta vicino alla persona?”. La risposta è nascosta in questa firma all’8×1000, nella sua natura squisitamente sociale, nella bellezza e nella responsabilità delle comunità, che concretamente possono partecipare e che devono essere sempre più incoraggiate, dai professionisti del settore, al coinvolgimento per il bene comune già citato. Il Vescovo ha salutato ricordando che il secondo di questi incontri programmati avverrà a Sora il 12 Maggio.
Martina Petrilli