Grande la gioia della comunità parrocchiale di S. Antonio di Padova in Cassino per aver potuto celebrare la festa del suo Patrono con il Vescovo diocesano, Mons. Gerardo Antonazzo, che ha voluto essere presente con la folta comunità in un momento di festa tanto sentita e che richiama fedeli da molte altre parrocchie del territorio.
In una chiesa stracolma di persone, in una Celebrazione Eucaristica particolarmente accurata, e animata dalla Corale parrocchiale, il Vescovo ha presieduto la liturgia, avendo a fianco il parroco e il viceparroco e uno stuolo di ministranti, come sempre impeccabili e attenti.
Nell’omelia, incentrata sul Vangelo del giorno, quello del granello di senape, che è il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell’orto (Mc 4,26-34), Mons. Gerardo ha fatto notare quanti “semi” cadono per grazia di Dio sul terreno della nostra vita: la vita, il battesimo, la fede e tanti altri beni spirituali, ma questi non sempre giungono a fruttificare.
Anche nella vita di S. Antonio furono seminati in chicchi i doni di Dio, ma lui seppe accoglierli e farli diventare quel “segno” del pane, che anche qui è stato rievocato con la benedizione e distribuzione. Quali sono i “pani” di S. Antonio? Sono il pane della vocazione, avendo egli consegnato la propria vita a Gesù; il pane della preghiera, che è innanzitutto aprire il cuore a Dio, parlare con Dio, fargli richieste e rendere grazie (come scrive il Santo: obsecratio, oratio, postulatio, gratiarum actio); il pane del Vangelo, cioè si è nutrito di Gesù attraverso la sua Parola e l’Eucaristia, e attraverso questo, il pane della solidarietà, il pane che fa crescere l’umanità, verso i poveri, che sono “la carne di Cristo”, e verso tutti. E’ così che in soli 36 anni S. Antonio ha raggiunto il vertice della santità, impegnato in una vita fruttuosa e significativa, come vorremmo che facessero anche i nostri giovani.
Al termine della celebrazione, si è snodata la processione, che ha portato la Reliquia del Santo di Padova, che la parrocchia custodisce, e la sua statua tanto venerata, per le strade del territorio parrocchiale, là dove la comunità vive la sua quotidianità, anche là dove la tradizione popolare pone i segni della festa in onore del patrono, nelle strade meno scintillanti e in quelle adornate di illuminazioni e colme di gente. Presenti le autorità cittadine, presente anche la Confraternita “S. Giovanni B.” di Pontecorvo e una grandissima folla di fedeli.
Al rientro, davanti alla chiesa, festosi fuochi artificiali hanno dato spettacolo, con grande godimento degli astanti e, in chiusura, dalla finestra soprastante l’ingresso della chiesa, il Vescovo ha impartito la benedizione con la Reliquia del Santo.
In tarda serata, nella piazza Diamare, concerto della Banda, la grande Orchestra Lirico-Sinfonica Regione Lazio “Città di S. Giorgio a Liri“, mentre una enorme folla riempiva le vie circostanti, fino ai fuochi d’artificio che a mezzanotte e mezza dalla località Quinto Ponte hanno allietato la città, secondo la più classica tradizione.
– Adriana Letta